WATCHMEN

"Watchmen" è stato per me "l'evento cinematografico del 2009". Si tratta dell'adattamento del celebre fumetto (o, come si usa dire per storie di questo tipo, della "graphic novel" di Alan Moore e Dave Gibbons. Siamo nel 1985, in una linea temporale alternativa in cui gli Stati Uniti hanno vinto la Guerra del Vietnam e Richard Nixon è ancora il presidente: il "punto di divergenza" rispetto al nostro passato si ha in corrispondenza della fine degli anni '40, quando dei supereroi in costume (i "Watchmen", ossia i "guardiani" del titolo) fecero la loro comparsa, influenzando la storia successiva. Nel 1985, tuttavia, i tempi d'oro di questi supereroi sono già passati: il dottor Manhattan, sorta di superuomo blu trasformato da un esperimento atomico, si dedica esclusivamente alla ricerca scientifica, Ozymandias è un ricco industriale, il Gufo Notturno non ha retto allo stress e si trascina in un'esistenza apparentemente anonima. L'unico che ha continuato imperterrito la sua lotta contro il crimine (clandestinamente perché la legge ha vietato i vigilanti in costume anonimi) è Rohrshach. Proprio quando l'equilibrio internazionale tra USA e URSS sembra deteriorarsi, avviene che uno dei supereroi della prima ora, soprannominato "il Comico", venga ucciso. Rohrschach incomincia ad indagare, coinvolgendo Gufo Notturno, che riprende i contatti con gli altri ex compagni d'avventure. Il film è molto fedele al fumetto (riprende persino molte inquadrature) tranne che per la "soluzione finale": e bisogna ammettere che, per gli spettatori smaliziati di oggi, la trovata è ottima. Altri aspetti "di contorno" del fumetto non hanno potuto essere approfonditi, ma questo era inevitabile, trattandosi di due mezzi espressivi molto diversi (ed essendo il "Watchmen" originale un'opera molto complessa, che necessità di più letture per essere apprezzata nei minimi dettagli). Ci sono anche diverse scene molto crude, che potrebbero disturbare gli spettatori più sensibili.
Gli interpreti non sono famosissimi, ma questo forse è un bene.