GLI ONOREVOLI

"Gli onorevoli" è un film del 1963, che racconta diverse storie di candidati alle elezioni politiche italiane. C'è la candidata democristiana (Franca Valeri) che viene boicottata dalle sue stesse amiche di partito tirando fuori storie di inesistenti tresche. C'è l'editore candidato per il Partito Liberale (Gino Cervi) la cui campagna elettorale finisce in un disastro a causa di un gioco infantile in cui il suo figlioletto e i di lui amichetti vogliono imitare le elezioni degli adulti. C'è l'intellettuale comunista che non disdegna di pubblicare i suoi libri col candidato precedente e di farli tradurre persino nella terra degli odiati Yankee. C'è il candidato dell'MSI (Peppino De Filippo) a cui non ne va bene una e che finisce con l'andare in TV conciato da pagliaccio per l'incompetenza (o il sabotaggio?) del capo truccatore (Walter Chiari). Ma l'episodio più divertente è probabilmente quello che vede protagonista Totò, nei panni di Antonio La Trippa, candidato per un partito monarchico, il Partito Nazionale per la Restaurazione. Egli ha buone possibilità di essere eletto nel paese di Roccasecca, di cui è originario. In paese arrivano i vertici del partito per un comizio: ma quando Totò ha modo di conoscerli, si rende conto che questi non puntano affatto al ritorno della monarchia, quanto a fare da stampella a qualche governo democristiano in maniera da trarne dei vantaggi personali. Il candidato è quindi combattuto tra il sogno di andare in Parlamento e il rimorso che potrebbe provocargli l'avallare azioni contrarie ai suoi ideali. Di questo film si ricordano soprattutto i "Votantonio" propinati a iosa da Totò ai suoi possibili elettori, citati anche in un recente spot della Vodafone con Totti.