IL SANGUE DEI VINTI

"Il sangue dei vinti" è un film ispirato al best-seller omonimo di Giampaolo Pansa, che si è preoccupato di far luce sulla "zona grigia" alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in cui, tradendo lo spirito della Resistenza, avvenne che dei partigiani si rendessero colpevoli di uccisioni sommarie e crimini vari ai danni di fascisti sconfitti o presunti tali. Negli anni '70 un poliziotto in pensione (Michele Placido) avvicina una giovane studiosa del periodo resistenziale per raccontarle la storia sua e della propria famiglia durante l'ultima guerra ed invitarla a fare delle indagini assieme a lui: infatti la madre della studiosa (Barbora Bobulova) era stata coinvolta in un caso di omicidio nel 1943 di cui egli si era occupato all'epoca. In seguito all'invasione tedesca aveva lasciato il suo posto di ispettore a Roma ed era tornato al paese natale, in Piemonte, dai suoi genitori. Qui però si era trovato la famiglia divisa: il fratello, animato da ideali di giustizia e libertà, era entrato nella Resistenza, mentre la sorella, spinta dal patriottismo, dal senso dell'onore e dalla morte del marito, appena sposato, in un bombardamento alleato, si era arruolata nella X Flottiglia MAS. Il conflitto era quindi scoppiato anche all'interno della stessa famiglia, e anche chi non aveva voluto prendere una posizione definitiva ne avrebbe fatto le spese, eppure, in mezzo all'esaltazione rimane qualche spiraglio per compiere atti di umanità, a rischio della vita. In questo scenario rientrano anche alcune delle persone coinvolte nell'omicidio di Roma. Il finale è amarissimo.