L'IMPERO DEL SOLE

James Graham ha 11 anni il giorno dell'attacco di Pearl Harbor, è cittadino britannico ma vive a Shangai con i genitori, e i domestici cinesi, in una grande casa in periferia, nel lusso e tra i party. La guerra in Cina c'è già da anni, ma finchè i giapponesi lottan con i soli locali, per i residenti inglesi c'è ben poco da preoccuparsi. Le cose cambiano radicalmente dopo la dichiarazione di guerra agli alleati del 1941: rapidamente gli europei vengono presi e trasportati in campi di prigionia, compresi i genitori di Jamie. Il bambino si trova per strada, con poco da mangiare se non le scorte della casa, per lui non c'è altro modo di sopravvivere se non venir catturato dai giapponesi ed essere prima condotto a un campo per malati e poi in quello di prigionia di Lunghua. Lì inizia la crescita di Jamie, ora diventato Jim, con un americano tutt'altro che interessato a lui come Basie, un medico inglese, militari e piccole famiglie come i Victor, che dividono con lui la stanza nei dormitori del campo. Tratto dal romanzo autobiografico di James Graham Ballard e diretto da Steven Spielberg, L'impero del sole ha il merito di fare luce anche visivamente su una pagina oscura come la 2° guerra mondiale in Cina. Non presenta il cinismo del libro, tipico dell'autore inglese, ma siam pur sempre al cinema: poco interessa del processo di crescita, delle ossessioni e i ragionamenti del giovane Ballard, si vuole vedere un bambino alla ricerca dei genitori e un lieto fine.