LA SECONDA GUERRA MONDIALE


L'espansionismo nazifascista
Dal 1936 si aggravarono gli equilibri internazionali. L'Italia aveva conquistato l'Etiopia, in Spagna aveva trionfato il caudillo, il Giappone aveva invaso la Manciuria.
Hitler mirava a costituire la Grande Germania inglobando tutti i territori abitati da tedeschi.
A tale scopo annesse l'Austria al Terzo Reich, invase i Sudeti cosìcche la Cecoslovacchia si sfaldò e mentre la Boemia fu incorporata alla Germania, la Slovacchia divenne stato indipendente alleato dei nazisti. Inoltre attuò una politica di riarmo e rimilitarizzò la Renania.
Tutti gli stati fascisti si raccolsero intorno alla Germania e ciò portò alla promulgazioni delle leggi razziali in Italia nel 1938.
Dopo l'invasione dei Sudeti, alla conferenza di Monaco, Hitler assicurò Francia e Gran Bretagna che non avrebbe modificato ulteriormente la geografia europea.
Ma poco dopo invase l'intera Cecoslovacchia.
Il 1 settembre 1939 i tedeschi attaccarono la Polonia per annettersi Danzica; Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania, mentre gli Stati Uniti si dichiararono neutrali: iniziava così la Seconda Guerra Mondiale.
L'invasione della Polonia e della Francia
Prima dell'invasione Hitler aveva stipulato un trattato di non aggressione con l'Urss che al momento della sconfitta della Polonia ne invase alcune regioni. Le ragioni che portarono Stalin a stipulare questo trattato sono le seguenti:
- l'Urss intendeva riconquistare i territori perduti nella Prima Guerra Mondiale
- la Germania era superiore militarmente
- le difficoltà diplomatiche con Francia e Gran Bretagna
La guerra lampo aveva sortito i suoi effetti in Polonia.
Tra il 1939-40 le uniche operazioni militari furono dell'Urss che attaccò gli stati baltici e la Finlandia.
In seguito la Germania invase Danimarca e Norvegia dove poté sfruttare alcuni giacimenti.
In seguito invase Olanda, Lussemburgo e Belgio. Attaccò la Francia dove gli alleati furono costretti alla ritirata e nel giro di un mese le truppe tedesche entrarono a Parigi. Pètain firmo la resa: la maggior parte della Francia era in mano ai tedeschi mentre il sud era governato dall'estrema destra di Pètain. Dalla Gran Bretagna, De Gaulle incitava i francesi alla resistenza.
L'intervento dell'Italia
Inizialmente l'Italia aveva dichiarato la propria non belligeranza scegliendo di non intervenire. La neutralità era dovuta all'impreparazione militare e all'opinione pubblica.
I successi tedeschi in Francia indussero Mussolini a entrare in guerra pensando che la guerra si sarebbe conclusa in poco tempo e che l'Italia avrebbe spartito i territori con la Germania.
Il 10 giugno 1940 l'Italia entra in guerra, ciò aggravò la situazione della Francia.
La battaglia d'Inghilterra
La Luftwaffe, l'aviazione tedesca bombardò massicciamente l'Inghilterra. Ma il primo ministro Churchill con la popolazione, si dimostrò tenace nel resistere. Nel frattempo grazie ai radar appena inventati, l'aviazione inglese, la Raf, infliggeva gravi perdite ai tedeschi.
La guerra nei Balcani e in Africa
Entrarono in guerra a fianco di Italia e Germania: Giappone, Ungheria, Romania e la Slovacchia.
L'Italia attaccò la Grecia ma fu costretta a ripiegare e riuscì nell'impresa solo con l'appoggio tedesco.
L'Italia subì parecchie sconfitte contro gli inglesi in Africa che costarono la perdita del corno d'Africa; anche qui l'intervento tedesco ristabilì la situazione.
In seguito la Germania invase la Jugoslavia. La Germani sfruttava le risorse e il lavoro dei paesi conquistati per non far pesare la guerra al proprio popolo.
Il piano Barbarossa
Nel 1941 due avvenimenti diedero la svolta alla guerra:
- l'attacco tedesco all'Urss
- l'entrata in guerra degli Stati Uniti
L'espansionismo verso oriente e la lotta contro il comunismo spinsero la Germania ad attaccare l'Urss, con l'appoggio di truppe degli altri stati fascisti. In soli tre mesi i tedeschi arrivarono alle porte di Mosca ma la resistenza russa non capitolò. La controffensiva sovietica e l'inverno russo respinsero le armate tedesche.
L'intervento americano
L'attacco dei giapponesi a Pearl Harbor nelle Hawai, con la conseguente distruzione di flotte e parte dell'aviazione americana indussero gli Stati Uniti a entrare in guerra.
In poco tempo i Giapponesi che avevano già invaso la Cina, si impadronirono di tutte le isole e penisole del Pacifico.
