La Voce dei Riformisti

Il giornale del Partito Riformista Imperiale. (fino a agosto 2006)
Il giornale di Monarchia e Riformismo. (da agosto 2006)
13/11/2008

Vorrei con questo breve articolo rispondere ad alcune delle affermazioni avanzate dal segretario del PCI, Ultimo Grigiovento.
Innanzi tutto l'accusa, dopo l’estromissione del PCI dalle elezioni, di approfittare dell'occasione della mancata presentazione della lista di quest‘ultimo. Vorrei ricordare che il PCI non è l'unico partito che non si è presentato alle elezioni, ma è invece l'unico che ha fatto dell'applicazione del decreto sulle elezioni una questione di mancanza di democrazia, quasi come se l'esclusione del PCI sia da imputare a macchinazioni della coalizione di cui MR fa parte invece che alla semplice scadenza dei termini.

Seconda cosa l'accusa ad IpN di essersi accanita per ottenere l'estromissione del PCI dalle elezioni (anche se in quanto scritto dal segretario del PCI viene affermato il contrario, cioè che IpN si sarebbe accanita per evitare l'estromissione del PCI - chi è lanciato con maggior fermezza contro l'estromissione del Pci dalle elezioni - ); riguardo a questo vorrei informare solo che esclusivamente il sottoscritto ha espresso il proprio parere in merito alla questione avanzata da Ultimo prima dell'intervento dell'Imperatore, intervento a cui hanno poi fatto seguito gli interventi del MAI e di NI (quindi a decisione imperiale presa). Mi domando: ma tutti quei discorsi contro lo strapotere dell'imperatore che fine hanno fatto? Si dimenticano nei momenti in cui conviene?

Ci accusano di avere impedito le migliori riforme di quest'ultima legislatura, che ha visto al governo insieme IpN e UDI; a parte il fatto che nella formazione del governo misto il PCI non ha dichiarato alcuna opposizione, vorrei che si elencassero quali di queste "migliori riforme" non sono state approvate (naturalmente tenendo presente che IpN ricopriva in Gran Consiglio 8 seggi su 10, e che quindi certamente poteva respingere le varie proposte a sua discrezione). Tengo a ricordare anche che il concetto di "migliore" non è universalmente condiviso, e che forse il PCI confonde le riforme migliori con le riforme della sua parte politica.

Presentiamo un programma immobilista (anche imbarazzante, ma non ho capito di cosa dovremmo imbarazzarci, di volere il bene di Impero?); a questo punto si specifichi cosa si intende per immobilista; forse è immobilista perché non è dalla parte di chi crede che solo le grandi riforme (nel sistema elettorale come nella magistratura e in quella ignominia della giuria dei Gran Maestri) siano il bene della Nazione? Se il pensiero è questo, allora ben venga l'immobilismo, inteso però come mantenimento delle cose buone e delle istituzioni che finora si sono dimostrate funzionanti e ottimali.

L'invito a non riconoscere la validità di queste elezioni (e quindi a non riconoscere la validità del decreto sulle elezioni, della decisione dell'Imperatore e della possibilità che gli altri partiti hanno di concorrere avendo rispettato i termini): è sorprendente a dir poco come chi si dice democratico e si fa baluardo della democrazia (a parere suo) non riconosca però agli altri il diritto di concorrere in libere elezioni, quasi come se senza il PCI mancasse un ingrediente fondamentale alla nozione di democrazia, quasi come se il PCI avesse il monopolio di questa.

Non rispondo alle accuse mosse contro il MAI o NI, che sono certo sapranno sicuramente rispondere a tono (oppure l'hanno già fatto). Credo di poter terminare qui quello che è il semplice parere mio personale, in qualità di capo-partito di MR, sulla questione esposta agli elettori dal PCI. Per democrazia, è giusto che ci sia più di una versione della stessa situazione.

Conte di Ospitaletto
21/09/2008

All'armi: siamo per i seggi ai partiti.

Incurante del trasformismo, dei giochi di potere, del sistema funzionante l'MSI ha lanciato, cavalcando la tigre, la nuova proposta sull'assegnazione dei seggi ai partiti.

In un comunicato, rivolto a tutti i partiti, favorevoli e non, (tenendo conto di quanto era emerso nel dibattito che infuocò il GC in ben due discussioni parallele per un lungo periodo) ma anche a tutti quelli che non si sono espressi (vedi alla voce: PDS e il nuovissimo VSE) è arrivata la nuova proposta: una sorta di cartello da esporre nel programma elettorale sulla volontà, comune, di favorire il nuovo sistema, che assegnerebbe i seggi ai partiti.

Chiaramente, la demagogia dei capipopolo invoca libertà, democrazia (come se fossero la stessa cosa), il bene dei cittadini imperiali, ma senza avere la reale visione dei fattori pro e contro alla questione.
Ne avevamo abbondantemente già discusso anche in un dibattito, aperto dall'Imperatore, ed è giusto riassumere quanto detto da entrambe le parti.
Alla prima obiezione, il fatto della minor probabilità di sostituire un deputato (dimesso o licenziato) in una suddivisione per partiti, si sa che, buttando all'aria la "rappresentanza politica", la "volontà popolare", l'armata pro seggi ai partiti era subito tornata alla coalizione, evitando le conseguenze negative della loro scelta. Una scelta sicuramente coraggiosa.
A chi parlava del fatto che il nuovo sistema poteva evitare coalizioni raccoglitrici di tutto ciò che capita, è stato ribadito, con esempi concreti, il fatto che gli elettori possono benissimo far caso alla collocazione di un partito. Ma a quanto pare c'è chi, nella testa di chi vota, legge quello che vuole, ovviamente dalla loro parte.
A chi ha evocato lo spettro della coalizione "per poltrona" è stato risposto che la poltrona c'è benissimo anche al Governo, la strada "anti-furbi" è stata quindi abbandonata.
Da lì è cominciata la battaglia demagogica: ma gli argomenti dove sono finiti?

Duck Luca
Conte di Ospitaletto
23/08/2008

Ben ritrovati

L'ultimo comunicato del PRI fu "Arrivederci", il saluto del vecchio partito a tutti quanti l'avevano osservato e supportato. Era il 22 agosto 2006 e il giorno dopo sarebbe nato Monarchia e Riformismo.
Ora è il 23 agosto 2008 e MR compie due anni.
E se con il PRI nacque l'ATI (l'Alleanza Tripartitica Imperiale, di cui l'ultima derivazione si è sciolta circa un mese fa) con MR nacque IpN, segno che il partito è sempre stato uno dei cardini della politica imperiale, della voglia di impegnarsi in prima persona alla ricerca di quello che è meglio per la nazione. Sempre in primo piano, prendendosi responsabilità di governo, di collaborazione con le istituzioni e le iniziative, di opposizione, di dialogo, di ripensare, cambiare, riformare o mantenere ciò che di buono è stato fatto, in primo piano anche nello scontro per fare valere le nostre idee. Idee che non vengono da altri movimenti, da altre persone ma che sono completamente del partito e che in due anni abbiamo sempre seguito con coerenza e continua ispirazione.
Le due facce di MR, la preservazione del sistema e il continuo perfezionamento, sono andate avanti per due anni di grande lavoro, in cui tra una sudata e l'altra, tra una discussione in Gran Consiglio, un corso universitario, qualche articolo, qualche idea si è anche ottenuto qualche risultato, dovuto all'impegno e al lavoro, più che alla retorica e all'abilità.
Ma guai a fermarsi, Monarchia e Riformismo può e deve continuare seguendo questi binari ed è ciò che in questo comunicato di anniversario vogliamo promettere perchè va bene il passato, ma si deve guardare al futuro. Le nuove battaglie, le speranze di fare nuove conquiste, gli obiettivi, l'aggiornarsi continuamente sono sempre stati (e sempre saranno) al nostro ordine del giorno.
Diceva l'Imperatore che il PRI, quel 23 agosto 2006, non era morto ma si evolveva. Aveva ragione e, sarà per la dirigenza, le anime dei due partiti fondatori (appunto il PRI e il Partito Aristocrazia Illuminata di Conte di Ospitaletto) si percepiscono ancora molto, quella un po' più innovatrice e quella che si muove con maggiore cautela, ma sono caratteristiche che, alla luce di due anni di esperienza, sono molto meno separate di quello che sembra.
Non possiamo non dirci fieri di ciò che abbiamo fatto, ma non dobbiamo dimenticare la fierezza di vedere che alcuni ci hanno dato fiducia (a loro va il nostro ringraziamento), e che qualcuno ha voluto vederci al suo fianco in IpN. Ma soprattutto siamo orgogliosi di essere in Impero, di essere parte di una nazione indipendentista con obiettivi seri e concreti, che non si perde nelle parole e nelle utopie, ma cerca i fatti, le risposte. E siamo pienamente soddisfatti della piccola parte che MR, sempre con originalità e continui progetti, fa per tutto ciò.

Conte di Ospitaletto
Duck Luca
09/08/2008

Intervista a DVX NOBIS

Pubblichiamo oggi l'intervista (datata 30 Luglio 2008) a DVX Nobis, dirigente del MSI, forza politica che ha ottenuto due seggi in GC alle ultime elezioni. Ringrazio DVX NOBIS per la disponibilità con la quale si è prestato a rispondere alle nostre domande.

1) Ha iniziato l'attività politica prendendo un partito abbandonato, Alleanza Imperiale, cambiandone subito il nome nell'attuale MSI; perchè una scelta di questo tipo?

Il cambio del nome era dovuto per due motivi: il primo dare da subito il senso del rinnovamento, dell'area fresca che s'iniziava a respirare all'interno di un partito oramai ridotto a pezzi. Il secondo motivo introdurre quel senso di sociale e abiurare la parola partito, che nella sua etimologia significa di parte per introdurre la parola movimento e sottolineare il nostro pragmatismo. Da questi concetti il cambio di nome in Movimento Sociale Imperiale.

2) Come si è evoluto il suo movimento in questi due anni di partecipazione diretta?

Devo dire che sono molto soddisfatto dello sviluppo del movimento. In tutte le elezioni a cui abbiamo partecipato ci siamo sempre migliorati o in termini di voti o di seggi o entrambi. Penso che il mio contributo e l’aiuto fondamentale dei camerati che hanno appoggiato il progetto di far capire che fascismo non è quello che molti pensano è stato determinante.

3) In particolare, com'è cambiato il movimento con la perdita di un membro importante come Ludus88?

Premetto che abbiamo perso un valido camerata, personalmente dispiace; spero che continui ad essere una grande fascista come lo è stato nel movimento, perché fascista non lo si è solo quando si fa militanza politica. Gli rinnovo i miei più sinceri e camerateschi auguri per tutto. Per quanto riguarda il cambiamento all’interno del movimento devo dire che c’è stato , e in meglio perché nel preciso istante in cui Ludus88 andava via è entrato a far parte del movimento un altrettanto valido camerata, parlo di TyrionKing che ha dato vita e sta curando, devo dire con ottimo successo, il giornale del movimento. Infatti il giornale era un tassello che mancava al movimento per consolidare la sua posizione politica e incrementare la sua crescita in termini d’immagine, di propaganda e di espansione della vera, e non quella pregiudiziale, cultura fascista. Dunque complimenti al camerata TyronKing, che gode della mia piena fiducia, per tutto quello che sta facendo.

4) Con l'imminente ritorno del MA&L sulle scene si apre un altro fronte di concorrenza per l'elettorato di destra in Impero, cosa potrà offrire in più l'MSI?

Questa domanda non ha risposta perché noi non siamo di destra, questa è una posizione parlamentare che ci affibbiate voi. Noi ci rifacciamo ad una idea che non ha collocazione politica, noi superiamo questi stereotipi, noi vogliamo il bene dell’Impero e degli imperiali. Noi siamo convinti che la teoria del fascismo contiene i principi morali, sociali ed economici necessari alla civile convivenza di un popolo e dei popoli fra loro, e che questi in pratica si raggiungano con delle scelte politiche chiare che non sono né di destra né di sinistra o che siano di entrambi. Noi se vogliamo metterla così cerchiamo la sintesi delle idee di sinistra e di destra ecco perché ci definiamo fascisti rivoluzionari, totalitari, universali e spirituali.

5) L'MSI, come nella passata legislatura, è ancora disposto a far parte di eventuali governi?

Noi non abbiamo chiuso la porta a nessuno, anzi al contrario siamo sempre ben accetti alla concertazione, è nel nostro DNA. Un esempio è quello degli appoggi o meno in GC al governo.
Abbiamo plaudito il governo quando ha fatto leggi per noi giuste, e viceversa lo abbiamo criticato quando ha fatto leggi inutili o dannose alla nostra visione ideale dell’Impero.
Dunque il MSI è qui, c’è; se qualcuno vuole dialogare con noi faccia pure, che sia di sinistra o di destra; però non elemosineremo coalizioni per avere seggi.

6) Sull'Universale, testata giornalistica del suo movimento, era apparsa la domanda: sarà in grado questo governo ad affrontare le tematiche fondamentali per la micronazione?; come risponderebbe dopo quasi 3 mesi di governo?

Temi fondamentali ancora giacciono come discussione, mi riferisco alla “Legge 1/2005 - Legge Ospitaletto – Elezioni”, e alla “legge 13/2005 - Legge Marchese di Cavenago - Deputati al Gran Consiglio” , per il resto ha fatto ben poco su temi fondamentali, si è limitato ad aggiustare piccole cose. Dunque possiamo dire che per il MSI il governo viene rimandato a settembre!!! per gli esami di riparazione.

7) Quale crede sia stato il provvedimento migliore adottato dal Governo finora? E quello che lei trova meno condivisibile?

Mi riallaccio alla risposta precedente, questo governo ha solo fatto qualche aggiustamento ma nulla di cui io possa essere entusiasta o scontento.

8) In generale, come vede l'esperienza di un governo misto?

Sicuramente un'esperienza positiva anche perché conferma ciò che noi proclamiamo, oramai da anni , cioè superare le divisioni , trovare la sintesi per il bene dell’Impero.

9)Per concludere: ormai sono due anni che lei è in Impero, si sente soddisfatto? Ci sono cose di cui è effettivamente più orgoglioso?

Personalmente sono orgogliosissimo del lavoro che sto facendo in Impero e in particolare per il mio movimento. Chi si dimentica della memorabile vittoria politica dopo lo scontro con chi ci voleva mettere al bando perché siamo fascisti. Il popolo imperiale ci ha giudicati, e ci ha dato ragione facendo sparire un partito che aveva fatto del suo antifascismo il punto fondamentale della sua campagna elettorale, mi riferisco, per chi non lo sapesse, al PSDI. E poi ho preso un partito che era in agonia ed adesso occupa un “posto al sole” nella vita politica dell’Impero; ovviamente tutto questo è potuto accadere non solo per la mia abilità ma anche al fondamentale contributo di veri e bravi camerati perché da solo non ce l’avrei mai fatta.
29/03/2008

Privati e governo: l'iniziativa e l'esecutivo

Continuando nella serie che descrive i rapporti che dovrebbero esistere tra il Governo e le altre istituzioni imperiali, è giunto il momento di parlare di un’altra componente disgiunta dall’esecutivo: i privati, cioè coloro che creano enti a gestione privata ma aperti, solitamente, al pubblico.

Abbiamo già detto, nella parte sul GC, che il cittadino e i suoi problemi sono una delle basi fondamentali dell’iniziativa legislativa. MR questo lo sa ed è sempre stato attento alla realtà concreta, con le problematiche del quotidiano che vengono sollevate nel forum. Ma un altro punto fondamentale ed essenzialmente inedito è la collaborazione con i privati. MR ha sempre avuto bene in testa il principio che la squadra di governo, con tutti i ministri al loro posto, non è la sola a poter mandare avanti una nazione. La concezione tanto temuta del governocentrismo, neologismo creato appositamente, è deleteria per una nazione che si basa appunto sulla libertà e l’iniziativa del cittadino, con un esecutivo spesso guardiano.

L’iniziativa privata è tutelata e garantita dalla Costituzione, che ne tutela l’esistenza e che ne approva la diffusione e l’esercizio.
Innanzitutto la Costituzione fonda l’esistenza stessa della nostra nazione sulla libertà, che sta alla base delle attività dei privati, i quali devono naturalmente impegnarsi nel rispetto di ciò che la costituzione prevede.
Il privato quindi è stato spesso chiamato alla collaborazione, all’inventiva e al servizio verso un governo che deve essere aperto, disponibile al confronto e al supporto di progetti e piani. Si è già visto, con la cura delle interviste ministeriali da parte di Genideus, curatore del 2° giornale imperiale, L’Indipendente Imperiale, con i pareri dei cittadini nei due libri di poesie, negli appelli per le puntate della radio…

Il Governo, da parte sua, deve mantenere due atteggiamenti nei confronti delle attività private: l’appoggio e il controllo.
L’appoggio si manifesta attraverso la partecipazione, la pubblicità, la ricerca della collaborazione, perché la crescita della nazione, della sua cultura e della sua identità parte anche dall’iniziativa dei privati cittadini, ai quali non deve mancare la possibilità di esprimersi. Il governo deve garantire questa possibilità, a tutti in modo uniforme, senza distinzioni di grado o di idee politiche, perché solo con la somma di tutti i contributi possiamo avere un risultato veramente condiviso e di crescita.
Il controllo deve invece muoversi in due sensi: la garanzia che l’attività non vada contro i principi espressi nella costituzione e le leggi imperiali, e la garanzia della possibilità a tutti di partecipare (naturalmente questa è una questione che va verificata con le intenzioni dei privati, che hanno la possibilità di creare associazioni chiuse o comunque ad ingresso limitato e non aperte al pubblico).

Da quanto scritto finora è chiaro che gli atteggiamenti da evitare sono senz’altro l’ingerenza del Governo nelle questioni private e nelle scelte degli stessi, tranne naturalmente nei casi previsti per legge, e la limitazione dell’iniziative per motivi che non risiedono in quanto previsto dai principi costituzionali (come possono essere motivi partitici, religiosi, sociali).

Ma concentriamoci sugli enti privati in particolare. Se con l’Area Musicale e la Sala dibattito cinematografico il governo si trova a gestire il lavoro degli archivi, dannazione e noia dei migliori Ministri dell’Informatica, con altri i rapporti sono di parità e collaborazione. In particolare i giornali privati sono spesso autori di contratti per regolamentare status e lavoro al servizio dello stato, passati in 2° piano con l’avvento di quello statale, sarebbe opportuno recuperare questo tipo di rapporto, anche per appassionare i giornalisti (quei pochi che sono rimasti) all’avventura politica.
Discorso a parte merita il Mercato, rimasto uno dei progetti meno decollati in assoluto, lo scarso interesse verso questo genere di impresa è comprensibile (non ci si può inventare oggetti da vendere o che servono), e per ora sembra, forse anche per il problema del numero dei cittadini attivi, uno degli enti destinati ad avere sempre più problemi di gestione e attività, difficile azzardare quindi un intervento riparatore del governo, in questo caso appunto quasi con le mani legate.

