MULHOLLAND DRIVE

Mulholland Drive, che venne premiato con la Palma d'oro a Cannes nel 2001, è sanz'altro il capolavoro assoluto di David Lynch. In questo film si trovano tutte le caratteristiche del suo cinema (il mistero, la bizzarria, per certi versi la perversione sessuale ecc.) espresso al massimo livello. Il film è per lo spettatore come un rebus da risolvere: nella seconda parte si può individuare una chiave di lettura per gli eventi della prima. Chiave che non detto che sia univoca, né come ricostruzione degli eventi né come interpretazione. Il film inizia con un incidente a Hollywood, lungo la strada denominata Mulholland Drive. Una limousine viene centrata da un'auto guidata da dei ragazzi ubriachi. L'autista e la guardia del corpo muoiono sul colpo; la passeggera, un'affascinante mora (Laura Harding) riesce ad allontanarsi ma per lo shock perde la memoria, dimenticando anche il proprio nome. Si rifugia nella prima casa che incontra, in cui arriva ad abitare Betty, una bionda canadese, aspirante attrice (Naomi Watts). Le due donne s'incontrano; Betty decide di aiutarla a ricercare la sua identità e tra le due nasce un'amicizia. C'è poi una trama parallela che riguarda un regista lunatico che si mette in attrito con due mafiosi, attirandosi un mare di guai, e oltre a questa alcune scene apparentemente slegate che riguardano personaggi che si ricongiungono alla trame principale solo alla fine, il cui senso è tutto da interpretare. Mulholland Drive è un film a tratti scabroso, ma imperdibile per tutti i fan di David Lynch.