La soluzione finale
Hitler sottopose a una dura pressione economica i paesi invasi. Inoltre procedette all'eliminazione fisica delle popolazioni ritenute inferiori. Il paese più colpito fu la Russia, mentre la popolazione più colpita furono gli ebrei sterminati nei campi di concentramento.
Nel 1942 con la soluzione finale si procedeva alla distruzione di tutti gli ebrei.
La controffensiva alleata
Nel 1942 gli Stati Uniti recuperarono le isole del Pacifico conquistate dai Giapponesi.
L'Urss respinse definitivamente i tedeschi sfondando le linee del Don; drammatica la ritirata degli italiani e degli altri alleati all'asse.
In Africa l'arrivo degli americani aveva ricapovolto la situazione a favore degli alleati.
Il 9 giugno 1943 gli anglo-americani sbarcano in Sicilia.
La caduta del fascismo
Il regime in crisi vota la sfiducia a Mussolini che viene fatto arrestare da Vittorio Emanuele III. Il governo viene affidato a Badoglio e l'8 settembre 1943 viene firmato l'armistizio con gli alleati.
L'esercito si sbandò: alcuni si unirono agli alleati, alcuni alla Resistenza, altri furono deportati nei campi di lavoro nazisti.
La repubblica di Salò
Mussolini prigioniero sul Gran Sasso, fu liberato dai tedeschi e messo a capo della Repubblica di Salò; l'Italia risultava così divisa in due: a nord la repubblica di Salò, a sud il governo Badoglio.
In questa situazione si sviluppo la resistenza, gruppi di partigiani che combattevano il nemico con sabotaggi e agguati. Con le quattro giornate di Napoli il popolo italiano diede prova delle sue capacità di lotta.
La Resistenza in Europa
In Francia De Gaulle riuscì a organizzare un esercito impegnato su vari fronti.
In Urss i partigiani affiancarono l'Armata Rossa.
In Polonia la resistenza a causa dell'indifferenza sovietica ebbe molte vittime.
In Jugoslavia, la resistenza capeggiata da Tito portò alla liberazione dell'intero territorio; Tito fece massacrare italiani fascisti e non e semplici civili nell'Istria.
Anche in Grecia si sviluppo un vasto movimento partigiano.
Con il ritorno di Togliatti in Italia nacquero i Comitati di liberazione nazionale e nel fronte antifascista confluirono sia comunisti che socialisti. Il Partito popolare diventò la Democrazia Cristiana e assunse posizioni moderate sotto la guida di De Gasperi. Fu ricostituito il Partito liberale da Einaudi e Croci. Nacque il Partito d'azione.
Alle azioni partigiane, i nazisti risposerò con rappresaglie come quella delle Fosse ardeatine o di Marzabotto. Nell'inverno 1944 gli alleati si fermarono lungo la linea gotica e a Bologna.
Lo sbarco in Normandia
Il 6 giugno 1944 gli alleati sbarcano in Normandia e grazie anche ai partigiani francesi costringono i tedeschi alla ritirata. La Francia viene liberata e affidata a De Gaulle. Il Belgio venne anch'esso liberato. Grecia e Jugoslavia furono liberate dai partigiani.
L'alleanza antinazista sorta tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Urss favorì la sconfitta tedesca, grazie a un'unica strategia di guerra contro il nemico comune.
Gli alleata bombardarono a tappeto le città tedesche.
Gli accordi di Jalta
Nel 1945 a Jalta, in Crimea fu decisa la spartizione del mondo:
- Grecia, Austria e Italia restavano sotto la tutela anglo-americana
- Romania e Bulgaria restavano sotto la tutela sovietica
- Ungheria, Polonia e Jugoslavia restavano sotto la tutela comune
- Germania spartita in quattro zone
Fu inoltre deciso l'attacco decisivo alla Germania agonizzante e l'intervento sovietico contro il Giappone. Si puntava anche a creare un'organizzazione delle nazioni unite.
La fine della guerra
Grazie all'aiuto partigiano, gli alleati portarono a termine la liberazione dell'Italia. Mussolini fu catturato mentre fuggiva in Svizzera e fucilato.
La Germania fu accerchiata: a occidente gli alleati, a oriente i sovietici.
Le armate russe entrarono a Berlino e Hitler si uccise con la moglie ed altri esponenti del regime.
Il suo successore Dònitz firmò la resa incondizionata.
Truman succeduto alla morte di Roosvelt al rifiuto di un ultimatum dei giapponesi rispose sganciando sul Giappone la prima bomba atomica, su Hiroshima, il 6 agosto 1945.
La seconda bomba atomica americana sganciata tre giorni dopo su Nagasaki e l'invasione dell'Urss in Manciuria e Corea indussero il Giappone alla resa incondizionata.
Il 14 agosto 1945 finiva la seconda guerra mondiale, con 60 milioni di morti.