Concludendo, per la crescita effettiva dell’Impero, nei suoi cittadini, è necessaria una piena collaborazione tra privati e governo, e viceversa; collaborazione che come dimostrato negli anni, può portare ad ottimi risultati e alla costruzione di una nostra identità che possa essere sentita tale da tutti. Il cittadino è e deve essere un punto fondamentale verso cui rivolgere lo sguardo, non solo perché è l’elettore, colui che giudica, ma è anche parte integrante di una nazione che senza popolazione non può che rimanere in stallo. Quello che conta è quindi l’atteggiamento, la voglia di aprire ai progetti dei singoli cittadini, in particolare a quelli meno rivoluzionari, ma più concreti e costruiti sulla realtà di tutti i giorni di una micronazione che continua, comunque, a crescere.

Duck Luca
Conte di Ospitaletto
15/03/2008

Governo e Consiglio dei Gran Maestri: un rapporto da ricordare

L’unico organo istituzionale che basa la sua composizione esclusivamente sul principio meritocratico è il Consiglio dei Gran Maestri. I GM sono cittadini che hanno dimostrato di amare la nazione in maniera piena, lavorando per la sua crescita e la sua stabilità in tutti i campi della vita imperiale. Essi sono scelti dall’Imperatore, e godono della sua fiducia e del suo appoggio, e in cambio è richiesto loro di continuare con perseveranza il loro operato per la nazione e per il suo sviluppo. L’organo che insieme all’Imperatore formano non è affatto secondario, ma intrattiene invece rapporti di primo piano con tutte le altre istituzioni.

Nel mondo animale la simbiosi avviene quando due organismi, tramite la loro unione e collaborazione, traggono vantaggio reciproco. L’idea quindi dei rapporti, sempre secondo MR, del Governo e del Consiglio dei Gran Maestri è questa: la simbiosi.
Infatti, se con il GC c’era un rapporto di utilizzo e miglioramento, qui le cose si fanno diverse.
Innanzitutto per una questione di imparzialità, il CGM non è composto da deputati eletti provenienti dalle varie correnti politiche, ma da persone nominate solamente in base al patriottismo e alla meritocrazia.
È chiaro quindi che il bagaglio di esperienza di questo organismo può produrre facili benefici per il potere esecutivo imperiale. Innanzitutto, i GM hanno, in quanto veterani, ben chiaro quali sono state le problematiche e le esperienze migliori della storia della nazione e quindi questo può chiaramente aiutare il governo nelle sue scelte, sia nel correggere il tiro sia nel puntare maggiormente su alcune proposte, magari bollate come secondarie e che invece potrebbero dare ottimi frutti.
Da un altro punto di vista, è chiaro che questo aiuta anche il Consiglio dei Gran Maestri, nel mostrare le virtù della meritocrazia, della collaborazione e soprattutto la sua posizione più vicina ai problemi correnti della popolazione e non su una sorta di piedistallo aristocratico.
A volte viene da chiedersi se i cittadini capiscono quale sia l’importanza di questi personaggi, dato che non è la prima volta che appaiono proposte che tentano di minare la stabilità di questo Consiglio, che viene visto con una sorta di oligarchia, di aristocrazia che non ha altro interesse se non cercare di ottenere sempre più potere. In realtà basterebbe aprire gli occhi per notare come molto spesso siano stati proprio i GM a battersi per evitare che ci fossero scelte o partiti che cercassero di distruggere la democrazia e la libertà che da sempre in Impero vigono. I GM non cercano assolutamente di ottenere il controllo di ogni istituzione, semplicemente è loro compito, compito grave e non facile, lavorare affinché tutte le istituzioni, democratiche e meritocratiche possano lavorare in piena libertà e senza le ingerenze di altre istituzioni. Un compito affidato a loro in quanto cittadini che hanno dimostrato di avere a cuore la nazione. La possibilità di divenire GM è quindi aperta a tutti, quello che serve è l’impegno.
Posizione a parte merita l’Imperatore, che oltre a essere il cittadino con più esperienza e il presidente del Consiglio dei Gran Maestri è anche uno dei più assidui frequentatori del forum e un vigile attento a tutto ciò che succede, che non fa mai mancare un commento se le cose non vanno o potrebbero andare meglio.
È quindi necessaria anche la collaborazione con l’Imperatore, personaggio ancora più super partes e molto importante sia come carica che come conoscitore di virtù e vizi dei governi precedenti. Un’ottima guida, per il miglioramento costante degli esecutivi.
Il CGM nomina anche i Ministri degli Esteri e della Difesa, dicasteri di fondamentale importanza che rispondono del loro operato esclusivamente ai GM, ma che possono, se richiesti, riferire in GC.
Il CGM condivide invece con il governo uno dei momenti più importanti dell’intera legislatura: la presentazione dei resoconti. Questo non è solo un’occasione per mostrare quanto fatto (o quanto si deve ancora fare, nel caso di quello di metà mandato), ma anche una possibilità di prendere spunto nella gestione del proprio lavoro da quella dei ministeri più delicati dell’esecutivo imperiale.
Ricordiamo quindi la parola fondamentale: la simbiosi. Perché il Governo è e deve essere una delle istituzioni, non la istituzione.

Duck Luca
Conte di Ospitaletto
08/03/2008

Governo e GC: per non scordarsi delle fondamenta

Nei 6 mesi in cui IpN è stata al governo con Duck Luca nella carica di Primo Ministro, è stato possibile osservare chiaramente quale sia la concezione del potere esecutivo secondo Monarchia e Riformismo.
Concezione mostrata con i fatti, con l’applicazione nel quotidiano, ma non illustrata ampiamente nei principi del partito. Per questo MR si sente chiamato a rispondere ai legittimi dubbi che potrebbero venire su come potrebbe agire un Governo gestito da questo partito.

Per iniziare vogliamo dare spazio a quanto riguarda i rapporti tra Governo e Gran Consiglio, rapporti che se durante i governi che ci hanno preceduto sono stati più o meno regolari, con l’iniziativa lasciata alle proposte singole e senza grande intervento da parte dell’esecutivo, con IpN sono radicalmente cambiati.
Un po’ per la passività di alcuni deputati, ma anche per il programma corposo di azione legislativa, il Governo IpN ha visto nel Gran Consiglio uno strumento per l’esecuzione dei punti del suo programma. Lo dimostrano le classifiche meritocratiche, in cui i deputati IpN vantano il maggior numero di proposte.
Con le modifiche sulla Propaganda, sui Referendum e altre meno corpose infatti, il GC è stato protagonista delle attività di governo, approvando la stragrande maggioranza delle proposte.
Tuttavia l’azione non è stata sinonimo di controllo, si è collaborato con altri deputati (come con Genideus nella regolamentazione delle cittadinanze onorarie), si è discusso di proposte estranee (tipo l’introduzione dell’Abuso d’Ufficio nel Codice Penale), lasciando intatta, anzi cercando la partecipazione degli altri deputati, almeno quelli attivi.

In quanto istituzione fondamentale (insieme al Governo e al Consiglio dei Gran Maestri), il GC è quindi uno dei punti centrali della intraprendenza e dell’attività dei cittadini imperiali che, anche se finora poco attivi sul fronte proposte, hanno spesso fornito spunti di grande rilevanza, un esempio dei quali potrebbe essere quello recente di Ludus con la questione sulla Fiducia. Il GC, organo a cui è affidato il potere legislativo, potere fondamentale in una nazione, deve essere libero di operare e di compiere il suo dovere senza ingerenze da parte di nessun altro organo (è per questo che i deputati e coloro che fanno parte di diritto del GC non devono chiedere il permesso a nessuno per portare avanti le proprie iniziative legislative).

MR quindi considera la prima fonte di iniziativa legislativa proprio i cittadini stessi, con le problematiche legate al quotidiano di enti privati, partiti o semplici dubbi, che possono lanciare chiaramente stimoli alle riforme che questo movimento è chiamato a fare.
Come al solito si ricorda la necessità di essere pragmatici, strettamente connessi alla realtà e senza clamorose idee campate per aria, progetti complicati, leggi esteticamente ineccepibili ma inutili.
Il Governo deve avere una collaborazione innata con il potere legislativo di questa nazione, è nelle sue corde. È compito del Governo infatti garantire al GC piena libertà d’espressione, in particolare è la figura del Ministro degli Interni ad essere investito dell’importante compito di controllare il corretto svolgimento dei lavori; si parla di corretto svolgimento, non di decidere quale proposta può andare bene al governo e quale no. Esiste poi il Ministro della Giustizia, che controlla la piena costituzionalità delle proposte. È quindi a questi due aspetti, oltre al fatto che i ministri possono sempre dire la loro in GC, che si limita l’operato del Governo presso l’organo legislativo.

Ma non può neanche, chiaramente, arrogarsi il diritto di essere l’unico formulatore di proposte, rinnovamenti, riforme, sia per rispetto verso tutti i deputati, sia per la capacità di trovare ottime proposte anche fuori dalle mura di una coalizione che, per quanto buona, rimane umana. Collaborare infatti non vuole dire che il GC non deve fare proposte che al Governo non piacciono, ma che cercherà sempre di ottenere un risultato che sia accettabile da entrambe le parti, e che sia frutto del confronto e della discussione civile e libera. Il GC da parte sua non deve però impedire al Governo di fare il proprio lavoro, di operare liberamente in accordo con le leggi vigenti. Il cercare di migliorarsi reciprocamente è il fine ultimo, secondo noi, dell’esistenza di queste istituzioni, attraverso le quali i cittadini devono specchiarsi e sentirsi partecipi della vita politica e amministrativa imperiale.

Duck Luca
Conte di Ospitaletto
25/11/2007

MR; un partito reazionario?

E’ uno dei primi articoli che scrivo da quando sono a capo del partito Monarchia e Riformismo, partito di cui condivido la direzione con Duck Luca, collega e grande amico. Articolo che viene pubblicato in un momento importante della vita del nostro partito, che dopo la vittoria dell’UDI nelle ultime elezioni si trova a dover affrontare un periodo all’opposizione (e non all’ostruzione). Non riteniamo di avere perso o di non essere uno dei partiti principali in Impero, fatto che è dimostrato dall’aver ottenuto da soli il 50% dei voti della nostra coalizione, ma solamente di avere avuto occasione di contribuire alla vita imperiale anche se non in prima persona o al governo.

Nei giorni scorsi, il giornale di un certo partito, di cui non cito il titolo per evitare di fare pubblicità, partito che si trova a dover governare l’Impero, ha lanciato verso MR delle accuse che si possono ritenere pesanti, quali quelle di essere un partito reazionario e che nulla ha di libertario.
Queste accuse all’interno di un discorso sulle alleanze e sulla impossibilità che partiti con principi diversi possano collaborare. Ci si è chiesti cosa sta alla base di una alleanza? Cosa spinge due o più partiti ad unire le forze?
Penso che non si siano posti la questione, o che abbiamo volontariamente escluso alcune considerazioni che penso possano essere fondamentali.
E sembra strano che sia proprio un partito che afferma che la pluralità di posizioni rappresentano l'essenza stessa della democrazia, a rammaricarsi delle differenze che possono esserci in una alleanza.
Alla base di una alleanza c’è innanzitutto, almeno così pensiamo noi in MR, la consapevolezza di avere obiettivi comuni, pur nella differenza di pensiero o ideali. Quello che si vuole evitare in una alleanza, da parte nostra, è l’appiattimento delle idee e dei principi a cui riferirsi, situazione che non favorisce la crescita delle persone e la piena visione a 360 gradi di problemi e soluzioni. Non si può sostenere di poter fare volentieri a meno della collaborazione, o anche solo del parere, di persone che la pensano in maniera differente.

Ci accusano di avere posizioni dichiaratamente conservatrici. Forse non hanno mai letto o capito quanto scritto nei nostri principi. Meglio allora rinfrescare la memoria:
MR ha una forte componente monarchica, che si attua nel rispetto, nella salvaguardia e nella collaborazione con le istituzioni; collaborazione e non arrocco su posizioni estremiste e fortemente conservatrici; e poi salvaguardia di ciò che di buono c’è ed è sempre stato in Impero, con lo scopo di conservare e migliorare le caratteristiche principali. Migliorare, non lasciare le cose come stanno.

Riformismo non vuole dire distruggere le istituzioni esistenti per farne di nuove in nome della democrazia e della libertà, o in nome dell’eguaglianza e della giustizia sociale, principi fortemente tutelati in Impero e garantiti dalle istituzioni attuali.

Ci accusano anche di avere idee reazionarie che nulla hanno di libertario. Ancora una volta mi appello ai principi di questo crudele partito che rappresento:
MR si impegna a dare la possibilità ad ogni cittadino di sentirsi veramente imperiale e orgoglioso di contribuire all'entità e alla nazione, e aggiungo io senza tenere conto degli ideali politici a cui fa riferimento, in quanto consapevoli che la cosa che ci fa crescere è proprio la diversità, e la cosa che ci fa uguali e la voglia di essere costruttori dell’Impero e dei suoi principi.

Dopo tutto questo discorso, come è possibile affermare che non si può governare con persone con idee “drasticamente”, secondo alcuni, diverse? Forse sono solamente le idee a caratterizzare un buon governo? Come si può governare senza un confronto, uno “scontro” di posizioni, un cercare visioni comuni di proposte e soluzioni per i problemi? Domande che non dovremmo essere noi a porci, ma chi il governo lo forma o lo vorrebbe formare a sua immagine e somiglianza. E le risposte sono davanti agli occhi di tutti, in quello che abbiamo fatto e che speriamo di continuare a fare.

Concludo affermando che se MR non fosse un partito libertario, non avrebbe motivo di esistere, e che la sua particolarità sta solo in questo: noi non abbiamo uno statuto complesso che obblighi i nostri iscritti ad adeguarsi alle idee di chi dirige il partito. Se tutti possono leggere il nostro giornale, esporre liberamente quanto pensano senza che vengano accusati da noi di essere dei distruttori dello status quo, se siamo disposti a scambiare idee e pareri, lo facciamo solo in nome del principio che riteniamo forse il più importante e alla base della micronazione stessa, la libertà individuale.

Il Capo Partito di MR
Conte di Ospitaletto
09/02/2008

Per fare il punto..

Abbiamo spiegato cosa fosse MR, abbiamo sviscerato i principi del partito in una serie di articoli, ma non è finita. Gli slogan della politica, ma anche di chi non ne fa parte, sono sempre più rivolti alla frase storica “fatti, non parole!” e varianti.
Monarchia e riformismo ha preferito fare che non vantarsi di quanto fatto. Materiale questo (quanto fatto) che spesso è apparso in brevi comunicati nel topic principale della sezione, ma che per completezza è giusto riportare in questo articolo. E' il contribuot del partito e dei suoi membri al sistema imperiale, alle sue leggi, alla sua cultura.
Tralasciando i miei progetti privati (l’Osservatore Imperiale, Area Musicale, corsi universitari) e l’opera legislativa di Conte di Ospitaletto, si parla di quanto è stato portato in Gran Consiglio o svolto in sede di governo, dalla fondazione ad oggi.
La prima proposta di un certo rilievo fu chiaramente la riforma dei Gradi: un progetto destinato a lasciare il segno. Prima dell’ottobre 2006 infatti, i gradi di Pari Onorario e Gran Maestro erano permanenti, rimanevano quindi anche in caso di sparizione, assenza prolungata, comportamenti non idonei o altro; con la riforma tutto questo viene radicalmente tagliato. Il risultato è l’introduzione di una contro-meritocrazia, che va ad escludere chi, una volta raggiunto il grado, si dimentica di Impero. La degradazione di Gran Maestri e Pari Onorari ha attualmente bisogno della mozione dell’Imperatore e dell’approvazione della maggioranza dei Gran Maestri, un sistema che per ora ha portato alla perdita del titolo theallapesca (scomparso nell’estate 2006) e Lord Carto. Parallelamente, nel Governo ATI 2, io e Conte di Ospitaletto, abbiamo contribuito rispettivamente agli Esteri (con anche un successo considerevole come il riconoscimento di Barule) e alla Giustizia.
Opera di MR è stata anche l’istituzione ufficiale della figura del Vice Primo Ministro, un sostituto del capo del governo designato non al momento del bisogno (per esempio in caso di assenza) ma direttamente alla nascita del governo, con compiti di sostituzione e aiuto del PM; la riforma della Gazzetta Ufficiale, con lo suddivisione di tutte le materie (precedentemente riunite a 2 a 2), per una visione maggiormente chiara e semplice; il contributo alla riforma della pratica per i Cittadini Onorari (presentata da Genideus), con la definizione delle fasi necessarie alla nomina.
Ma con IpN e il contributo di membri come JAY LSD e Hoffa si è potuto arrivare anche a opere di più largo respiro, come la riforma della Legge Gabriele sui referendum, resa molto più semplice e fattibile, il rinnovamento della Legge sulle Competenze per quanto riguarda la Propaganda, ancora legata alle prime forme di utilizzo del Ministero.
La legge tuttavia è solo un lato delle attività svolta. Insieme a –Giona- (con una lezione a testa) si è svolto il primo corso universitario di Nuovo Diritto Imperiale, esauriente testo per la conoscenza da parte dei cittadini della Giustizia e del sistema istituzionale e politico imperiale, a completamento di quello che era già il progetto di Conte di Ospitaletto durante il Governo Misto
Per quanto riguarda la cultura, Wikimperia è stata sviluppata esclusivamente, almeno per quanto un contributo rilevante di creazione delle voci, da me e Votas DC, che abbiamo costituito l’ossatura per tutto il resto, con il completamento di partiti, governi, ministeri e risultati delle elezioni. La lingua imperiale è quindi anche cosa nostra, abbiamo infatti partecipato alla sua creazione, al suo sviluppo e alla sua caratterizzazione, con discussione e soprattutto utilizzo, sia come lingua meramente istituzionale che più comunemente e nell’ambito del giornalismo.
Insieme a IpN, è stato dato inoltre uno dei migliori governi imperiali, soprattutto per la continuità delle attività svolte, l’innovativo sistema dei CdM, il controllo di tutti i ministeri e il loro lavoro in parallelo, le proposte e l’attività in Gran Consiglio, il coinvolgimento (o tentativi) della cittadinanza, la presenza per la prima volte dell’imperiale nei comunicati e nei resoconti.
Direi che (per ora) è un’ottima dimostrazione di un partito che non è nella periferia di Impero, ma al centro.
02/02/2008

Cultura in Impero: autonomia o collage?

Si partì da qui:
“Per identità culturale intendo tutto quel senso di appartenenza alla nazione che ognuno ha; noi siamo principalmente cittadini di altri stati , ma apparteniamo con la mente e con il cuore a questa grande micronazione che è l’Impero. Dobbiamo infondere nei nostri cittadini l’amore per questo stato e farlo crescere in tutte le sue attività attraverso riforme, nuovi membri, discussione politica costruttiva.”

