HOSTEL II

Quentin Tarantino produce il secondo capitolo dell'Ostello di Eli Roth e, diciamocela tutta, si vede subito l'impronta che il regista di Kill Bill lascia nei film che produce. Per chi avesse vissuto in una caverna fino ad ora, riassumiamo la trama di Hostel, parte uno: tre studentelli unoversitari americani decidono di farsi un viaggio per l'Europa ed attratti dai richiami del sesso facile viaggiano fino in Slovacchia. Lì finiscono in un ostello dove gli stupidi turisti strafottenti vengono rapiti per essere trasformati in carne da macello da offrire a ricchi folli che da tutto il mondo li comprano in aste, per poi ucciderli. Il plot, ispirato ad una storia vera, si risulta essere vincente ed agghicciante quanto basta per sviluppare un film a metà strada tra uno splatter di serie A e un soft porno. Il secondo capitolo si apre esattamente dove termina il primo, solo che al posto dei tre ragazzi, ci sono tre ragazze, invitate da una modella conosciuta a scuola nello stesso paese dove i tre ragazzi del film precedente erano stati (divertentemente) massacrati. Hostel II non inventa nulla che nel primo capitolo Roth non avesse già pensato, solamente approfondisce alcuni particolari in esso tralasciati, sposta il punto di vista dal maschile al femminile ed amplifica a livello straordinari la violenza (alle volte a dir il vero un po' fine a se stessa, ma il genere lo concede ed anzi lo esalta); la partita a calcio dei bambini nella scena finale è da antologia del genere horror-comedy, come potrà vedere chi assaporerà il film (non spoilero nulla per non rovinarvi la sorpresa)... In definitiva, se vi piace lo splatter un film assolutamente da vedere, così come se avete visto il primo capitolo... ai puristi della tecnica registica e recitativa potrà non piacere, anche se Eli Roth segue i migliori manuali di creazione filmica del mondo