CANTANDO DIETRO I PARAVENTI


Questa volta col regista bergamasco Ermanno Olmi lasciamo la Pianura Padana per volare in Estremo Oriente. Un giovane occidentale arriva a Hong Kong per partecipare a un convegno di teologia. A causa dell'indirizzo sbagliato dato al tassista, finisce in un teatro con annesso bordello (del tipo visto, ad esempio, in "C'era una volta in America") dove un anziano attore vestito da bucaniere del '600 (Bud Spencer) rievoca le gesta delle antiche piratesse. In particolare narra la storia della moglie di Ching, un ammiraglio della flotta cinese ucciso da un sicario dell'imperatore, che per vendetta si diede alla pirateria mettendosi a capo della ciurma del marito. Il passaggio delle immagini avviene frequentemente dal palcoscenico all'epoca in cui si svolsero i fatti, in cui vediamo direttamente la vedova Ching (l'attrice giapponese Jun Ichikawa, all'esordio sul grande schermo e successivamente "velina" di Antonio Socci nella seconda stagione di "Excalibur") col suo ufficiale in seconda (lo stesso Bud Spencer in versione corsara). Il limite di questo film è soprattutto la sua lentezza, spesso intollerabile: eppure la materia si prestava molto bene all'azione, che tuttavia latita.