In questo testo, parte del primo Manifesto del PRI del 2 settembre 2005, si poteva da subito capire quali erano le mie priorità in Impero; ora, a due anni e mezzo di distanza, con un po’ di nostalgia si deve tornare su questo passo, in questo articolo su MR, partito che ricordiamo è nato dalla fusione del PRI, mio, con il PAI di Conte di Ospitaletto.
Il campo si è allargato, gli impegni moltiplicati, la visione politica ampliata, gli obiettivi aumentati, ma non si può dire che la cultura non rivesta un ruolo importante anche in Monarchia e Riformismo, come testimoniano i nuovi principi:
“Il nostro campo d'azione non è tanto lo scontro o il potere, bensì la politica (intesa come collaborazione nella gestione dello Stato) la cultura e l'identità della micronazione, affinchè se ne conservino e migliorino le caratteristiche principali. Ci impegniamo quindi nella crescita, nello sviluppo, nel prestigio internazionale, nell'attività interna, nel dare la possibilità ad ogni cittadino di sentirsi veramente imperiale e orgoglioso di contribuire all'entità e alla nazione”

Ma ampliamo il discorso: cos’è la cultura, nel nostro senso del termine?
La cultura è tutto ciò che rende caratteristica la nazione, la rende diversa e unica, è ciò che permette ai cittadini di sentirsi veramente membri non solo di uno Stato, ma anche di una comunità con usi, costumi, senso di appartenenza, oppure (per mirare più in alto) una lingua, una filosofia, una particolare forma d’arte. Tutto ciò deve essere chiaramente autoctono, non riciclato da altri Stati e nazioni, non si può credere di creare una cultura (compito già di per sé molto difficile e che richiede impegno, collaborazione e tempo) prendendo a prestito cose da altri, per quanto queste possano essere grandiose, non è un collage: è la base della nazione.
Il concetto di cultura va di pari passo a quello di identità; appunto per questo, crescita culturale è anche differenziazione, unicità e micronazionalismo.
Per fugare quindi ogni dubbio ricordiamo che secondo la nostra concezione, il micronazionalismo NON E’ il centro di Impero, ma è solo la base su cui si fonda e su cui si fondano innumerevoli altre micronazioni che, con la nostra, hanno pochi punti in comune; cultura quindi è necessariamente interna, autoctona, non parte di una visione più grande (come può essere il micronazionalismo, il libertarismo, l’ambientalismo, la monarchia).
E’ scontato quindi che MR, in quanto partito imperiale, innovatore e soprattutto capace, supporti in primo piano la cultura, considerandola non come uno dei tanti ministeri, un lavoro in più, ma ponendola al centro degli sforzi. Ci auguriamo quindi che anche gli altri partiti abbiano questa visione e che la dimostrino, con l’impegno necessario a supportare il progetto Impero da questo punto di vista, mai sazio di aiuti e contributi.
In particolare, in questo periodo, è l’imperiale il centro degli sforzi, dopo un periodo in cui è stato utilizzato come lingua del governo, delle istituzioni (e non da tutti quelli che ne hanno fatto parte, purtroppo), ora è necessaria la diffusione, l’utilizzo nell’ambiente più comune, l’avvicinamento dei cittadini e si può essere certi che MR il suo lavoro lo farà.

"La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù." Henry Brougham

Duck Luca
26/01/2008

MR: conciliare illuminismo e tutela della Costituzione Imperiale

Uno dei punti che rende MR un partito originale è quello che si riferisce all’Illuminismo; prendendo direttamente dai principi del partito possiamo leggere:

[…] ha ideali che si rifanno all'illuminismo, sostiene quindi la ragione, anche nelle scelte politiche.

MR è stato più volte accusato di essere reazionario e orientato verso una politica oligarchica ed elitaria. Come conciliare questo con gli ideali illuministici, che fanno invece del progresso e delle riforme uno dei punti cardini di quella filosofia? E come mai proprio MR ha tra i suoi principi ispiratori gli ideali illuministici? Stiamo forse tradendo i nostri stessi principi? Per rispondere a queste domande, è sufficiente analizzare quali sono i fuochi sui quali si muove il movimento dei lumi.

L’illuminismo è quel vasto movimento culturale, sviluppatosi nel '700, che predica l'assoluta fiducia nella ragione, in grado di illuminare le menti, contro le superstizioni e i pregiudizi delle religioni, della tradizione e di tutti quegli elementi sociali e culturali che limitano la libertà dell'uomo.

La sola definizione di illuminismo basta a confutare la prima delle questioni riportate sopra; l’illuminismo non è tradizione, ma ricerca della libertà per l’uomo. MR non difende a spada tratta la tradizione solo perché tale, ma perché finora non sono state fatte proposte che possono essere ritenute migliori di quelle finora adottate, in tutti i campi: cultura, giustizia, amministrazione.

Le principali caratteristiche dell'illuminismo si possono così riassumere:

1. Il razionalismo progressista, per cui la cultura non è più difesa della tradizione ma ricerca permanente di un progresso;

Non è possibile trovare definizione migliore di ciò che MR intende per Riformismo.

2. Il cosmopolitismo, per cui il bisogno di libertà diventa universale e rende l'uomo cittadino del mondo, ovvero soggetto alle medesime istanze di giustizia e di libertà in ogni luogo, senza distinzione di razza, sesso, religione e classe sociale.

Punto che MR considera fondamentale quando afferma che uno degli obiettivi che si pone è quello di dare la possibilità ad ogni cittadino di sentirsi veramente imperiale e orgoglioso di contribuire all'entità e alla nazione.

3. La divulgazione del sapere, ovvero il bisogno di rendere noti a tutti i progressi delle scienze e della cultura.

Non a caso uno dei campi in cui MR più cerca di portare il proprio apporto è quello della cultura, intesa anche come fattore di unione tra tutti i cittadini imperiali.

4. La discussione politica. Naturalmente l'illuminismo vide molto accesa la discussione politica attorno ai temi della struttura statale ideale.

Anche in questo caso i principi del partito affermano che la politica è uno dei campi d’azione in cui MR intende operare per cercare di sviluppare, conservare e migliorare le caratteristiche principali della nazione.

Naturalmente l’illuminismo presenta anche altre caratteristiche, quali il deismo, il materialismo e un netto rifiuto della filosofia cattolica; sono principi che però MR non ritiene possano oggi essere definiti fondanti, in quanto crede che la libertà personale di ogni individuo si manifesti anche e soprattutto nel campo spirituale e dell’astrazione.

Verso la fine del XVIII secolo, si assistette anche alla nascita di una nuova forma di governo, il cosiddetto “Dispotismo illuminato”, ovvero una monarchia assoluta che si rifaceva agli ideali e alle idee portate avanti dai pensatori illuministi. Voltaire e altri philosophes, guardarono con favore alla politica del dispotismo illuminato, perseguita da Federico II di Prussia, Caterina la Grande di Russia e Giuseppe II d’Austria. Nonostante ancora si fosse in un regime di governo autoritario, non si può negare che furono molti i punti a favore di tale forma di monarchia, che portarono benefici in quei paesi che l’adottarono.

Fu purtroppo la Rivoluzione Francese a porre fine al periodo illuminista, e a tradirne gli ideali in nome di una libertà intesa erroneamente e sfociata nell’anarchia e in seguito nel terrore. Non c’è l’illuminismo all’origine di quella rivoluzione, ma il pessimo governo della Francia nel secolo che l’ha preceduta.

Concludo, come ormai prassi, con una citazione:
Due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione (Blaise Pascal).

Conte di Ospitaletto
19/01/2008

Il 4° capitolo di questa serie, va a ritoccare alcuni aspetti del 2°, “La Solitudine del Riformista” per innestarne sopra di nuovi, per far comprendere ancora meglio gli aspetti ideologici e pratici di MR.

Come intuibile dal titolo, si parla di concezione dello Stato, cioè di tutte le istituzioni, le cariche, le leggi, i regolamenti che costituiscono la Micronazione Sovrana Impero sin dai primi passi del cammino micronazionalista.
L’argomento è stato preso poco in considerazione dai partiti, ma è ora che Monarchia e Riformismo approfondisca questa sua idea, e quale occasione migliore di questi articoli.
Per un’analisi di questo tipo tuttavia si deve partire da un concetto base del micronazionalismo: lo Stato per contratto. A differenza infatti delle realtà territoriali, in cui si ottiene la cittadinanza per nascita e non per scelta (se non in caso di immigrazione), la visione micronazionalistica offre infatti la possibilità di aderire alla nazione, in base esclusivamente alla propria libertà e alla propria scelta. Questo concetto, è stato più volte ricordato da me ma anche da molti altri come l’Imperatore e il capopartito Conte di Ospitaletto, è da tenere ben presente, in quanto nessuno obbliga l’entrata in Impero e quindi l’adesione non può essere separata dall’accettare quantomeno i principi fondamentali della micronazione.
Il resto è organizzazione interna; lo Stato di Impero è di fatto debole, in quanto non può (come bene espresso dalla Costituzione) violare la libertà dei cittadini per nessun motivo e la popolazione, specularmente, non può modificarne le istituzioni base (Gran Consiglio, Governo, Consiglio dei Gran Maestri).
Si è spesso dimostrato che MR è perfettamente d’accordo su questo, in quanto è proprio l’organizzazione democratica-meritocratica sia la principale garanzia delle libertà individuali, sia la principale causa di un successo che dura ormai da più di 3 anni (ricordiamo che la Costituzione è entrata in vigore il 27 ottobre 2004).
Ma MR ha anche un'altra visione: l’avversione allo “statocentrismo”. Si è spesso verificato infatti che il Governo, e quindi parte dello Stato, fosse concepito come motore principale di successi e insuccessi della micronazione, unico protagonista di lodi o insulti. Questa versione imperiale dello statalismo (quest’ultimo non può in pratica esistere) non è da accettare. La concezione del Governo è infatti quella di un organismo di gestione delle attività (quasi come una sorta di un bravo ragioniere), di proponitore, di sviluppatore e coordinatore, non di factotum. Una nazione basata sull’iniziativa che parte dall’alto, da un organismo eletto, non cresce; il motore, lo si è sempre visto nella storia, è l’iniziativa privata, l’ingegno del cittadino, la collaborazione, non l’indirizzamento e l’etichettatura delle idee.
Massimo supporto quindi all’industria della popolazione, ottimo parere verso il coinvolgimento dei privati da parte dello Stato (ma anche viceversa), verso i tentativi, verso gli esperimenti, che potrebbero male, ma che producono comunque qualcosa, anche semplice esperienza.
Tuttavia è compito di MR, ma anche dei partiti e dei cittadini in generale, migliorare lo Stato, in modo che questo diventi più efficiente, più ergonomico e più attivo, con il riformismo, il confronto e la discussione, spesso mettendosi in gioco in prima persona, candidandosi e concorrendo realmente a poter entrare a far parte dello Stato, con le proprie idee (si spera buone) e le proprie proposte.

Come al solito, citazione finale.
Bisogna ascoltare molto e parlare poco per governare bene uno stato. (Jean-Armand du Plessis, cardinale di Richelieu).
12/01/2008

MR e la Nazione:
stare in Impero o essere Impero?

Dopo avere presentato, con i precedenti articoli, quale impostazione ha MR, a cominciare proprio dalla scelta del nome, che è la parte che di una persona che dice spesso molto più di quanto sembri, continuiamo con lo spiegare in maniera speriamo completa i caratteri del nostro partito.

Il terzo aspetto importante di un partito come MR, il primo movimento politico ad aver abbandonato ideologie e le dottrine “pronte per l’uso” per adattarsi alla realtà della micronazione, è la cosiddetta “imperialità”.
La definizione di imperialità è facilmente ricavabile: è il grado di adattamento del partito ad Impero. Cosa vuol dire? Che non si possono basare gli ideali e l’azione in base a modelli esterni, ma è necessario modellare la propria ideologia esclusivamente rispetto alle proprie idee e ai propri progetti per la micronazione.
Per rifarci ai principi:
Monarchia e Riformismo è un partito con collocazione e ideologia proprie non assimilabili ad altre concezioni politiche; solo in questa breve frase è concentrato uno dei caratteri principali del partito. MR non è la riproposta in ambito imperiale di partiti già esistenti, ma è una entità che possiamo definire originale.

Ma orientate totalmente alla realtà di Impero; ecco la peculiarità di MR; la sua ideologia non deve rispondere di principi, idee o valori che altre ideologie hanno a monte, ma essa tiene conto solo di un’unica entità, l’Impero, rappresentato dalle sue istituzioni, dalla sua cultura, dalla sua storia e dai suoi cittadini. Da tenere presente quel totalmente, che sta a significare unitarietà tra principi, valori e obiettivi.
Fuori quindi le dottrine economiche, le visioni universali, i riferimenti politici alle condizioni di altri Stati, la propaganda su modelli stranieri. Dentro il richiamarsi a precedenti governi, a partiti del passato, a personaggi storici della realtà di Impero che, in quasi 8 anni di storia, ha offerto veramente parecchio e per tutti i gusti, e in tutti i campi.

Non bisogna comunque confondere l’imperialità del partito con la mancanza di ideologie; Impero, in quanto micronazione in crescita e modellamento continuo, può prendere molte strade diverse dovute proprio alle ideologie. La nostra ideologia non può essere assimilata a quella di formazioni tradizionali; questo naturalmente non significa nemmeno che MR non abbia una ideologia precisa, ma anzi che ne possiede una che risulta essere caratterizzante: è la stessa che con questi articoli cerchiamo di spiegare.

C’è chi prospetta l’ipotesi di un governo fortemente attivo nei progetti e nelle idee autoprodotte, considerandole centrali nell’attività di tutta la nazione, c’è chi invece supporta l’iniziativa dei privati, fornendo supporto e considerando il governo quindi come chi recita la parte di “stato guardiano” e poco altro, c’è chi auspica un potere maggiore del popolo, chi invece preferisce una società più meritocratica, chi confida soprattutto nel trono imperiale.
Quindi quello che conta è avere un’ideologia contestualizzata, non campata per aria ma adatta alla realtà e alla possibile applicazione in Impero, a partire dai Principi Fondamentali (almeno i primi 6 articoli, incancellabili) da tenere in mente a tutti i costi.

In un periodo in cui i partiti facevano colpo con l’altisonanza del nome, con i grandi ispiratori e i richiami al passato straniero, MR è nato così, puntando direttamente al sodo e a quello che si poteva fare. Continua a farlo ancora adesso, in un clima sicuramente più positivo, anche con questo articolo.

Contrariamente ad altri, per portarci ad un aspetto della situazione attuale, noi non abbiamo avuto, un anno e mezzo fa, la svolta “imperiale”, cioè l’adattamento del movimento alla nuova lingua. MR stenta ancora a farlo, in quanto non sono queste le reali necessità dell’imperiale, che non ha certo bisogno di partiti ma di gente che lo parli, che lo scriva, che lo supporti e su questo, almeno da parte nostra, l’impegno c’è tutto. Come già detto, è molto probabile che anche Monarchia e Riformismo farà questa scelta, ma sarà chiaramente lontana da tentativi demagogici e molto più vicina al reale supporto di un carattere sempre più importante della cultura nazionale.

Per concludere, come da rito, una citazione:
"L'impero va avanti con la forza di tutti e la forza di uno rafforza gli altri." JAY LSD

Duck Luca
Conte di Ospitaletto
05/01/2008

La solitudine del riformista

Questo è il 2° capitolo della serie di articoli sugli aspetti politici di MR, compresi nel progetto di rilancio di partito e giornale. L’obiettivo è già stato dichiarato da Conte di Ospitaletto nel primo di questa serie, dedicato alla monarchia, ed è quello di far luce su ideali e scelte politiche del nostro movimento politico.

Personalmente, dall’esperienza al Partito Riformista Imperiale a questa, ho spiegato diverse volte la vera funzione del riformista. Due presentazioni dei principi di MR e altrettante per il PRI sembrano comunque non essere bastate per chiarire le idee, che rimangono confuse e distorte.
La visione di un riformista è, infatti, abbastanza particolare, poco incline a movimenti di massa da ultras della politica e distante sia dal conservatorismo e dal tradizionalismo, sia dal progressismo fine a sé stesso, proponente di riforme radicali e molto spesso pressappochiste. Il riformista sostiene di modificare gradualmente lo stato delle cose, in base alla situazione, alla reale utilità, al minor spreco di tempo ed energie, cercando sia di colmare le imprecisioni e gli errori sia di preservare quanto c’è di buono. Si cerca quindi, per usare una metafora di facilissima comprensione di “risolvere il problema delle formiche senza dare fuoco alla casa”.
La spinta autolesionista verso il dare fuoco alla casa è però incline a molti movimenti, orgogliosamente progressisti e rivoluzionari, che progettano cambiamenti radicali, grandi riforme dell’ordinamento, senza contare le possibili conseguenze negative (vale a dire di peggioramento della situazione), siano essi di destra o di sinistra. Sono proprio questi movimenti, della retorica populista dell’additamento, del “piove, governo ladro!”, a prendere maggiormente le masse, senza però avere la qualifica necessaria per avere la responsabilità di risolvere in prima persona i problemi che contestano, che spesso vengono delegati ai riformisti.
Il discorso potrebbe ricordare alcune forme di qualunquismo, anch’esso (nella sua prima forma di movimento politico), in quanto derivante dal pensiero dell’uomo qualunque, molto spesso più difensore dei propri interessi che non di quelli dello Stato o della comunità. La differenza tra il riformismo e il qualunquismo sta quindi proprio nelle priorità: il riformista in quanto proponitore di cambiamenti, di qualunque forma, è impegnato in prima persona nel miglioramento dello Stato, ne deriva quindi che i suoi interessi passano, magari temporaneamente, in secondo piano.
Il campo di azione di MR è poi molto esteso; se all’inizio dell’azione del PRI si partì dalla cultura (e al sentimento nazionale, ancora oggi una delle maggiori priorità mie e del partito), ora con l’apporto anche della componente dell’ex PAI del Gran Maestro Conte di Ospitaletto, ci si è notevolmente allargati, occupandosi anche della gestione interna e della giustizia, aspetti che il riformista non può trascurare, in quanto caratteristiche fondamentali che non si possono permettere siano lasciati solo alle frange più conservatrici né alle sperimentazioni progressiste.

Per citare quindi firme più illustri della nostra:
“Tutte le riforme compiute a tempo debito, rafforzano l'autorità e riducono la forza delle rivoluzioni” Camillo Benso, conte di Cavour.
29/12/2007

MR: perché Monarchia?

Quello che presentiamo è il primo di una serie di articoli con i quali intendiamo mettere in luce e spiegare su quali principi e quali idee si basano la politica e le scelte di MR. Cercheremo di essere chiari ed esaustivi, in modo da non dare possibilità al nascere di incomprensioni o fraintendimenti; la nostra speranza è quella che queste parole possano riuscire a chiarire cosa è MR e quali sono i suoi obiettivi. Siamo sempre disponibili ad eventuali chiarimenti, curiosità o domande che possono nascere dalla lettura di questo e dei prossimi articoli.

Il primo punto su cui ci fermiamo è la spiegazione del nome del partito, MR, ovvero Monarchia e Riformismo. Questo partito è nato dalla fusione di due precedenti partiti, il PRI (partito riformista imperiale) e il PAI (partito dell’aristocrazia illuminata). L’unione è nata dalla similarità dei principi e dalla uguaglianza degli obiettivi, con l’ausilio della amicizia nata tra i rispettivi capi-partito. Il risultato è stato un partito che assommava principi condivisibili da persone con idee diverse e che aveva obiettivi riconosciuti fondamentali e fondanti da tutti i membri.

