COME DIO COMANDA

Un malefico imprenditore licenzia due suoi operai per fare posto a degli schiavi neri. Uno dei licenziati è diventato psicopatico a causa della mancanza di norme di sicurezza nell'azienda, l'altro è un suo amico filonazista che decide di ripulire il Friuli picchiando gli autisti prepotenti, umiliando le drogate e insegnando il figlio quattordicenne a combattere contro un bullo pederasta campione di karate. La vita del nazista non è facile quando il proprio figlio "non sa difendersi", quando non si può esprimere liberamente la propria opinione, quando i servizi sociali cercano di dare al figlio allo stato perchè temono che venga indotrinato, e soprattutto quando il migliore amico è un maniaco sessuale psicopatico. Appare un inedito Fabio De Luigi che interpreta un assistente sociale bonario anche se non molto sveglio, dimostrando che il versatile attore non sempre spaventa i propri spettatori come nella celebre imitazione di cui ho terrore persino di dire il nome. Un rarissimo caso di film moderatamente filonazista che denuncia la mania di certe istituzioni nell'attaccare il fascismo e soprattutto fa luce su una delle più grandi verità imperiali: SE ALLA FINE LA RAGAZZA MUORE CHI E' IL COLPEVOLE?