IL CACCIATORE DI AQUILONI

Il fiero e virile pasthun (nonostante il nome) Baba non apprezza suo figlio Amir perchè è un vigliacco che si fa difendere dal suo coraggioso servo hazara Hassan. Ma nella Kabul del 1978 Amir riesce a cogliere l'occasione per rendere suo padre orgoglioso:partecipa all'epica gara degli aquiloni.Infatti secondo il costume tradizionale i bambini afgani si sfidano tagliando i fili degli avversari finchè di aquiloni in cielo ne resterà soltanto uno.Grazie al valido aiuto di Hassan,Amir riesce a trionfare impedendo agli avversari di battere il record giovanile di suo padre. Purtroppo mentre Hassan sfrutta le sua abilità innata nel recuperare uno degli aquiloni tagliati come preda di guerra,viene sodomizzato da Assef,un razzista che odia l'etnia hazara e vuole vendicarsi di Hassan che minacciandolo con la fionda ha messo in fuga lui e la sua banda poco tempo prima.Amir assiste allo stupro ma da vero vigliacco scappa invece di difendere il suo amico. Come se non fosse abbastanza ingrato mente ad Alì,padre del bambino violentato,sull'accaduto fingendo che non sia successo niente.Ma la sola presenza di Hassan per Amir è intollerabile:la sua sola presenza gli ricorda il triste fatto di essere un vigliacco egoista. Così decide di liberarsene nascondendo un orologio nella branda di Hassan e incolpandolo del furto.Hassan è troppo buono e si assume la responsabilità ma Baba che di bontà non scherza pure lui vuole perdonarlo,tuttavia l'orgoglioso Alì decide di abbandonare assieme al figlio il datore di lavoro avendo perso l'onore. Nel frattempo la situazione è precipitata.Il golpe repubblicano che aveva rovesciato il re portando il cugino traditore al potere va verso il suo inevitabile sbocco bipolare:la scelta tra comunismo e integralismo.Baba disprezza sia i comunisti che i precursori dei talebani in quanto per lui l'unico peccato è il furto mentre tutti gli altri peccati sono solo delle sue varianti,e con l'invasione sovietica alle porte è costretto a scappare essendosi esposto troppo. La casa viene affidata all'amico di famiglia Rahim Khan che è l'unico ad avere fiducia nelle doti letterarie di Amir. Durante la fuga Baba si dimostra coraggioso impedendo,pur essendo disarmato,lo stupro di una profuga da parte di un russo.Dopo una brevissima parentesi in Pakistan riesce a fuggire in California con il figlio. Baba riesce ad aprire una pompa di benzina e a pagare gli studi per il figlio che decide di diventare scrittore.Purtroppo nel 1988 si ammala,ma prima di morire riesce ad aiutare il figlio per l'ennesima volta convincendo il burbero generale Taheri a dare in sposa la figlia Soraya. Infine si arriva nel 2000.Amir è riuscito a pubblicare il suo primo libro ma Rahim Khan gli telefona dicendo che esiste un modo per tornare ad essere buoni:si tratta di compiere una missione a Kabul. Che farà Amir?Accetterà o se la farà addosso come al solito? Questo film è un autentico capolavoro.Già alcuni riferimenti (Soraya,il fatto che sia tratto da un libro scritto da un quasi omonimo di Kaledhe) piaceranno molto ai patrioti.Oltre a questo è commovente e spiritoso in certi punti,mi è piaciuto molto il fatto che Baba in epoca di puro disgelo fedele ai suoi principi si metta a brindare "in culo alla Russia!".Ci sono anche numerosi aforismi,in particolare da parte del personaggio di Rahim Khan.Il protagonista invece viene da prenderlo a calci per buona parte del film,anche se ovviamente il più odioso è Assef. Guardatevi il film e attenti ai talebani con i ray-ban,soprattutto se non avete dalla vostra parte un autista coraggioso e un bambino molto tosto.