Uno dei principi basilari sta nel nome stesso: Monarchia.
Prendendo spunto dai principi inseriti nella cartella del partito e accessibili a tutti i cittadini, riporto alcune brevi proposizioni:

Monarchia e Riformismo è un partito con collocazione e ideologia proprie, non assimilabili ad altre concezioni politiche ma orientate totalmente alla realtà di Impero.

Non si può pensare ad una micronazione chiamata Impero che non sia una monarchia. Già il nome stesso della nostra nazione implica quale sia la sua forma di governo. Allora perché in passato molti hanno deprecato questa scelta? Sicuramente a causa di un errore ideologico di partenza: monarchia uguale dittatura. Ma basta prendere in mano un qualsiasi libro di diritto o un dizionario per rendersi conto che sono due realtà totalmente distinte. Nella monarchia (sia essa costituzionale o assoluta) la libertà personale non viene meno, purchè questa rispetti le leggi dello stato. In una dittatura esiste invece un solo modo di pensare, un solo modo di vedere il mondo, un solo modo di porsi davanti al potere: ubbidire ciecamente. Pensando alla storia non si può certo negare che la monarchia è stata la forma di governo più diffusa, e che a volte a preso il posto di forme più vicine alla repubblica (come nel caso della storia della civiltà romana). Non neghiamo che la funzionalità e la giustezza di una monarchia dipendono dal monarca e da chi egli ha vicino come consiglieri. Ma rimane il fatto che il principio cardine su cui tale forma di governo si basa resta veritiero: una monarchia è perfetta, se il monarca ha a cuore il benessere materiale e spirituale dei suoi sudditi. Ed è una idea portata avanti da menti geniali, come Dante o Machiavelli, e resa operativa (pur con limiti ed errori, in quanto la perfezione appartiene alla sfera del divino) da personaggi come Richelieu e Mazarino.

Naturalmente noi crediamo che ad una forma di governo monarchica debba accompagnarsi anche l’idea di democrazia e di meritocrazia. Il monarca ha il dovere di tenere conto e di richiedere del parere dei sudditi (che non è una parola negativa, se una persona è felice di chi la governa). Egli ha anche il dovere di premiare i cittadini in rapporto al merito che essi acquistano in tutti i campi.
Si potrebbe obiettare che allora tanto vale scegliere la repubblica come forma di governo; a questo proposito mi piace riportare la definizione che di repubblica mi è stata data da un amico, ovvero come una sorta di monarchia guidata, in cui si delega a persone di cui ci si fida il potere, affinché esse ne facciano buon uso per tutti i cittadini, con la riserva di cambiare idea e di delegare il potere a qualcun altro, alla ricerca di una perfezione, di un uomo che garantisca quel grado di amore per il suo popolo che è richiesto da una monarchia perfetta. Naturalmente questa è solo una idea che faccio mia e che non intendo spacciare per verità assoluta, ma di cui accetto critiche e concordanze. Quello che mi piace è l’idea di fondo, ovvero la ricerca della perfezione, che è continua e che ad ogni passo si avvicina sempre più alla meta, senza mai poterla raggiungere fino in fondo, ma nella speranza di arrivare.

Perdonate la divagazione; ritorniamo al panorama della nostra nazione; sempre attingendo dai principi:

ha una forte componente monarchica, che si attua nel rispetto, nella salvaguardia e nella collaborazione con le istituzioni

MR crede nella forma che la nostra nazione ha assunto di monarchia costituzionale (a cui è passata dopo un breve periodo di monarchia assoluta), e si pone come obiettivo quello di aiutare l’imperatore e le istituzioni che la costituzione prevede nel miglioramento continuo di tutti gli aspetti che compongono la nostra identità. Un migliorare che vuol dire credere che non ci sia bisogno di nuove istituzioni che abbattano quelle vecchie, ma che significa cercare quali sono gli aspetti da portare avanti e quelli che possono essere messi in discussione. In questo stanno le tre parole chiave del nostro rapporto con le istituzioni: salvaguardia, rispetto, collaborazione; che sono anche quello che MR si aspetta nei suoi confronti.

E tutto questo motiva quello che è il nostro obiettivo, ovvero, prendendo sempre dal partito:

dare il nostro appoggio all'Imperatore e alle istituzioni della monarchia, in modo da creare un ottimo sistema democratico e meritocratico, senz'altro difficili da trovare in altre micronazioni.

Quello che spero è di essere stato almeno un poco chiaro e di avere chiarito uno o due dubbi; come già affermato MR rimane disponibile per chiarimenti ed interventi, ai quali cercheremo di rispondere nel più breve tempo possibile.
Vi ringrazio per avere letto, anche solo avere dato una occhiata.

Solo un'ultima citazione, stavolta di Voltaire:
questa è la sorte dei monarchi: essere biasimati per quello che fanno e per quello che non fanno.
19/06/2007

Hio in Impero- Un prequel

Questo articolo, dopo le dichiarazioni di Vota DC nel Foedus Italicum e la resa pubblica delle informazioni, va a investigare su Rufus.
Rufus è stato un membro del vecchio partito imperiale Partito dei Fasci Combattenti e capopartito del Foedus, fino a poco prima delle prime elezioni.
Risulta quindi strano che un cittadino di questa ideologia possa essere in realtà Hio, da sempre comunista, ma questa è la verità e lo ha confermato lui stesso, a Vota DC in privato ed era già noto alle autorità della micronazione.
Quindi ecco questo viaggio, che si rivela essere il prequel (ovvero il capitolo precedente) alle vicende descritte come “Hio in Impero”, con i suoi trascorsi nel PSR-MBP e nel Governo UDI.
Ma prima ecco il comunicato di Vota DC:

Il Foedus Italicum è dal 28 giugno 2005 centrista e antibipolarista.Tuttavia durante la dirigenza Rufus rischiò di entrare in un ambiente completamente bipolare caratterizzato da una coalizione anarcomunista e una fascioliberale. Rufus fu fondamentale in quanto anello di collegamento (il Foedus all'epoca si definiva di centrodestra) tra Partito dei Fasci Combattenti e Movimento Autonomia e Libertà.
L'operato di Rufus fu controverso:i suoi articoli da giornale erano ottimi,la creazione di una biblioteca imperiale fu una grande idea,il simbolo è tuttora usato,tuttavia abbandonò la coalizione poco prima delle elezioni e creò una burocrazia partitica assurda e inutile che spaventò pure me.
Con questa discussione voglio spiegare come mai Rufus scappò via senza dare più sue notizie. Rufus usò Impero come una palestra e nella sua nuova identità la sua prima cittadinanza imperiale gli avrebbe danneggiato notevolmente l'immagine.Rufus era HIO.
Poco dopo la sua uscita da Impero Rufus fondò la Repubblica Sovietica,il resto sono....lezioni di Duck Luca!
Me lo disse Hio stesso mesi fa quando Utopia era in piena crisi e Manolo ne era al corrente.Ora con l'autorizzazione dell'imperatore Emanuele P lo svelo!

.Rufus., questo è il nick vero e proprio usato per la cittadinanza, diventa cittadino di Impero il 20 aprile 2005, inquadrabile come il periodo della fine del governo misto e dei preparativi alle prime elezioni. Nel contesto politico si inserisce da subito, lo stesso giorno, chiedendo l’iscrizione al PFC, durante la gestione di Franci1989, garantendo quelle che saranno alcune costanti della vita imperiale di Hio: presenza e impegno costante.
Ma la passività del PFC o più semplicemente la voglia della gestione diretta di un partito fanno sì che il 22 aprile prenda la guida del Foedus Italicum (rimasto senza leader dopo la dipartita di Nuclear Strike), impegnandosi “a fare di questa micronazione una grande potenza”.
Il giorno seguente presenta il programma politico del partito, presentandolo soprattutto per la caratteristica nazionalista, sulla volontà di rendere unito il popolo, con rapporti “inscindibili” nella società della micronazione. C’è pure avversità alla repubblica, un tema che ritornerà prepotentemente invece con la 2° parte di Hio in Impero, che, secondo il leader del Foedus “nasconde la più becera delle oligarchie”.
L’organizzazione interna del partito è basata sui principi gerarchici e meritocratici e comprende le figure, solo ipotetiche, di Segretario (con anche un buon potere decisionale), di Organizzatore e di Propagandista.
Il programma parla di Esteri, una delle vocazioni principali di Hio, basato su ampi rapporti e sull’informazione da parte dei cittadini su ciò che accade all’estero, ma si parla anche di cultura, con la creazione di festività nazionali, di politica interna, con il progetto di rafforzare l’autorità dell’Imperatore e della democrazia a discapito della burocrazia.
Ma ci sono anche punti meno attuabili come quelli riguardanti la sicurezza, con creazione di agenzie investigative, polizia segreta, o addirittura l’economia.
Il partito quindi è pronto per lo scontro elettorale, che ormai si delinea come imminente.
Ma l’attività del nuovo cittadino non si ferma qui e il 23 aprile lancia l’idea di creare una Biblioteca Imperiale, proposta sicuramente buona. Fornendo alcuni testi questa sarà creata, disponibile ancora oggi (ovviamente molto più ricca) il 26 aprile 2005. Si tratta di testi che vanno dal marxismo, alla critica del sistema a testi molto diversi come quelli del “mistico fascista” Julius Evola.
Merito di Rufus anche quello di aver creato uno dei primi importanti giornali imperiali, Il Monitore Imperiale, Foglio del Foedus Italicum dell’Impero, pubblicazione che vine inaugurata il 26 aprile.
Il giorno successivo il giornale comincia a far parlar di sé, con la sua richiesta di elezioni, per aumentare la partecipazione e per dare un governo eletto a tutta la cittadinanza.
Seguono due testi dell’Imperatore, che tratta (brevemente, a dire la verità) della storia dell’Impero.
Inizia anche l’interessamento di Hio verso l’estero, presentando, il 3 maggio, notizie anche dall’ormai sepolta Ponferrata che, in quei giorni, entra nel Consiglio del Quinto Mondo (altro punto cardine della politica micronazionalista a venire).
Viene poi presentata una proposta piuttosto strana, in cui ogni cittadino, appena ottenuta la cittadinanza, doveva chiedere iscrizione anche a un partito. Proposta che verrà accettata dall’Imperatore ma che, sembra, non essere mai entrata davvero in uso.
Anche Conte di Ospitaletto, allora Ministro degli Interni, partecipa al giornale parlando dei suoi 7 mesi di ministero e del primo governo imperiale.
Il Foedus Italicum, con queste iniziative, si mostra come uno dei partiti più attivi del panorama politico di Impero (insieme sicuramente a MA&L e PCI), presentando anche una grande intervista a Daniele Cattyvik, uno dei principali personaggi della storia di Ponferrata, il 21 maggio 2005.
Ma ci sono anche avvenimenti più importanti e influenti: infatti il 19 maggio viene costituita l’Unione Imperiale, tra il MAI di Conte di Ospitaletto e il PCI di Hoffa, la prima vera e propria coalizione imperiale per la partecipazione alle elezioni di giungo 2005. Di conseguenza il MA&L, di Manolo, il PFC di Franci1989 e il Foedus Italicum di Rufus fondano l’Intesa, pochi giorni dopo, il 23.
Ma .Rufus. abbandonerà tutto il 27 maggio, per motivi di studio, liberando quindi l’alter ego Hio verso il progetto micronazionalista della Sovietica. E’ comunque inquietante pensare che il voto del leader del Foedus sarebbe stato decisivo alle elezioni, decretando il successo dell’Intesa per 13 a 12. Ma questa è fantastoria.
20/08/2006

Hio - Atto finale?

Prefazione
Non avrei mai pensato di aggiungere un altro capitolo alla saga di Hio, invece il personaggio mi ha ispirato e indotto a proseguire la mia serie di articoli con questa cronaca di uno dei periodi più interessanti e misteriosi della sua carriera. L’articolo quindi si occuperà degli avvenimenti tra il 25 febbraio e il 27 luglio 2006 e abbraccerà tre entità/simulazioni: Cyberia, una simulazione creata da Redmammut alla quale lui parteciperà, Utòpia, nella versione dopo “la rinascita dal golpe” e la creazione della Repubblica Popolare di Utòpia da parte di Sovietico e Nikolai e in quella dove il sito conteneva anche i risultati di Rifondazione Comunista e la Repubblica Cisalpina.
Per questo articolo devo ringraziare innanzitutto lo stesso Hio, che ha fornito inconsapevolmente il materiale vero e proprio per questa inchiesta, ringrazio Sovietico, che mi informò mesi fa dell’esistenza di Cyberia, ringrazio Aggravi, che se non avesse dato la sua disponibilità per il primo articolo di questa serie “Hio in Cisalpina” sicuramente sarei ancora a quel punto, ringrazio infine Emanuele “PSICOPATICO” per la sua trascrizione della conversazione avvenuta tra me, lui, Hio e Vota DC il 4 luglio e per essere venuto sul discorso e in tal modo farmi venire l’idea, poi concretizzata in questa inchiesta.
Personalmente invito tutti i passanti a leggere questo resoconto, di qualsiasi provenienza:un qualsiasi utente di Cyberia che passi di qui per caso, lo stesso protagonista di questa lezione per rispondere ai quesiti che solleverò e i membri della Cisalpina, esortandoli a non prendere tutto per falso perché proveniente da Impero, in alcuni casi le prove (che spesso però sono stata cancellate da qualcuno) verranno presentate direttamente.

Il 26 febbraio 2006, dopo tre mesi di vita, Hio lascia Utòpia, era ormai qualche tempo che vagava tra forum di wrestling senza occuparsi della micronazione, ma ora tutto è chiarito e la sua “mancanza di tempo” si trasforma nell’effettivo abbandono della nazione. La scusa inventata ci apre quindi nuove possibilità: Hio può mentire e usare altri nick (come quello per i forum sul wrestling).
In base a ciò proviamo ad analizzare un membro della Repubblica Cisalpina: si tratta di (krino), che qui semplificheremo in Krino. Non posso dire chi sia veramente ma nella discussione che avevo aperto agli inizi di aprile, chiedendo informazioni per il primo articolo di questa serie, si presentò come il cugino di Hio.
Cugino che si è iscritto verso le 23 del 26 febbraio 2006, prima coincidenza, è militante del POC, il partito cisalpino di ispirazione comunista, sprona all’attività come il cugino e il suo ultimo post in Freeforumzone è datato 7 aprile. Nel suo profilo non sono indicate età, provenienza o dati personali.
Coincidenze? Può darsi ma prima vediamo il suo parere su Hio, quando seppe del mio articolo-inchiesta sui suoi trascorsi in cisalpina:
“premettendo di essere suo cugino devo dire che non avevo dubbi delle intenzioni del giornalista imperiale. Anche impero oggi se la prende con Hio, pur avendo avuto da lui ottimi servigi come ministro e cittadino, forse il regalo più grande che vi ha fatto è stato quello di andarsene senza sollevare polveroni e senza costringervi a cacciarlo come han fattola sovietica e la cisalpina.” Posizione naturalmente di non condanna verso di lui, com’era prevedibile.
Il 13 aprile il definito “golpista” sovietico, ora membro della Sovietica, mi mette a conoscenza di Cyberia, simulazione politica creata da lui e redmammut (un amico, probabilmente), dicendo che era stata creata qualche giorno prima e che tutti i membri erano in realtà la stessa persona: Hio. Affermazione sicuramente discutibile, ma la data si avvicina molto a quella dell’ultimo post di Krino, coincidenza?
Ma la situazione del neonato forum è tragica e gli utenti, vero o falsi che fossero, si dileguano e tutto si arresta. Il cambio di rotta è prevedibile e il 30 aprile appare sull’Utòpia Journal questo messaggio, che potete trovare qui [Link] .
Il gigante ha riaperto gli occhi
Stiamo per tornare.
A maggio Hio costruisce il nuovo sito di Utòpia che “riparte dopo il golpe” e sembra coltivale il progetto di ricostruirla con il probabile team di Cyberia, ma la cosa non sembra decollare, tempo dopo (io l’ho scoperto alla fine di giugno) viene solo aperto un ulteriore sito, che pubblica insieme anche i risultati di Rifondazione Comunista nella zona in cui Hio abita. [Link]
Giugno finisce ed entriamo nella fase principale dell’articolo: il 4 luglio Hio dichiara che era tutto falso ed architettato da un losco personaggio che gli ha rubato l’account, da 4 mesi e mezzo (non si conosce la data esatta). Lo svela ad Impero, nella chat del forum al quale partecipai io, l’Imperatore e Vota DC.
Ora riportiamo la trascrizione:
[15:51] <_Hio_> allora da dove iniziare
[15:51] <_Hio_> sono 4 mesi e mezzo che non riesco ad accedere su msn al mio precedente indirizzo
[15:51] <_Hio_> e sono spuntate interviste su impero e nella sovietica
[15:51] Non è che per caso non sei entrato per 30 giorni?
[15:52] Mi lasci pensare che vuoi accusare me, non so quanto possa valere la mia risposta ma io non ne so nulla
[15:52] <_Hio_> non sono state fatte da me
[15:52] <_Hio_> no no non sto dicendo questo
[15:53] <_Hio_> ho un sospetto ma non ricade su di te
[15:53] <_Hio_> solo mi dispiace che avevi tutto questo rancore contro di me
[15:53] <_Hio_> non lo pensavo.
[15:55] Quindi sostieni di non essere tu quello che sosteneva l'appoggio di Impero e del 5WC ai due fessi nikolaj e sovietico?
[15:55] <_Hio_> abbiamo perfino tatto un sito
15:55] <_Hio_> assolutamente non ero io
[15:55] <_Hio_> come dicevo a emanule
[15:56] <_Hio_> sono 4 mesi ed oltre che non riesco ad accedere su msn
[15:56] <_Hio_> mi avranno fregato la pass
[15:56] io ti ho visto connesso due volte, una t'ho fatto l'intervista
[15:56] <_Hio_> le uniche due cose vere dell'intervista son quelle riportate da me sopra
[15:56] <_Hio_> guarda non so che dirti
[15:56] e vorrei far notare che alcune opinioni scritte sul sito di Utòpia e dell'intervista coincidono
[15:57] <_Hio_> appunto
[15:57] <_Hio_> le mie pass erano identiche
[15:57] <_Hio_> e pure il sito ci han modificato
[15:57] ma a che scopo?
[15:57] <_Hio_> e che ne so
[15:58] cioè se procediamo sul qualcuno colpevole i colpevoli devono avere un movente
[15:58] <_Hio_> comunque è probabile che non mi crediate
[15:59] <_Hio_> in ogni caso volevo solo dirvi che non ero io
[15:59] <_Hio_> poi pasienza.
[15:59] comunque, qual'è il tuo progetto?
[15:59] <_Hio_> come dicevo a emanuele
[15:59] <_Hio_> non credevo che vi stessi tanto antipatico
[15:59] <_Hio_> e forse (forse...) me ne ritorno nella cisa
[15:59] <_Hio_> ma da micronazionalista
16:00] <_Hio_> guarda ora sono molto impegnato e non ho più il tempo che avevo prima
[16:01] <_Hio_> anche per questo Utòpia non è rinata come speravo
[16:01] <_Hio_> quindi me ne starò in disparte
[16:01] in disparte in che senso?
[16:02] <_Hio_> come cittadino semplice credo
[16:03] <_Hio_> vabbè ora vado
[16:03] ok. ciao Hio
[16:03] Ciao
[16:03] <_Hio_> magari ci sentiamo li
[16:03] <_Hio_> ciao ciao
Ma se le cose stanno così perché la posizione sul golpe è uguale a quella del sito di Utòpia?
E come può essere un sostenitore del 5wc finito in Cisalpina, che da sempre ne è avversa?
Nonostante ciò la posizione di Hio questa volta non cambia e il giorno seguente entra nel forum cisalpino.
Cosa potrà mai fare? Io e Psico ce l’eravamo subito chiesti. Quello che riporto quindi sono ipotesi vere formulate da noi:
-Entrata nel POC
-Costituzione di un partito di centro-sinistra da affiliare ad AC
Le nostre supposizioni troveranno conferma nella discussione in cui l’ormai ex micronazionalista in cui invita il POC ad assumere l’atteggiamento da “partito unico della sinistra” e cercare accordi con il centro, cioè il partito di Aggravi e Adama: AC. Un brusco cambiamento? Perché cerca di allearsi con la persona da lui sempre contestata? Le risposte possono essere due: o la totale incoerenza oppure il potere. Tuttavia il tentativo avrà una fine non troppo gloriosa, proposta rifiutata.[Link]
E dopo i brevi scontri con Adama, Hio comincia a presentarsi come “opinionista” nel ministero degli esteri, rivelandosi tra i più attivi contestatori di Impero, con cui ricordiamo ha collaborato prima, durante e dopo il caso repubblicano (la costituzione della LIM con Utòpia per esempio). I suoi elogi al presidente per il decreto presidenziale in risposta al ban di Impero e in seguito alla discussione sulla moderazione delle cartelle iniziata da cane…sciolto sono storici e vanno a confermare le due risposte sopra riportate.
Ci sono poi domande al quale è difficile rispondere come per esempio l’indirizzo di Utòpia, non era stato rubato? Eppure il 27 luglio Hio afferma che 15 giorni prima aveva ricevuto una mail di Hezpenya! [Link]
Siamo veramente così sicuri del furto di account? A prova della possibile risposta del quesito su Hezpenya abbiamo l’Utòpia Journal del 30 aprile, il misterioso ladro ha rubato anche l’indirizzo di Splinder? Allora perché non è stato chiaramente detto? Nella chat si parlava inizialmente solo di account msn e poi anche della password del sito.
E se no perché Hio non si fa vivo prima sul giornale rinnegando quello che è falso e aspetta il 4 luglio? La mancanza di tempo può essere una risposta ma dice anche chiaramente del suo progetto, arenato, di far rinascere Utòpia, che non è roba da niente e se questo fosse vero perché non ha immediatamente preso le distanze dal falso?
Inoltre il forum di Cyberia è stato cancellato,
Per me troppi interrogativi senza chiara risposta, ma la replica spetta a lui, se leggerà, come mi auguro.
20/05/2006

