L'EPOCA FASCISTA
Il periodo tra le due guerre
Al termini della prima guerra mondiali l'Italia si ritrovò con
numerosi problemi:
- le numerosi perdite umane e materiali
- il mito della vittoria mutilata
- il malcontento delle masse per la mancata distribuzione di
terre e le mancate riforme sociali
- il reinserimento dei reduci nella società
Nascono nuovi partiti, il Partito fascista fondato da Mussolini,
il Partito popolare fondato da Sturzo.
Le prime elezioni risultarono favorevoli ai popolari e ai
socialisti, ma pochi anni dopo le cose cambiarono e i consensi
per il fascismo aumentarono grazie all'esaltazione della
violenza, al nazionalismo, al malcontento della borghesia e alle
incongruenze interne della maggioranza.
Gli avvenimenti seguenti come la marcia su Roma, le elezioni e
l'omicidio Matteotti portarono il fascismo al potere.
La posizione degli intellettuali
Si devono evidenziare due dati di fatto:
- a differenza di quanto accadde in Germania, in Italia gli
intellettuali non scelsero la via dell'esilio
- apparentemente l'adesione al fascismo fu totale ma in realtà
fu ambigua e articolata
Le opere più valide erano estranee ai miti del regime. Molti
intellettuali accettano un'adesione formale al fascismo che va
interpretata come fattore di comodo. Pirandello per esempio
continuò ad approfondire i temi sulla pena di vivere lontani
dall'ottimismo fascista, mentre Pavese diffondeva il mito
dell'America con la letteratura americana che alludeva a un mondo
libero e anticonformista.
L'azione del regime
Il regime agì secondo due direttrici; la prima mirava al
controllo dell'informazione, quindi dell'arte e della cultura
usando due metodi: distribuendo onorificenze e incentivi oppure
con la repressione delle manifestazione di idee non allineate al
fascismo.
La seconda si basava sulla propaganda, promuovendo una nuova
cultura.
Sul piano letterario assunse posizioni generiche che auspicavano
al futurismo.
Il controllo degli intellettuali era una necessità per il
regime, scopo che perseguì con varie strategie: la censura della
stampa, la fascistizzazione degli enti culturali, il giuramento
di fedeltà degli insegnanti.
Dopo la vittoria alle elezioni aumentò l'influsso della
propaganda, per rappresentare l'Italia fascista come modello
perfetto, in particolare alla vigilia della guerra.
La lingua in epoca fascista
Il regime attuò una duplice azione: diretta e indiretta