L'ULTIMO PELLEROSSA (BURY MY HEART AT WOUNDED KNEE)

Il titolo originale trae in inganno in quanto fa credere sia stato tratto dall'omonimo libro di Dee Brown, mentre non ha riferimenti così chiari allo stesso anzi contiene molti elementi neppure considerati dal libro che in ogni caso tratta la storia e le vicende di una moltitudine di nazioni indiane, mentre il film tratta prevalentemente dei Lakota e più specificatamente del periodo che va dalla loro resa al Massacro di Wounded Knee. Il titolo italiano, "L'ultimo pellerossa" è persino peggio. Il film presenta diverse imprecisioni storiche, ad esempio Nuvola Rossa sbuca un po' ovunque nelle vesti di un vecchio capo saggio, mentre storicamente viene spesso descritto come uno interessato a mantenere potere nel suo orticello/riserva. Altro aspetto negativo è rappresentato dal fatto che per interpretare Toro Seduto sia stato scelto il nonno di Steven Seagal, anziché qualcuno che avesse tratti somatici affini a quelli Lakota. Sempre il povero Tatanka Yotanka, viene rappresentato come un triste vecchio rimbambito con sprazi di orgoglio e gli vengono attribuiti fatti anomali. Un aspetto che può piacere agli storici risiede invece nel fatto che il film non è impregnato della errata valutazione secondo cui i Lakota erano tutti bravi e buoni con tutte le ragioni (errore commesso durante la comunque necessaria rivalutazione degli indiani americani dopo decenni in cui figuravano come selvaggi crudeli), anche se è abbastanza curioso vedere come sia il Generale Miles a mettersi a fare prediche sui torti che la controparte avrebbe fatto ad altre tibù. In ogni caso il protagonista principale del film è un ragazzo lakota trascinato, dal padre cristianizzato, nel mondo dei bianchi dove alla fine arriverà a laurearsi in medicina grazie anche all'aiuto di un senatore americano e del suo gruppo "amico" degli indiani. Un grande pregio del film è che mette in luce come il più grande problema dei nativi americani siano stati proprio coloro che ritenevano di fare il loro bene spingendoli ad integrarsi e a vivere come i bianchi, senza tenere in considerazione la loro identità e compiendo più o meno indirettamente un genocidio culturale. In ogni caso è un buon film e sulla tematica sicuramente tra i migliori.