Quella che presento ora è una grandiosa intervista fatta al contestato micronazionalista Hio, ripercorre tutta la sua storia con occhi di riguardo ad Impero e ad Utòpia. Più volte le domande si sono unite ad affermazioni fatte dal sottoscritto e ne viene fuori una buona discussione.

Duck: Può essere curioso che l’inizio di un micronazionalista sia avvenuto in una simulazione…
Hio: Oggi non mi giudico più un micronazionalista, penso che i micronazionalisti mi abbiano tradito a dir la verità, legittimando i golpisti di Utòpia han dimostrato che il micronazionalismo si basa solo sul reciproco ed interessato riconoscimento, è questo per me è un principio vuoto.
Duck: Quindi appoggi la simulazione, in generale?
Hio: Credo che siano due cose diverse, i simulazionisti non possono quindi essere contestati, a meno che non si spaccino per micronazioni..
Duck: La Sovietica fu un progetto ambizioso e molto riuscito, ma la fine fu ingloriosa. Puoi darci il parere del diretto interessato, in quanto ex presidente della repubblica?
Hio: Condivido quanto detto, da un’ottica micronazionalista è stato così, ma la RS resta un qualche cosa di avanzato anche tra le simulazioni: regge la democrazia diretta, e questo non può che essere un bene.
Duck: Come maturasti l'idea di abbandonarla? Fu impulsività oppure una decisione molto ponderata?
Hio: A distanza di tempo dico l'impulsività, la voglia di cercare di meglio, ma Impero mi deluse molto
Duck: D'Impero è appunto che voglio parlare, prima di passare al vero e proprio caso in cui sei stato coinvolto come fu il periodo della cittadinanza prima dello scoppio del Caso Repubblicano? (così definito dagli storici dell'Impero)
Hio: Prima di quello che gli storici con disprezzo indicano come caso "repubblichino" (a ricordare la repubblica di Salò), la permanenza fu ottima
Duck: Repubblicano...
Hio: No no, ci chiamano repubblichini e ho letto anche Psicopatico, accusarmi di varie cose, come una mania di apparire protagonista, dato che illustravo tutto ciò che facevo come ministro.
Duck: La definizione storica, archiviata è Caso Repubblicano, le dichiarazioni degli imperiali sono altre cose,ma vabbeh.
Hio: La storia la scrivono i vincitori non gli storici
Duck: Hai davanti l'eccezione
Hio: Ok.
Duck: Approfondiamo il discorso della Repubblica su Impero, come venne l'idea, come scoppiò tutto...?
Hio: Semplicemente l'idea c'era sempre stata, nessuno pensava che il sistema non fosse cambiabile, in quanto la micronazione era proprietà privata di psico; anche le faq lo sconfessavano, così quando esponemmo le tesi congressuali se non erro emerse questa faccenda. E i ministri a vita difesero l'imperatore a vita da chi prospettava un cambiamento democratico ecco tutto.
Duck: I ministri furono decisi dal governo, come possiamo parlare di ministri a vita?
Hio: Ministri a vita perchè sono sempre gli stessi, sempre i fidi alleati.. manolo per esempio.
Duck: Ma poi c'erano anche diverse novità, come il Marchese di Cavenago, Giona..
Hio: Monarchici
Duck: Il caso repubblicano comunque portò al caos, come si passò quindi alla Repubblica in Impero alla Repubblica di Utòpia?
Hio: Semplicemente fummo costretti ad abbandonare, la nostra battaglia però è servita a cambiare leggi e faq che sono diventate esplicitamente monarchiche e quindi è bene, perché ora è più chiaro a chi vi partecipa.
Duck: Tuttavia c'è qualche tassello oscuro, quando avete abbandonato l'Impero c'era già il progetto Utòpia?
Hio: No zero, stavamo preparando il i congresso, avevamo le tesi pronte e dovevamo dar vita ad un sito e una rivista in world, oltretutto stavamo spingendo per un unico partito comunista.
Duck:Come quindi venne in mente la fondazione della nuova repubblica?
Hio: Era l'unica scelta che potevamo prendere: Ponferrata era morta, la RS ci aveva bannati, la Cisalpina ci era nemica.
Duck: Utòpia ebbe tuttavia vita breve ma costellata anche di successi. Ricordiamoli e commentiamoli.
Hio: I successi li san tutti: molto avanzata istituzionalmente, con ampi progetti linguistici, fertile vita partitica e grandi riconoscimenti internazionali, entrammo nel 5wc e costruimmo la LIM e vincemmo i Norton. Poi abbandona i per un po’ e un gruppo di golpisti, anche se in buona fede stravolse la struttura politica di Utòpia facendola diventare una repubblica monocolore.
Duck: Come giudichi la fallita RPU?
Hio: Un tentativo di costruire una nuova RS ma senza i fondamenti necessari affinchè il progetto riuscisse. Al contratio Tallini e Psicopatico la volevano come alleata!
Duck: Alleata di chi?
Hio: Vai sul forum e vedi i topic con cui Tallini invita la RPU a ribadire il percorso Quintomondista
non riconoscendo che c'era stato un golpe anticostituzionale, l'importante era tutelare gli interessi del 5wc.
Duck: Tuttavia l'impero non ha mai avviato processi di riconoscimento verso la RPU
Hio: Impero riconosceva Utòpia tramite la LIM ed è tramite la LIM che voleva mantenere contatti con la RPU fino a quando la RPU decise di scindere i contatti con la LIM, giudicata troppo simile alla NATO.
Duck: Finito il progetto Utòpia hai fondato Cyberia ma si sa molto poco di questa realtà. Cos'era veramente?
Hio: Non ho fondato Cyberia, era un mio amico redmammut che ha chiesto un mio aiuto e poi è morta per volontà dello stesso redmammut, che sta partecipando a qualche altra simulazione.
Duck: Con la fine di Utòpia è la fine di Hio nelle micronazioni?
Hio: Utòpia potrebbe rinascere, siamo in 10 e ci stiamo ragionando, semplicemente io non avrei più tempo da dedicarle, in ogni caso il mio sogno sarebbe ritornare nella RS
Duck: E come pensi saresti accolto?
Hio: Non so... per ora non mi vogliono.. ma io continuo a sperare.
04/05/2006

Dall'Impero al Principato, storia di Utòpia

Prefazione
Un breve editoriale per spiegare il titolo ed enunciare i principali collaboratori dell’articolo è d’obbligo, specie per questo capitolo della storia di Hio, che va dal 5 dicembre 2005 al 3 marzo 2006, ovvero dalla fondazione della repubblica alla trasformazione in Repubblica Popolare d’Utòpia. Il titolo è la descrizione del singolare processo di una delle più promettenti micronazioni del periodo: la secessione dall’Impero in seguito al caso repubblicano e il lento cammino di Utopia fino alla creazione di un consolato/principato, lascio quindi al lettore la conclusione.
Fatto questo breve giudizio non posso che richiamarmi ai limiti del giornalista imparziale, questo articolo, si ricorda, è stato realizzato con la collaborazione degli archivi di Utòpia e grazia alle informazioni fornite dai due fondatori della repubblica popolare: Sovietico e Nikolai. Purtroppo la cancellazione del forum ci ha danneggiato soprattutto per le date effettive di alcuni avvenimenti, noi comunque cercheremo di presentare la storia della micronazione in tutte le sue tappe.

Sappiamo che nella sera del 2 dicembre 2005 i repubblicani abbandonano in massa l’Impero, revocando la cittadinanza. Tre giorni bastarono per definire la loro nuova meta, non scegliere una nuova micronazione (erano quasi tutti membri Sovietici o Ponferratini, a parte King Artur) bensì fondare una completamente nuova, seguendo l’esempio della prima fuga di Hio dalla Repubblica Cisalpina.
L’utopia del progetto repubblicano quindi diventava, forse per un voluto gioco di parole, la micronazione Utòpia, fondata il 5 dicembre.
La forma di governo della nascente nazione era la democrazia diretta e a partecipazione collettiva tramite un’assemblea, con potere legislativo ed esecutivo, per il potere giudiziario venne fondato il Tribunale Giudiziario.
In pochi giorni la repubblica viene organizzata e dotata dei mezzi di cui dovrà disporre per la sopravvivenza nel mondo micronazionale, il 6 dicembre i servizi vengono efficientemente organizzati, il 7 dicembre nasce il primo partito: il Partito Comunista di Utòpia (PCU) fondato da sovietico e Nikolai. Il 9 la scena politica si anima con la scesa in campo del Partito Socialista Progressista, Movimento Libertario (PSP) di Ska, con posizioni decisamente più moderate e contro il vero e proprio bolscevismo.
Questi primi giorni sono le prime glorie della nascente nazione, che prima viene candidata ai prestigiosi premi Norton, una competizione fra micronazioni estesa non solo al Quintomondo, poi entra nella Lega Italiana Micronazioni (LIM) con Impero e Ponferrata. Nascono anche i primi organi di informazione statali e privati come l’Utòpia Journal e l’Iskra, giornale del PCU.
Il 10 dicembre però è anche il giorno della fondazione del Movimento Anarchico d’Utòpia (MAU).
Anche la cultura comunque vuole la sua parte: importanti le presentazioni del vocabolario Italiano-Interlingua, la nascita del centro di fotografia e i primi lavori alla Libera Università del Pensiero.
In soli 18 giorni nasce la Costituzione di Utòpia, il testo fondamentale della micronazione.
Il giorno seguente arrivano i primi visitatori e viene fondato Kadima, partito di destra e di ispirazione sionista.
Le attività si congelano nelle vacanze natalizie e riprendono con l’inizio del 2006: il 1° gennaio l’Aerican Empire riceve visite da Utòpia, il talento agli esteri di Hio è poi necessario per l’avvio di rapporti con il Kingdom of Hannover, per il riconoscimento dall’Inner realm of Patria, per l’amicizia con Riponia.
L’8 gennaio, secondo la mia visione, è l’ultimo grande giorno, è il giorno infatti della vittoria ai premi Norton come Migliore micronazione nata nel 2005.
Quello che segue è poi una lenta parabola discendente, confluita poi nella fallimentare Rivoluzione d’Avorio il 26 gennaio.
Questa rivoluzione fu semplicemente un’iniziativa di Hio per selezionare i futuri cittadini e mirare sulla serietà e sulla qualità dei partecipanti più che sul numero. I risultati possono essere analizzati sotto diverse angolazioni, per prima cosa il 28 gennaio Utòpia entra nel Consiglio del Quintomondo, ma si andrà in contro alla crisi di partecipazione, già gravemente diminuita con la chiusura di Kadima e del’abbandono di Ska.
Il 4 febbraio è un’altra data di grande importanza: Hio diviene Console, per lo stato d’emergenza in cui la nazione si trova. La nomina però è destinata a una proposta controversa: la nomina di Console a vita.
L’opinione pubblica qui si coalizza contro Hio e si solleva contro il consolato, divenuto principato. La reazione è sicuramente prevedibile se ricordiamo la motivazione per cui i membri di Utòpia lasciarono Impero.
Quello che accade in seguito è abbastanza misterioso, il console sembra non interessarsi della sua micronazione e con un’assenza simulata cambia nick e continua la sua attività in rete su altri forum e altri lidi. Il 25 febbraio è comunque la data conclusiva della nostra storia, ovvero l’ufficiale abbandono di Hio della micronazione.
La nuova Utòpia diventa quindi Repubblica Popolare il 3 marzo con una caratterizzazione decisamente socialista e comunista, i due membri sono i fondatori del PCU Sovietico e Nikolai. Il 30 marzo, dopo un mese di inattività la nuova realtà viene espulsa dal 5° mondo, insieme alla crollata Ponferrata, anche se una settimana prima la RPU stabilisce rapporti di amicizia con la Repubblica Sovietica e viene così riconosciuta.
I due fondatori abbandonano Utòpia l’11 aprile, consacrando così la fine del sogno repubblicano, un sogno che poteva forse essere gestito meglio.

Ecco quindi la duplice e interessante intervista ai due reduci della RPU:

1) Qual'era il vostro ruolo come membri del PSR-MBP?
FedeloKomma scrive:
Eccomi.
sovietico scrive:
Allora, all'inizio ero un membro normale e gestivo l'ufficio stampa del partito. Io avrei in seguito dovuto essere il futuro segretario, infatti Hio progettava di andarsene dal Partito.
FedeloKomma scrive:
Io invece mi iscrissi al PSR poco tempo prima che se ne andasse dall'Impero. Discutemmo riguardo la segreteria, "contesa" fra me e Sovietico, ma infine anch'io votai per lui. Forse avrei diretto il giornale o ricoperto la carica di vice-segretario.
sovietico scrive:
Avresti sicuramente diretto il giornale e coperto la carica di vice segretario

2) Il Caso Repubblicano, come poi è stato definito su Impero, fu un vero e proprio avvenimento nato sul momento o premeditato dalla direzione del partito?
sovietico scrive:
Allora, il fatto che il PSR fosse repubblicano era sotto gli occhi di tutti, ma non c'era nessun comunista a tramare un colpo di stato. Nulla era premeditato, è tutto nato da quella famosa discussione in cui si parlava di una possibile unione al PCI.
FedeloKomma scrive:
Sì, Sovietico ha detto tutto, noi comunsti non tramavamo nulla se non quello che mettevamo alla luce del popolo imperiale.

3) Avevate già l'idea di fondare Utòpia o più semplicemente una nuova micronazione?
sovietico scrive:
Sinceramente io quest'idea l'avevo avuta, ma poi ci avevo ripensato per vari motivi. Poi è arrivata la proposta di Hio e Utòpia, sembrava un bel progetto.
FedeloKomma scrive:
Inizialmente pensavamo che fosse possibile portare la repubblica nell'Impero, ma alla luce di ciò che successe capimmo che fondare una nuova micronazione era decisamente un'idea migliore.

4) Come potete descrivere la leadersahip di Hio nella repubblica?
sovietico scrive:
Allora, all'inizio sembrava un ottimo leader, difendeva la democrazia e riusciva a far partecipare tutto il popolo (tranne alcuni: vedi anima persa..) alla vita micronazionale. In seguito, magari con buone intenzioni (mha, devo dirlo per addolcire) ha preso in tutti i modi il potere sulla nazione.
sovietico scrive:
Su quella che definiva la "sua" nazione
sovietico scrive:
e di nessun altro.
FedeloKomma scrive:
Hio è stato un grandissimo presidente all'inizio, dirigeva con coerenza, democrazia popolare la repubblica, anche opponendosi ai tentativi di Ska di trasformarla in un regime pseudo-socialdemocratico. Quando però se ne uscì col consolato, inizialmente sembrava una bella proposta: un periodo d'emergenza c'era, è oggettivamente vero e confermato, il consolato poteva essere una buona risposta se non avesse imboccato una strada colma di degenerazioni.

5) Possiamo tracciare un bilancio della Repubblica di Utòpia prima della svolta, per voi le cose come sono andate?
sovietico scrive:
Allora: all'inizio eravamo come ho già detto partiti bene, poi la partecipazione è calata di molto. Dopo che Hio fu cacciato fondammo la Repubblica Popolare d'Utòpia, che andò bene finchè sopravvisse, ma dato lo scarno numero di partecipanti (due) abbiamo di recente deciso di abbandonarla.
sovietico scrive:
Diciamo che è stata una buona idea
sovietico scrive:
ma si sono fatti grossi errori.
sovietico scrive:
Poteva andare meglio insomma.
FedeloKomma scrive:
Esatto, qui non posso che concordare in toto.

