LA MARCIA SU ROMA


Film del 1962 diretto da Dino Risi. Nel 1919, Domenico (Vittorio Gassman) e Umberto (Ugo Tognazzi) sono due reduci della Grande Guerra che si lasciano sedurre dal programma progressista e socialmente avanzato dei Fasci di Combattimento appena fondati da Mussolini. Rimangono però coinvolti in scontri di piazza e passano in carcere tre anni, durante i quali rimangono all’oscuro dell’evoluzione della politica italiana e del fascismo. I loro ex camerati li liberano in occasione della Marcia su Roma, alla quale partecipano, ma restano perplessi vedendo quanto poco è rimasto –almeno per il momento- delle loro aspirazioni. È bellissima la scena finale...



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...in cui (non so se si possa considerare,dato che si tratta più o meno di fatti storici) immagini di un cinegiornale dell’epoca vengono doppiate: si vede il re affacciarsi dal balcone del Quirinale assieme a Diaz e ad altri “pezzi grossi”.
RE: Ammiraglio, spassionatamente, come le sembrano questi fascisti?
DIAZ: Spassionatamente, a me sembrano brave persone.
RE: Anche a me. Proviamoli per qualche mese.
Dà comunque una buona idea del clima di quegli anni: un’Italia appena uscita dalla guerra in cui permaneva un clima di violenza. Spassosissime le gag. Tra i due protagonisti, Tognazzi ha sempre uno spirito più critico verso le cattive azioni che vede compiute dai fascisti, forse perché era già in partenza il fascista meno convinto; Gassman invece cerca sempre di giustificare, forse per salvare l’idea in cui credeva e stornare i sensi di colpa.