6) Il Consolato. Vediamo di analizzare le cause e gli effetti di un evento che ha modificato profondamente Utòpia.
sovietico scrive:
La causa che portò Hio ad optare per il consolato era la scarsa partecipazione. Ed era vero, poteva essere utile momentaneamente a stabilizzare Utòpia. Ma poi le intenzioni di Hio mutarono: voleva mantenere a tempo indeterminato il consolato. Gli effetti comunque furono contrari al risultato sperato: la partecipazione calò ancora di più dato che faceva tutto lui, e il popolo non si sentiva
sovietico scrive:
più partecipe alla vita micronazionale.
FedeloKomma scrive:
Il consolato fu una buonissima idea. La partecipazione era troppo scarsa per andare avanti. Era una situazione d'emergenza, un emendamento provvisorio era l'unica soluzione. Tuttavia, il consolato, concepito come soluzione TEMPORANEA alla crisi, andò via via imboccandosi in una strada colma di degenerazioni. Al che sorgeva anche spontanea una domanda: se Hio non c'era per motivi personali, come andava avanti Utòpia?

7) Infine, curiosità anche mia, come possiamo definire psicologicamente il soggetto?
FedeloKomma scrive:
Devo dire che Hio è abbastanza carismatico, però certe volte tende ad accusare gli innocenti. Ad esempio, io non lo ho mai accusato di essere un nemico del popolo, di essere un defragatore di Utòpia, benché lui pensi il contrario.
30/04/2006

Hio in Impero

Prefazione
Il caso repubblicano ormai è diventato pane per i mie denti, ho dedicato ad esso una cospicua parte di una mia lezione universitaria e ogni tanto rivedo i rapidi accadimenti che hanno portato a tutta la serie di conseguenze che conosciamo. A ormai sei mesi di distanza (credo che questo articolo sarà pubblicato nei primi di maggio) e in pieno processo zon@ venerdì le cose però andrebbero analizzate di nuovo con la perizia e con la cura dei dettagli che magari è mancata nella prima cronaca…
Comunque questo articolo non parla solo del caso repubblicano, bensì di tutto il periodo trascorso da Hio nella micronazione Impero vale a dire dal 24 settembre al 4 dicembre 2005. E nei due grandi argomenti saranno presenti anche due autorevoli riviste, una all’Imperatore Emanuele P. relativa al caso repubblicano e ai suoi risvolti, una a Hoffa, leader della coalizione UDI e primo ministro del governo creato dalla coalizione stessa.

Il 24 settembre entra in scena l’ultimo grande acquisto del mese di settembre 2005, si tratta proprio di Hio, che come già detto ha lasciato, insoddisfatto, la Repubblica Sovietica. Il PSR-MBP è la sua meta, un partito dimenticato e seppellito in due anni di passività, lo dovrà far diventare di nuovo competitivo, farlo stare al passo delle nuove forze politiche e di quelle classiche. Comincia così una modernizzazione: il partito socialista non perde le caratteristiche naturali e bucoliche ma si integra con quelle libertarie e democratiche, segue un nuovo statuto quindi:
“DEMOCRATICI perché crediamo nella democrazia, NON la democrazia liberale che espandendosi porta con sé barbarie, morte e distruzione, ma la democrazia diretta;
SOCIALISTI perché assumiamo come nostro il patrimonio socialista di lotte per la giustizia sociale, per un'alternativa al capitalismo;
UMANISTI e LIBERTARI perché poniamo al centro della nostra azione l'essere umano e la sua libertà inalienabile, contro il sistema basato sulla competitività.
MA la costruzione di una nuova e giusta società è imprescindibile da un paesaggio idilliaco bucolico-pastorale; la campagna con il suo verde, i suoi campi coltivati, i boschi, i ruscelli e i selciati, deve riprendere spazio (per estensione ed importanza) sulla città.”
Il giorno stesso viene presentato il programma elettorale del partito indipendente: punti fondamentali che toccano l’Università, la Biblioteca, l’Informazione e l’Araldo Imperiale ed infine il Quintomondismo, ultimo punto ma non per importanza.
In questa nuova veste il giorno seguente (25/09/05) il PSR entra nell’UDI: la coalizione di centrosinistra formata l’11 dello stesso mese e ampliata il 16 con l’ingresso del PLP
Il redivivo partito si candida in coalizione per le 2° elezioni imperiali: otterrà tre voti ma il risultato complessivo sarà il prestigioso Ministero degli Esteri.
Ma prima di occuparci del ministero dobbiamo tornare al partito, che nel giro di poche settimane diventa uno dei principali centri di attività della micronazione con diverse iscrizioni: quella di sovietico a metà ottobre, quella di Nikolai il 16 novembre (che hanno entrambi abbandonato la Sovietica), quella di $illo e di wallace89. Nasce poi l’ufficio stampa ad opera di Sovietico.
Le iniziative non si fermano qui e, si dice per contrastare il colosso MA&L, si progetta la creazione di un grande Partito Comunista, prodotto della fusione PSR e PCI, la discussione nasce il 27 novembre. Si sviluppa molto rapidamente e si dibatte sui principi fondamentali e sul simbolo. Ma qui ci addentriamo nella 2° parte di questo articolo.
Passiamo quindi al Ministero degli Esteri di Hio. Definito un ottimo ma indisciplinato ministro dall’Imperatore in vece del Consiglio dei Gran Maestri. Le sue priorità sono quelle di riprendere i contatti con le micronazioni amiche come New Zion e Ponferrata, di estendere a nazioni territoriali non riconosciute la propria sfera di amicizie.
Le prime lettere vengono inviate alle nazioni alleate con rispettiva ambasciata in ordine: Aerican Empire, New Zion, TTF-Bucrafan. Il vero e proprio successo però il riconoscimento ottenuto dalla nazione del 4° mondo Pictland: un trattato storico di amicizia viene firmato il 28 novembre 2005, importantissimo per la posizione globale che la nostra micronazione sta raggiungendo.
Il 28 novembre è comunque l’ultimo giorno di gloria: la discussione dell’unione PSR-PCI è appena cominciata e dopo i punti meno importanti come il nome, il simbolo e la gerarchia interna si è passati ad una questione senz’altro più spinosa: la questione repubblica.
Il versante PSR, sostenuto anche da Ska, è favorevole all’instaurazione di una democrazia diretta e di stampo repubblicano, con completa riduzione dei poteri dell’Imperatore. Hoffa, tuttavia, è contrario. La posizione del capopartito del PCI viene sostenuta poi dal leader dell’ATI e capopartito del MA&L Manolo, che si dichiara sostenitore della monarchia e del sistema attuale. La risposta è dell’ufficio stampa del PSR con questo comunicato:
“Tutti sanno che democrazia significa 'governo del popolo' ed il 'popolo', allora, dovrebbe avere il 'governo'.
Il 'popolo' non può limitarsi ad eleggere deputati. Essi non sono dei 'governati'. Non sono dei semplici voti elettorali
Nella nostra Monarchia molti sono i poteri affidati all'Imperatore e la costituzione fondata sulla sua centralità, non diventa altro che il presupposto giuridico di un sistema burocratico che aliena il cittadino.
Un elemento centrale della democrazia e' la partecipazione, nelle scelte decisionali, in quelle che contano davvero. E più questa partecipazione è ridotta, limitata, ristretta, più la democrazia è una foglia di fico, un illusione ottica.
Noi Comunisti del PSR sappiamo di andare 'controcorrente' qui in Impero, ma sappiamo anche che siamo nel giusto lavorando per una Repubblica ad ampia partecipazione popolare.
La storia, purtroppo per l'On. Manolo, non riserba lungo futuro ai reazionari, ed anche in Impero la Repubblica di vera democrazia, quella diretta e assembleare, al fine vincerà”. Theallapesca segue la scia monarchica e ribadisce che il concetto di monarchia=tirannia è completamente sbagliato, soprattutto su Impero.
Alle 21.10 del 28 novembre comincia così il “caso repubblicano”, manolo infatti allarga la discussione che sta avvenendo nella sede del PCI con un topic in Circolo d’opionione con il titolo “Abbiamo i repubblicani in casa”. Dopo le prime risposte di Ska e sovietico scende in campo anche il diretto interessato: l’Imperatore che espone tutte le ragioni della monarchia su Impero e nel micronazionalismo, mette poi in evidenza le varie sezioni di “decentramento del potere”. Pidichu si mette anche lei in prima linea, come sostenitrice e vecchia guardia della micronazione.
Il 29 novembre però la discussione entra in una nuova fase: King Artur, capopartito del MAI, si aggrega ai repubblicani .
Il 1° dicembre si sente però la prima voce “me ne vado”, mentre il giorno seguente anche Conte di Ospitaletto si sente chiamato in causa e nella sezione del PAI viene pubblicato l’”Appello per la monarchia” un evento di grande importanza per il ritorno del Gran Maestro e della gravitò con la quale viene percepita la situazione creatasi su Impero da alcuni giorni, ma è anche il giorno della degenerazione delle discussioni.
Alle 16.23 del 2 dicembre nasce il Blocco per la Repubblica, coalizione formata da PSR-MBP e MAI. Il governo, perdendo 3 voti non è più di maggioranza nei confronti dell’altra coalizione, per questo cade. Resterà tuttavia poche ore, il tempo necessario per fare danni, infatti alle ore 19.39 Hio lascia l’Impero, un’ora dopo toccherà anche a King Artur.
Si va quindi verso Utopia e un nuovo capitolo della nostra storia giornalistica


Prima delle due interviste dell'articolo, questa a PSICOPATICO E.

1) Sono ormai passati quasi sei mesi dal Caso Repubblicano, tempo sufficiente per tracciarne un bilancio. Beh tracciamolo.
Dopo che chi non si riconosceva nell'Impero, nei suoi valori e nella sua essenza, lo ha abbandonato non si sono notati particolari problemi derivanti dall'accaduto. Abbiamo perso solo alcuni cittadini, alcuni dei quali recavano solo danno all'Impero e formentavano tensioni all'interno della comunità. Penso che il caso repubblicano abbia dimostrato che la gente di Impero non vuole intromissioni di presunti rivoluzionari e che non intende vedere intaccata la sua storia, la sua cultura e la sua tradizione nettamente legate alla forma della Monarchia Costituzionale, alla quale chi diviene cittadino imperiale sceglie di aderire.
2) Prima di Hio ci fu qualche altro tentativo di instaurare una repubblica?
No. Nessuno ha mai messo in dubbio la forma di Impero. Già dopo il passaggio a Monarchia Costituzionale era stato chiarito che Impero è una monarchia e non può essere una repubblica. E nemmeno il Partito Socialista Reoubblicano-Movimento Bucolico Pastorale di allora aveva avuto da ridire. Noi accogliamo tutti, qualsiasi sia il loro ideale, ma non possono puntare a distruggere la nostra identità e la nostra cultura che noi abbiamo scelto.
3) Sapevi delle tendenze repubblicane di Hio?
Chiaramente so che è un comunista e che quindi idealmente è repubblicano. Ma quando discutevo con lui sulle micronazioni e sul quintomondismo mi pare sia sempre stato d'accordo che ogni micronazione poteva essere fondata su un sistema diverso. Inoltre dopo il fallimento della Repubblica Sovietica e l'evidente declino delle altre micronazioni con forma repubblicana, mi aveva detto che secondo lui il sistema di governo migliore per una micronazione è la monarchia. Non a caso prima di divenire imperiale progettava la creazione di un'altra micronazione socialista con alcuni ex sovietici, dove lui sarebbe stato un presidente con poteri pari a quelli di un re. Divenuto imperiale sembrava che la nostra monarchia costituzionale non gli dispiacesse... secondo la mia opinione, le intenzioni repubblicane non erano tanto figlie di un ideale quanto dell'ambizione a poter diventare presidente (non a caso, il discorso è venuto fuori solo quando sono giunti alcuni profughi sovietici alle sue dipendenze, ad accrescere elettorato e forza del suo partito). Il fatto che era sua intenzione rendere Utòpia un principato pare confermarlo...
4) Oltre ad Hio, cosa pensi degli altri repubblicani?
Visto che non ho comunque espresso un'opinione su Hio, approfitto di questa domanda per dire che nonostante tutto è stato uno dei pochi quintomondisti e micronazionalisti seri in Italia. Il resto dei repubblicani invece sono solo dei pagliacci. Il buffone numero uno ha mollato i repubblicani emigrati a Utòpia (e che poco prima aveva proclamato di seguire) dopo qualche minuto facendo un'inutile simulazione e abbandonandoli definitivamente dopo alcune comparsate. Un altro, che ritenevo una brava persona oltre che un amico e che a Ponferrata avevo sempre difeso ha deciso di sputare sul micronazionalismo, infatti secondo lui noi altri fuggiamo dalla realtà. Sugli altri c'è poco da dire invece, sono nullità che nulla hanno a che vedere col micronazionalismo. Escludendo Hio, gli altri non hanno mai fatto assolutamente nulla per Impero se non cercare di inasprire il clima e creare tensioni, cosa che cerca ancora di fare qualche loro amichetto superstite.
5) Utopia riconosciuta nel 5° mondo, riflessioni?
Come ho già detto per me Hio resta uno dei pochi micronazionalisti e quintomondisti seri in Italia. Quindi non mi sorprende che con la sua guida Utòpia sia entrata a fra parte del Consiglio del Quinto Mondo. Anzi, mi sarei sorpreso del contrario. Penso che il progetto di Hio fosse abbastanza serio e che se i suoi seguaci non fossero stati gli scarti di Impero o i voltagabbana pugnalatori alle spalle di cui con gioia ci siamo liberati, avrebbe avuto maggiore fortuna. Penso che Utòpia comunque risentisse del fatto che i suoi esponenti fossero comunisti e quindi poco affini a una nazione che sulla carta pareva dover essere libertaria.Ma Utòpia era Hio, senza Hio infatti è morta e gli ex utòpiani mi pare si siano dati alle simulazioni.
6) Zon@ venerdì viene equiparato da alcuni come un 2° caso repubblicano, può corrispondere questa definizione?
Sì. La storia sembra ripetersi: all'inizio pare esserci rispetto per l'Impero e ciò che è... dopo scatta qualche scintilla in questi repubblichini e si rincretiniscono. Quindi passano a fare azioni sovversive, sempre le stesso: tentare di far apparire l'imperatore come un dittatore, cercare di provocare lo stesso sperando che reagisca così da poter lanciare accuse concrete, cercare di portare tensione nella comunità. Stavolta sono addirittura scaduti più in basso, perché wallace89 è arrivato addirittura a inventarsi violazioni di account.Purtroppo il comune di Chieti non deve avergli accordato l'ausilio di un assistente sociale. Inoltre mentre la precedente rivolta repubblichina era capeggiata da una persona che aveva contribuito a Impero, stavolta c'è solo gente che non ha fatto assolutamente nulla se non per il proprio partito e per i propri interessi, oltre che per i loro scopi sovversivi. Un'altra differenza è che seppure con metodologie vili allo stesso modo, almeno i loro predecessori affermavano apertamente di volere una repubblica, questi invece prima scrivono che il loro obbiettivo è la repubblica, poi accusati da altri cittadini cercano di nascondersi. Io mi chiedo solo, cosa spinge uno che non vuole per niente accettare una monarchia costituzionale, a diventare imperiale? Forse il fatto che le repubbliche generalmente falliscono in ambito micronazionalista e quindi pensano sarebbe diverso, rubando il lavoro e la nazione di altri? Venite su Impero e accettate la sua identità, la sua cultura e la sua tradizione ...il successo di Impero è una diretta conseguenza di queste cose. Altrimenti andate altrove!

Ed ecco la seconda, a Hoffa

1) In quanto rappresentante ideologico ti chiedo: quali sono stati i rapporti tra la cosiddetta sinistra imperiale e la Repubblica Sovietica?
all'inizio di speranza che divenisse una micronazione ora di triste disillusione
2) Un'indiscrezione politica...per un quasi neocittadino il Ministero degli Esteri era una bella novità. Perchè quindi venne concordato Hio per quell'ufficio?
Perchè conosceva Tallini e poteva usare questa conoscenza per aprirci delle porte, per noi allora andava bene e chiedemmo all'imperatore la sua elezione, ora vorrei essere più sganciato da tallini ma è una mia richiesta e non della coalizione
3) Il PSR-MBP e l'UDI: come fu averlo in coalizione?
Prima era un partito che era utile alla coalizione, Hio oltre che per me un ottimo ministro segnalò nuovi lavori per la biblioteca, dopo purtroppo ci trovavamo da due parti della barricata diverse
4) La fusione PSR-PCI era a portata di mano ma naufragò totalmente con la questione della repubblica, come credi si sarebbe voluto il grande Partito Comunista anche fino ad un eventuale partecipazione attuale?
E' stato sicuramente meglio così dato che noi ed il PSR avevamo idee diverse e le basi si sarebbero scontrate. Ma se vogliamo fare fantapolitica diciamo che saremmo stati un apparato elefantiaco con tanti iscritti ma troppi leader.
5) Ska era uno dei più attivi repubblicani, ma quali erano le sue attività nel PCI?
Era solo un iscritto sarebbe stata la testa di ponte nel partito per il PSR, ma non aveva compiti
6) Theallapesca ha definito l'abbandono della coalizione da parte del PSR un duro colpo per tutta l'UDI, sei d'accordo?
Jacopo si riferiva al valore del PSR pre richiesta repubblicana e certo che sono d'accordo con lui. Purtroppo dopo i problemi sorti successivamente è stato meglio anche per loro trovare una nuova entità che rappresentasse meglio le loro richieste
25/04/2006

Repubblica Sovietica

Prefazione

Questa storia della Repubblica Sovietica che mi accingo a scrivere può essere uno dei compiti più ardui da affrontare in tutto il tempo trascorso in Impero, dovrò infatti mantenere il distacco necessario per non far trasparire le mie convinzioni sul sistema politico adottato nella micronazione e di limitarmi alla cronaca dei fatti.
Ci avvalliamo qui non di interviste ma di testimonianze: la storia della RS scritta da headcracker, il rapporto del dialogo tra Impero e Sovietica fatto dall’ex Ministro degli Esteri Elion ed infine la testimonianza del capo dell’Intermicronazionale Comunista Lord Carto.

Avevamo quindi lasciato una situazione turbolenta nella giovane repubblica, fondata da poco è stata fin da subito soggetto di scontri da “guerra fredda” con il gdr Repubblica Cisalpina dalla quale si era staccata. A fine del 2004 comunque le tensioni sembrano appianarsi e la giovane micronazione può cominciare il suo sviluppo, nascono così inziative come il Museo Lenin, nuovi partiti come il Partito Democratico Radicale, definito di tendenze staliniste, il Partito Guevarista, storico collaboratore di DP. La coalizione formata dai due partiti stravinse le elezioni e l’accordo fu tale a spingere i movimenti a fondersi nel Partito Comunista.
La fragilità comunque della nascente RS è visibile a tutti, Lucio Rosso, in seguito alla fusione, l’abbandona, come Rivoluzionario, generale dell’Armata Rossa e Lucilla Revol, capopartito del PC.
Hio a quel punto per poco non fu sul punto di tornare nella Cisalpina ma fortunatamente per la Sovietica venne deciso di creare un Governo Provvisorio per risolvere la drammatica situazione di declino.
Il Governo Provvisorio ebbe vita breve e fu solo il presidente Hio a risollevare le sorti della Repubblica e a portarla in quello che possiamo definire il massimo splendore: il Quintomondo.
Secondo i principi del prestigioso consiglio micronazionale nacque quindi la Costituzione e venne dato l’avvio al piano di rinascita culturale per portare alla formazione di una cultura propria della nazione ed accrescere il prestigio di questa all’estero. Nel maggio 2005 così la Repubblica Sovietica entrò nel Consiglio del Quintomondo.
Poche settimane dopo, il 7 giugno, il ministro degli Esteri di Impero firma il trattato di riconoscimento della Repubblica, un risultato ambito e storico e nasce così una collaborazione destinata a durare per tutto il periodo di vita della micronazione sovietica.
Queste le parole del ministro degli esteri di allora Elion:
“I rapporti tra Impero e Sovietica sono stati buoni, come con tutte le altre micronazioni che aspirano all'indipendenza. Cominciammo subito rapporti diplomatici con questa nuova nazione, anche se non condividendone gli ideali, ma ammirandone le idee quintomondistiche e indipendentistiche. L'Imperatore firmò un trattato di alleanza e vennero aperte le rispettive ambasciate. Ben presto però, il Presidente della Sovietica Hio, si accorse del disinteresse dei cittadini verso il quintodismo e perciò fece scegliere a loro, se continuare ad essere una micronazione o, al contrario, diventare una semplice simulazione politica. I cittadini decisero per questa seconda ipotesi e, a seguito di questo, Hio decise di abbanonare la Sovietica e i nostri rapporti con loro si chiusero.”
I mesi che seguirono furono senz’altro pieni di attività quintomondista e non, vennero varate le prime elezioni presidenziali con in carica ben tre partiti e 25 cittadini, questi tre partiti aderiscono anche all’Intermicronazionale Comunista fondata da Lord Carto e il portavoce della RS, headcracker partecipa attivamente alle attività. Ma a questo punto avviene quello che è stato definito su Impero “il crollo della Repubblica Sovietica”. In poche parole Hio, insoddisfatto della partecipazione dei suoi cittadini, abbandona la micronazione, il governo cade e dai cittadini rimasti viene presa la decisione di dichiararsi solo come simulazione politica.
A questo punto il nostro corso deve proseguire verso nuovi scenari ma per concludere all’inizio del 2006 la RS tenta di riprendere la via micronazionale con una dichiarazione di indipendenza, anche se attualmente Impero non ha ancora riconosciuto la rinata repubblica, Hio non farà più ritorno in patria e rimarrà qualche mese nella nostra nazione.
25 APRILE 2006

Storia e gloria della Repubblica Sovietica

Prefazione

Questa storia della Repubblica Sovietica che mi accingo a scrivere può essere uno dei compiti più ardui da affrontare in tutto il tempo trascorso in Impero, dovrò infatti mantenere il distacco necessario per non far trasparire le mie convinzioni sul sistema politico adottato nella micronazione e di limitarmi alla cronaca dei fatti.

Ci avvalliamo qui non di interviste ma di testimonianze: la storia della RS scritta da headcracker, il rapporto del dialogo tra Impero e Sovietica fatto dall’ex Ministro degli Esteri Elion ed infine la testimonianza del capo dell’Intermicronazionale Comunista Lord Carto.


Avevamo quindi lasciato una situazione turbolenta nella giovane repubblica, fondata da poco è stata fin da subito soggetto di scontri da “guerra fredda” con la Repubblica Cisalpina dalla quale si era staccata. A fine del 2004 comunque le tensioni sembrano appianarsi e la giovane micronazione può cominciare il suo sviluppo, nascono così inziative come il Museo Lenin, nuovi partiti come il Partito Democratico Radicale, definito di tendenze staliniste, il Partito Guevarista, storico collaboratore di DP. La coalizione formata dai due partiti stravinse le elezioni e l’accordo fu tale a spingere i movimenti a fondersi nel Partito Comunista.

La fragilità comunque della nascente RS è visibile a tutti, Lucio Rosso, in seguito alla fusione, l’abbandona, come Rivoluzionario, generale dell’Armata Rossa e Lucilla Revol, capopartito del PC.

Hio a quel punto per poco non fu sul punto di tornare nella Cisalpina ma fortunatamente per la Sovietica venne deciso di creare un Governo Provvisorio per risolvere la drammatica situazione di declino.

Il Governo Provvisorio ebbe vita breve e fu solo il presidente Hio a risollevare le sorti della Repubblica e a portarla in quello che possiamo definire il massimo splendore: il Quintomondo.

Secondo i principi del prestigioso consiglio micronazionale nacque quindi la Costituzione e venne dato l’avvio al piano di rinascita culturale per portare alla formazione di una cultura propria della nazione ed accrescere il prestigio di questa all’estero. Nel maggio 2005 così la Repubblica Sovietica entrò nel Consiglio del Quintomondo.

Poche settimane dopo, il 7 giugno, il ministro degli Esteri di Impero firma il trattato di riconoscimento della Repubblica, un risultato ambito e storico e nasce così una collaborazione destinata a durare per tutto il periodo di vita della micronazione sovietica.

Queste le parole del ministro degli esteri di allora Elion:

“I rapporti tra Impero e Sovietica sono stati buoni, come con tutte le altre micronazioni che aspirano all'indipendenza. Cominciammo subito rapporti diplomatici con questa nuova nazione, anche se non condividendone gli ideali, ma ammirandone le idee quintomondistiche e indipendentistiche. L'Imperatore firmò un trattato di alleanza e vennero aperte le rispettive ambasciate. Ben presto però, il Presidente della Sovietica Hio, si accorse del disinteresse dei cittadini verso il quintodismo e perciò fece scegliere a loro, se continuare ad essere una micronazione o, al contrario, diventare una semplice simulazione politica. I cittadini decisero per questa seconda ipotesi e, a seguito di questo, Hio decise di abbanonare la Sovietica e i nostri rapporti con loro si chiusero.”


I mesi che seguirono furono senz’altro pieni di attività quintomondista e non, vennero varate le prime elezioni presidenziali con in carica ben tre partiti e 25 cittadini, questi tre partiti aderiscono anche all’Intermicronazionale Comunista fondata da Lord Carto e il portavoce della RS, headcracker partecipa attivamente alle attività. Ma a questo punto avviene quello che è stato definito su Impero “il crollo della Repubblica Sovietica”. In poche parole Hio, insoddisfatto della partecipazione dei suoi cittadini, abbandona la micronazione, il governo cade e dai cittadini rimasti viene presa la decisione di dichiararsi solo come simulazione politica.

A questo punto il nostro corso deve proseguire verso nuovi scenari ma per concludere all’inizio del 2006 la RS tenta di riprendere la via micronazionale con una dichiarazione di indipendenza, anche se attualmente Impero non ha ancora riconosciuto la rinata repubblica, Hio non farà più ritorno in patria e rimarrà qualche mese nella nostra nazione.
18/04/2006

Hio in Cisalpina

La nostra serie di articoli su Hio non può che partecipare dall’inizio della sua parabola di personaggio del quintomondo e non. Il non è d’obbligo visto che questa lezione è proprio fuori dall’ambito del micronazionalismo e si ambienta nella simulazione "Repubblica Cisalpina". Le nostre ricerche si sono svolte soprattutto nel forum di questa, con l’aiuto di Stefano Aggravi che ci ha poi l’intervista pubblicata di seguito all’articolo e nella pagina di storia della Repubblica Sovietica [ www.forumcommunity.net/?t=2486552 ].
La storia di Hio comincià con la fondazione del partito cisalpino Democrazia Popolare, un movimento di estrema sinistra fondato sui principi marxisti che avrebbero contraddistinto poi tutta l’ideologia del leader anche nelle situazioni politiche seguenti. DP era un caso a sé nella situazione politica del forum, una voce forte di opposizione, in contrasto con il governo di centrodestra di allora e isolata anche dagli altri elementi della sinistra cisalpina. I primi scontri furono anche con il movimento fascista con a capo Ettore Muti, censurato da Hio e dai membri di DP nei suoi interventi nella sezione del partito. La giustizia cisalpina sospese la moderazione ad entrambi i contendenti ma il nostro si rifiutò e si mise a capo di un lungo sciopero fatto dai suoi.
A questo punto le nostre fonti sono discordanti, riporto dal topic le parole del presidente sovietico Headcracker:
“Infine, DP venne espulsa dalla Repubblica Cisalpina a seguito di un misterioso attacco hacker esterno rivendicato dalla sigla "Fronte d'Iniziativa Antisovietica". Solo in seguito, attraverso rivelazioni del web-master del forum, si scoprì che in realtà l’espulsione era stata effettuata dal democristiano Stefano Aggravi spalleggiato dall'intero governo. “
Il chiamato in causa Aggravi dà una seria e inquietante motivazione: DP e il Partito Comunista Cisalpino stavano organizzando un golpe contro il governo in carica per imporre la propria leadership, a questo punto ammette di aver cancellato la sezione del partito di Hio e Lucio Rosso e i suoi proclami. Qualche dubbio comunque rimane, come per esempio il tipo di appoggio dell’altro partito coinvolto nel affare “generaleinverno” come è stato chiamato dal nostro intervistato l’accaduto. Nella storia fatta da Headcracker si legge comunque un ambiguo: “L’espulsione avvenne a seguito di uno sciopero durato più di quattro giorni che aveva messo in ginocchio il governo facendo maturare anche la sincera solidarietà della base del Partito Comunista che le si era schierato contro.” Non posso affermare di avere capito a chi fosse rivolta la solidarietà dei comunisti cisalpini, lascio quindi ai lettori la facoltà di riflettere sulla frase.
Come si può prevedere fu questa la causa della secessione e della creazione della Repubblica Sovietica, fondata dai membri della DP in un assemblea su un altro forum. Le intenzioni degli esuli non erano molto chiare ma come recita la nostre fonte sovietica sarebbe nato qualcosa di completamente diverso dalla simulazione Repubblica Cisalpina.
Quest’ultima non riconobbe la neonata repubblica come micronazione e tra le due si instaurò un infuocato clima da guerra fredda con alcune spedizioni cisalpine pronte a minare le fondamenta della RS, i tentativi, anche condotti dallo stesso Stefano Aggravi, vennero ripetutamente smascherati, lasciando quindi strada alla crescita della micronazione socialista, la quale anch’essa tentò più volte di infiltrarsi ancora nel forum cisalpino per la creazione di una nuova DP e con supposti intenti rivoluzionari. La crescita comunque della RS sarà trattata nel 2° articolo.

Largo quindi all’intervista ad Aggravi:

1) Che ruolo ricopriva Hio nella Repubblica Cisalpina?

Entrò come fondatore di democrazia popolare, un partito di estremissima sinistra che ben presto raccolse a sé anche Sferini (nn so se ti dice qualcosa...) ed altri compagni.
Il partito crebbe col tempo fino a quando iniziò una vera e propria querelle con l'allora partito fascista che Democrazia popolare voleva chiudere...l'allora Ettore Muti scrisse dei post di risposta nella sezione di DP che Hio cancellò.
Questo andava contro le leggi cisalpine e l'allora presidente Berti tolse a tutti e due la carica di moderatori delle sezioni che moderavano. Mentre Muti accettò, Hio proclamò uno sciopero generale di tutta DP facendo ostruzionismo su ogni attività della nazione, e postando proclami a destra e sinistra..
Poi ci fu il famoso affaire "generaleinverno".
Io allora ero a capo dei servizi segreti della cisalpina e i nostri agenti seppero che parte dell'allora partito comunista erano pronti ad appoggiare Hio in un golpe che ci avrebbe portato verso una dittatura comunista.
Contattati i vari esponenti dei partiti ed ebbi perfino l'assenso del segretario del partito comunista che mi appoggiò. Con un colpo di mano cancellai tutti i proclami di Hio e chiusi la sezione di DP. Loro dissero di essere stati anche bannati, ma ciò non è affatto vero. Successivamente crearono la sovietica.

2) Perché Hio, secondo te naturalmente, avrebbe voluto il golpe?
Ad essere cattivi: perché è un comunista massimalista. Sinceramente perché all'epoca credeva nella rivoluzione e non nella democrazia come unico mezzo per cambiare le cose, ovviamente verso uno stato ademocratico ma comunista. Poi la compagnia di Sferini non l'ha certo che fatto propendere per quella strada.

3) Come reagì la Cisalpina alla secessione e alla creazione della RS?
Non riconoscemmo sin da subito la sovietica ed anzi ci prodigammo per combatterla con ogni mezzo. da lì una serie di conseguenze:
1.Si cercò di processarmi per abuso di potere, ma poi tutto si sfasciò perché lo stesso accusatore aveva una doppia personalità (era memrbo della dc e del pcc) e così si passo per processare lui.
2.Iniziò la guerra fredda verso la sovietica, condotta da me e dai miei collaboratori. più volte cercarono di infiltrarsi da noi. epocali furono due tentativi di costruire una nuova DP da parte di agenti sovietici e di infiltrarsi come nazisti.

4) Hio abbandonò la Sovietica tempo dopo e la micronazione diventò simulazione, quali sono state le vostre reazioni?
Continuamo a non riconoscerla, prima perché c'erano i traditori, poi perché non era una micronazione.

5) Saltando la situazione sovietica che corresse la rotta passiamo ad Utòpia e all'Hio della rivoluzione d'avorio. Come si atteggiò la cisalpina con la nascente repubblica?
Non abbiamo mai preso formali contatti. Ma sotto banco avevamo buoni rapporti è grazie ad Hio in parte se siamo entrati come osservatori nella LIM. Ma poi utopia è morta.

6) Hio venne cacciato da Utòpia per "filomonarchismo", commenti personali?
Beh questa deriva nell'ideologia di Hio, già si era presentata allor quando cercò di creare una micronazione di nome "Principato di Borgogna", però in Utopia fece questa scelta per salvare la micronazione mi chiese un consiglio in proposito. Io glielo sconsigliai...
13 APRILE 2006

Hio, storia e segreti di un leader.

La Voce dei Riformisti, che sta seguendo quello che è stato definito il 2° caso repubblicano, torna su uno dei punti chiave dell'attuale mondo politico imperiale cioè il 1° caso repubblicano, capitanato da uno dei più singolari personaggi che da anni sono presenti nel panorama delle micronazioni e del quintomondo: Hio.
Sarà di lui che quindi vi voglio parlare, seguendo i classici schemi della biografia, in questa serie di articoli, che si svilupperà nelle seguenti fasi:
1) Democrazia Popolare ed Hio in Cisalpina, con annessa intervista a Stefano Aggravi.
2) La Repubblica Sovietica, con l'intervento di Headcracker.
3) Hio su Impero, il ministero degli esteri e l'UDI, interviste a Hoffa e PSICOPATICO E.
4) Il caso repubblicano di Impero, con intervista a Manolo, uno dei principali antagonisti dei repubblicani
5) Utòpia: dalla fondazione alla rivolta contro il consolato, con duplice intervista a Sovietico e Nikolai, attuali leader della fallimentare Repubblica Popolare d'Utòpia.
6) L'immediato presente e il futuro
Il nostro progetto è ambizioso ma credendo nella disponibilità degli intervistati e nella dettagliatezza degli archivi dei luoghi che ha visitato il soggetto possiamo quasi sicuramente affermare che verrà portato a termine e sarà qui pubblicato.
Quasi tutti quelli che ho contattato hanno dato la loro disponibilità, si spera naturalmente risponderanno anche gli altri al fine di rendere tutto più chiaro e di introdurre i commenti di chi Hio lo conosceva bene.
Spero inoltre di riuscire a presentare i fatti senza alcuna opinione personale, lasciando quella ai curiosi che me la vorranno chiedere.

Duck Luca
27/05/2007

In questo articolo mi permetto di rispondere apertamente a Principe di Cavenago, intervistato dal giornale l'Indipendente Imperiale. Questo non servirà per i vecchi di Impero, che sicuramente si ricorderanno le brillanti idiozie di questo personaggio, ma rivolto a tutti i cittadini nuovi e che non hanno direttamente conosciuto il nobile (solo di nome, come si può ben vedere). Potevo farlo pubblicare sull'Indipendente, ma meglio qui, ho anche un secondo giornale [SM=g27775]

[QUOTE]D.Principe di Cavenago, prima di iniziare l'intervista, vuole fare un appello?
R.Sì, un appello alle migliori intelligenze di Impero, che attualmente credo siano classificabili, cardinalmente, sulle dita di una sola mano. Un appello affinché si mobilitino per una Vera Innovazione di Impero.[/QUOTE]

Viene da sè il disprezzo che i 60 cittadini votanti di questa nazione possano nutrire verso quest'"uomo". E soprattutto il disprezzo da tutti i partecipanti alle istituzioni imperiali, che sicuramente stanno contribuendo maggiormente di lui.

[QUOTE]D.Principe di Cavenago, come definisce la sua assenza da Impero?
R.Come definirla? Distruttiva per Impero, perché perde -forse- il suo più grande statista.
[/QUOTE]

In un periodo di tempo in cui si avviano progetti identitari, si hanno governi attivi, una politica dinamica, partecipazione alle attività culturali e successi in campo estero definire distruttiva l'assenza di un ex deputato da misera sufficienza è una stronzata. Ma non è la prima è non sarà l'ultima.

[QUOTE]D.Cosa fatto in questi ultimi 7-8 mesi?
R.Ho partecipato ad un interessantissimo gioco di ruolo on line, La Città dei Dogi, dove son diventato arcivescovo eletto di Padova e vicario del Patriarca di Venezia.[/QUOTE]

Buon per lui, sempre meglio di creare una Chiesa in Impero.

[QUOTE]D.Principe di Cavenago, lei ha chiesto più volte di poter ritornare. Come vorrebbe
fosse il suo ritorno?
R.Beh, vorrei mi fossero tributati i giusti onori che mi spettano.[/QUOTE]

Perfetto, cominciamo:
-la prima legge a persona della storia di Impero, con cui Franciscu poteva cambiare partito e mantenere il seggio (un desiderio quasi morboso del nostro).
-l'idea brillante di creare un Patriarcato Episcopale in Impero. A quando le abilità, le armi e le magie?
-il celeberissimo Grave abuso nei confronti di Franciscu, che invase il forum nella sua terribile idiozia, con cui protestava per non avere mantenuto il seggio del PCI, cambiando partito. Ma le leggi imperiali quest'uomo non le conosceva.
-la fortunata carriera di docente all'Università Imperiale, che non ha prodotto un corso (ma solo due lezioni sparse)
-la burocratizzazione dell'Università, con idee malsane e poco pragmatiche nei confronti della realtà di Impero. Regolamenti subito aboliti con la nuova dirigenza.
-il Ministero della Giustizia, forse l'unico punto positivo, ma anche lì, tra proposte in Gran Consiglio, decreti, una burocrazia infame che ha dato a due governi ATI lavoro da fare.
-la buffonata del Consiglio dei Ministri, con interventi irrispetosi sia nei confronti dell'ufficialità del CdM sia nei confronti dei Ministri, soprattutto Pidichu, altra cittadina che sicuramente ha dato più di lui.
-la farsa delle dimissioni, un modo per sparare a zero sul governo ATI, quando fu licenziato (anche per i fatti del CdM).
-il voltafaccia all'UDI, con la proposta di fusione PLP-PRI per la CRLD, e conseguente entrata nell'ATI. Ringrazio ancora Conte di Ospitaletto e l'Imperatore per avermi fatto aprire gli occhi sul mio futuro se avessi accettato.
-il finto corso esterno all'Università, ovviamente mai iniziato.
-il ritorno nella CRLD (con il nick attuale), dopo l'addio del Marchese di Cavenago, e il suo abbandono per prendere il PSR-MBP, esclusivamente per un seggio che, tra le altre cose, sarà gestito solo con sufficienza.
-allo scioglimento del Gran Consiglio, il nuovo addio, andando a chiarire l'attaccamento di questo personaggio nei confronti di Impero, cioè nullo.
-le assurde pretese dei giorni scorsi e lo scontro con i nuovi cittadini che, come disse Talref, venivano trattati con aria di sufficienza e inferiorità.
Direi che basta per trattarlo come un idiota.

[QUOTE]D.Si aspetta delle scuse?
R.No, assolutamente. La politica è fatta così, da gente avida, meschina e pure invidiosa!
E' il gioco della politica, appunto. E non posso che apprezzare l'Opportunismo ragionato e cosciente. D'altronde, molti hanno fatto carriera su gruppi di potere che io stesso ho costituito, gestito ed avviato nelle migliori condizioni dettate dalle opportunità del momento.[/QUOTE]

"Dare addosso" al Cavenago (o simpaticamente al Kaiser) è stata tuttavia una delle attività in cui tutta la politica imperiale si è schierata compatta. Coincidenza?

[QUOTE]D.La prima cosa che vorrebbe fare appena tornato?
R.La prima cosa che vorrei fare? Osservare attentamente il funzionamento di certi organismi
ed analizzare i nuovi gruppi di potere emergenti.[/QUOTE]

Si noti l'atteggiamento morboso (quasi quanto il seggio) verso il potere.

[QUOTE]D.Come sarebbe il suo ritorno in politica? Fonderebbe un nuovo partito?
R.Assolutamente no. Per parecchio tempo mi sono dedicato alla costituzione di un nuovo raggruppamento di centro-sinistra, liberalriformista, la CRLD appunto. Ho accettato il rischio poiché potevo continuare a gestire il PLP, il 3° partito di Impero ma, per la maggiore gloria di Impero e per esemplificare la vita politica, ho preferito fondere 3 partiti in uno. E non è stato facile, mi creda. Ma ci son riuscito, ed anche in maniera
piuttosto soddisfacente. Son soddisfazioni personali, che nessuno mi riconobbe, e che perciò contibuirono a soddisfarmi ancor di più.
[/QUOTE]

A quando i dati sui suoi miracolosi 5 anni di governo? La CRLD, comunque, ha cominciato la sua crescita solo negli ultimi tempi, grazie anche a Genideus. Ciao Kaiser!

[QUOTE]
D.Abbiamo parlato del suo futuro, anzi, di un suo ipotetico futuro. Quanto al passato?
R.Senta. Ho una formazione meramente "economistica". E dunque, son abituato a fare analisi costi-benefici a tutto spiano! Come ogni carriera politica, vi son state cose positive, che han comportato maggiori effetti positivi e cose negative, che han portato parziali effetti negativi.[/QUOTE]

Mi sembra di avere già riassunto tutto, la memoria di Cavenago a quanto pare funziona poco.

[QUOTE]D.Ergo?
R.Senta, si legga la lezione di Duck Luca circa il mio personaggio. E' molto esaustiva.[/QUOTE]

E non mi pare dica cose così positive sul suo conto.

[QUOTE]D.L'ho letta. Le fa giustizia?
R.Credo proprio di sì. D'altronde, Duck Luca è un ottimo personaggio, che ho valorizzato per quanto potevo, e dovevo.
Grazie a me ora gestisce l'Università Imperiale, ch'io fondai.[/QUOTE]

Mi pare che la mia carriera su Impero non sia benchè minimamente legato a questo personaggio. E l'Università Imperiale mi fu affidata su mozione dell'Imperatore, visibile a questo link: http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=6959&idd=3641 .

[QUOTE]D.Qual'è la sua speranza per Impero?
R.La mia speranza? Che finalmente s'affacci sulla compromessa scena politica un personaggio del mio calibro, uno statista insomma. Ed attualmente, ne vedo veramente pochi, di potenziali statisti.[/QUOTE]

L'immodestia regna sovrana, ma ci sono moltissime persone con molta più esperienza di governo di Cavenago, statisti che almeno non hanno fatto a pezzi la propria dignità e non hanno abbandonato Impero 3 volte.

[QUOTE]D.Qualche nome?
R.Preferirei di no. Son così pochi, e scarsi, che non ricordo neanche.[/QUOTE]

Talref c'aveva azzeccato, aria di sufficienza (quando il massimo per il Kaiser direi che è 4).

[QUOTE]D.Lei si sente ancora imperiale?
R.Ma certamente. Principe di Cavenago e Impero sono uniti in una relazione dicotomica.[/QUOTE]

Spero in un divorzio imminente.

[QUOTE]D.Lei dice di aver seguito e di seguire tuttora Impero. Come vede l'attuale situazione politica imperiale, scaturita dalle scorse elezioni?
R.Beh, l'UDI -se non erro- è in rimonta. Ebbene, serve una figura politica capace di far fare un salto di qualità all'UDI. Le altre coalizioni, pur rispettandole, non le considero poiché non sono di mia competenza.[/QUOTE]

Di sua competenza? Definire incapaci la maggiorparte dei cittadini è quindi di sua competenza?

[QUOTE]D.Come giudica l'IpN di Duck Luca, Lord Carto e Jay Lsd?
R.Un'interessante formazione politica. Un po' misera la scelta di Lord Carto di abbandonare il PCI. Ricordo ancora che il PCI fu il mio primo partito, quando giunsi ad Impero.
Il PCI rappresentò, ed ancora oggi rappresenta, tanto per me. Abbandonare la carrozza che s'è diretta a lungo non è mai una bella cosa. E questo vale per tutti. Nessuno escluso. E badi che potrebbe essere un'autocritica! Il PCI ha fatto tanto per Impero.
[/QUOTE]

Meno male che c'è l'autocritica, altrimenti l'elio per gonfiare il Kaiser poteva finire...

[QUOTE]D.A suo vedere, chi è che le impedisce di tornare?
Non abbia paura, siamo sull'Indipendente.
R.Ma scherza? Io paura! Mi permetta una risata! Grazie alla mia indipendenza (la storia è maestra), mi attirai le ire di buona parte della pseudo-classe politica di Impero. Ma non capivano, accecati dall'invidia e dall'inferiorità che li contraddistingue, che tutto quel che "combinavo" era per la maggior gloria di Impero. Per lavorare meglio, e senza
indebite pressioni. In effetti, poi, mi ambientai nel partito che costruii, diressi in modo ottimale l'Università Imperiale (che prima d'esser un luogo dove si tengono solo corsi, come crede l'attuale rettore, è un centro di potere da gestire in modo ottimale), e da deputato
e ministro varai tanti provvedimenti che consolidarono e rafforzarono l'attuale assetto politico-legislativo di Impero. Ma tutto ciò, ahimé, vien negato in modo indegno.
Ma la storia darà ragione ai giusti, mentre lascerà cadere in una "vasca di letame" gli ignoranti.[/QUOTE]

Indipendenza? L'attaccamento al potere ha un nuovo nome? Ritorna poi il discorso dell'inferiorità, noi non avremmo capito che le sue minchiate sarebbero state fatte per la gloria di Impero, per togliere le pressioni... Quali? Quelle che lo costringevano a dare il parere di costituzionalità alle leggi in Gran Consiglio quando era ministro? Niente complotti massonici, Kaiser, siamo contro di te da quando ti sei dimostrato un idiota.
L'Università un luogo di potere, qui ci vogliono tutte le fonti e i dati chiari, ma dubitiamo che nel caos mentale di Principe di Cavenago ci sia qualcosa di serio.
Negato in modo indegno certo, quando poi l'unica legge decente rimasta (quella sui Decreti Ministeriali) non è ancora servita a niente. Ero anche d'accordo, ai tempi, ma ora devo dare ragione a chi la riteneva inutile.

[QUOTE]D.Concludendo, come vede l'UDI e la CRLD in particolare?
R.All'UDI sono affezionatissimo. Mi astengo dal fare analisi politiche certe, ma il mio fiuto mi dice che farà grandi passi in avanti. La CRLD deve ambire ad assumere un ruolo-guida perché ha il miglior programma, la migliore organizzazione, il miglior fondatore (che sa come si usa la grammatica)... insomma, ha le migliori basi, fondamentali per
uno sviluppo. La classe dirigente della CRLD deve impegnarsi maggiormente, essere più presente sulla scena politica, nel rapporto con gli elettori, e varare il maggior numero di leggi possibili, senza cedere dinnanzi all'Utilità.[/QUOTE]

Segnamoci la profezia. C'è poi anche una frase bellissima, con cui le leggi vengono poste come puro strumento pubblicitario dei partiti. Non si riesce proprio a capire che si è una nazione...

[QUOTE]D.Prima di chiudere, si sfoghi pure: dica quel che le passa per la testa.
R.Sono una persona estremamente educata, checché se ne dica da parte del lerciume che tenta di affossare la mia figura. E dunque, eviterò di effettuare esternazioni poco urbane.
Saluto solo tutti coloro che si impegnano veramente per Impero. E le porgo i miei migliori complimenti per la sua attività politica.[/QUOTE]

L'educazione non è mai stata messa in dubbio, ma il rispetto verso gli altri cittadini e verso lo Stato sono valori molto diversi e che hanno un peso decisamente maggiore. E Cavenago non ne ha, e lo ha dimostrato anche con questa intervista farsesca.
06/12/2006

Intervista a Elion
Mi sono stupito spesso che un cittadino del calibro di Elion non ha nella sua storia un numero di interviste paragonabili a quello di altri personaggi della storia imperiali. Forse per il suo "lavoro nell'ombra", forse per una certa timidezza da parte sua.
La Voce dei Riformisti si è quindi adoperata per farlo parlare, in un momento per lui non troppo facile, purtroppo. L'intervista che è scaturita dalla nostra iniziativa è molto interessante, piena di novità e di risposte interessanti.

Dalla sua creazione, nel settembre 2005, per tutta la durata della leadeship di Manolo fino a queste elezioni, qual'è stato il suo ruolo all'interno della coalizione ATI?
Il mio ruolo all'interno della coalizione in quel periodo era portato avanti da Manolo. Nel senso che, essendo lui il capopartito del MA&L sentiva il mio parere prima di avere colloqui con gli altri capipartito facenti parti dell'ATI. Perciò le mie idee erano esposte da Manolo (anche se avevamo pressoché una totale comunione di intenti) per il resto lavoravo al Governo, come tutti sapete, e come VicePrimoMinistro quando Manolo era assente.
Ora qual'è stato il cambiamento più evidente, avendo preso la guida dell'alleanza e l'ascesa alla carica di Primo Ministro?
Bè, comunque un posto di rilevanza all'interno della coalizione ma, soprattutto, tante responsabilità.
E di che genere?
Le responsabilità del Governo. Se un Ministro non lavora o c'è un minimo intoppo, anche non prevedibile, la colpa viene attribuita a me in quanto Capo di Governo.
Passiamo quindi al Governo, come giudica questa prima parte della legislatura, le prime iniziative?
Giudico positivamente l'operato del Governo in questo periodo. Vedo che ci sono alcuni Ministri attivi e con voglia di fare che propongono interessanti iniziative. Inoltre, anche quelli che son meno presenti, riescono a compiere il loro dovere.
Come si trova con gli alleati, nella gestione della politica di coalizione e di governo?
Come sempre mi trovo ottimamente con gli alleati di coalizione. Capita di confrontarci su tematiche di Governo e troviamo con facilità un accordo. Analizzando in individuale, con il FOEDVS (sia col capopartito che con il membro più attivo) c'è spessisimo comunione totale di intenti e, se per caso vi è qualche discrepanza si risolve in un breve dialogo. Lo stesso si può dire per l'MR. Sembra che si dicano sempre le stesse cose, ma questo è dovuto al fatto che la nostra è una coalizione solida e ben unita.
E gli avversari? Cominciamo naturalmente dall'UDI e dagli ultimi, inediti, avvenimenti.
Bè, in realtà noi dell'ATI non temiamo affatto gli avversari, perché siamo sicuramente più forti e non c'è bisogno di temerli, Perciò proseguiamo nel nostro lavoro, quasi indifferenti della coalizione d'opposizione.
Ma non c'è solo l'UDI, la 2° grande potenza è il cosiddetto "blocco anarchico" composto da MLI e MAI, che se anche non è una coalizione ha diverse cose in comune.
Certo, però a mio modo di vedere non possono costituire un problema per 2 motivi. 1° l'MLI mi pare buon intenzionato a far crescere l'impero con interessanti iniziative, e questo non può essere che un bene. D'altra parte però non pare avere la forza necessaria a poter confrontarsi con l'ATI. 2° l'attività altalenante del MAI e le loro ideologie impediscono loro di unirsi per creare un blocco unico e più competitivo.
Rimane solo il PFC, un partito che aveva collaborato con il MA&L con l'onesto Franci1989.
Sì, ma ormai il PFC è un partito pressoché passivo, nonostante le continue promesse che ha fatto il capopartito.
Siamo giunti quasi alla fine: lei nella scorsa legislatura ricopriva la carica di Ministro degli Interni. Come le sembra il suo compagno di partito Manolo in questa, importantissima, carica?
Mi sembra sia partito col piede giusto e stia facendo un ottimo lavoro. Infatti sin da subito ha cominciato a proporre ottime modifiche di leggi e ha fatto ottime proposte anche sul campo istituzionale
Ultima domanda: qual'è stata la cosa più importante nella sua lunga carriera in Impero?
Il caso repubblichino, che ci ha levati da un po' di feccia
La ringrazio, Primo Ministro
A lei, Onorevole
26/06/2006

Intervista a theallapesca- Franciscu e Cavenago
L'intervista è un po' vecchiotta (30 maggio) e tratta della reazione dell'allora leader dell'UDI theallapesca alla scelta del Principe di Cavenago. Rimane comunque una grandiosa intervista dalle belle risposte ;)

1)Prima di andare nello specifico del personaggio proviamo a dare un quadro d'insieme e un profilo psicologico del nostro.
Un profilo psicologico... posso darti quello politico imperiale, che ho conosciuto io. Come sai, finchè sono rimasto un semplice capopartito dell'UDI, non ho mai avuto grossi problemi con il marchese (se trascuriamo franciscu). Il problema è nato quando ho cominciato ad assumere un ruolo più importante nella coalizione, esponendomi così alla sua attenzione. Si è rivelato così l'aspetto forse più sgradevole, dal punto di vista politico, di questo personaggio: non credo sia inadatto definirlo addirittura arrivista in molti casi, usando un atteggiamento che rovinava la coalizione (molte volte ho sentito dei veri e propri ricatti da parte sua), ma alla lunga anche l'impero.
2)Perfetto, andiamo quindi nella storia: il PLP e l'UDI, rapporti travagliati, lineari...?
Tra questi due partiti non vi sono mai stati degli scontri, nè a livello politico/ideologico, nè a livello personale fra i loro membri. I rapporti erano di pacifica convivenza, e spesso anche di collaborazione seria, soprattutto nei primi tempi. Inoltre molti dei rapporti tra i partiti interni all'UDI erano mediati dal leader, come sempre accade nelle coalizioni, quindi probabilmente il rischio che saltassero fuori delle discordie in definitiva non vi è mai stato.
3)E queste sono conferme, infatti i primi contrasti tra il personaggio e la coalizione li posiziono dopo la "crisi" dell'UDI nel Caso Repubblicano con la candidatura di Cavenago al posto di Primo Ministro poi bocciata, sbaglio?
Sì, diciamo che una buona causa di questi rapporti così difficili potrebbe essere stata la sua scinfitta alle primarie, ma io non attribuirei tutti i problemi a questo fatto.
4)Un altro punto però sicuramente importante è la fondazione della CRLD, cosa ne pensi della fusione e cosa ne pensò la coalizione?
A mio parere è stata una mossa che ha potuto risolvere alcuni problemi della coalizione: ovvero, la presenza di molti partiti, che davano l'idea di un'unione molto frammentata e quindi difficile. Oggi, grazie anche a quell'idea, su cui io stesso ero scettico, l'Unità Democratica Imperiale è una coalizione salda e molto più unita di prima. Da un altro lato, però, come anche il suo fondatore ha osservato, in quanto partito non ha dato il miglior risultato che ci si poteva aspettare. Il marchese ritiene che quindi sia un vero fallimento la CRLD, secondo me invece riserva molte potenzialità, e di certo può diventare un partito anche molto grande.
5) Veniamo a conflitti più recenti, abbandonò infatti la cittadinanza in seguito a una lunga polemica con l'ATI e Antioco III il Grande. Cosa ne pensi?
In questo l'ho difeso, e anche adesso lo rifarei, perchè non riuscivo a tollerare che un atteggiamento in molti casi vergognoso potesse avere così spazio nella micronazione tanto da comportare un accanimento tale da parte di alcuni cittadini nei confronti di altri. Il marchese decise di abbandonare la micronazione, e questo non mi meravigliò, vista la violenza dello scontro che anche altre volte aveva riguardato noi imperiali. Quel che mi meravigliò, e che dimostrò una volta per tutte la scarsa serietà del marchese, fu il suo ritorno dopo nemmeno due mesi.
6)Prima tuttavia di passare al ritorno c'è un aneddoto curioso sul rapporto ATI-Marchese di Cavenago. Poche settimane infatti cercò di entrarci e fondare la CRLD con il PRI. Innanzitutto lo sapevi?
La cosa non mi stupisce affatto, ed è un ulteriore elemento che prova la coerenza politica di questa persona. Non ero a conoscenza di questo preciso tentativo del marchese, ma, dato che non è assolutamente il primo, so bene di altri tentativi da parte sua di entrare nell'ATI. Come d'altronde lui stesso ha dichiarato, non si preoccupa minimamente di nascondere questo suo interesse machiavellico per il potere.
7) Altri tentativi? In che occasioni?
Proprio mentre faceva parte della coalizione e si adoperava prontamente per diventarne il leader. Purtroppo era un periodo di disordini nell'UDI, letteralmente disgregata dopo l'abbandono dei repubblicani, e così nè io nè altri ci proponemmo di far luce sulla questione.
8) Benissimo, parte corposa alla lunga intervista è quella però dedicata agli ultimi avvenimenti, il Principe, dopo essere tornato alla guida della CRLD con cittadinanza nuova di zecca, ha deciso di abbandonare l partito di cui era il fondatore per prendere in mano il PSR-MBP abbandonato da Zon@ Venerdì in seguito a conflitti con la coalizione. Quali erano questi conflitti?
I conflitti con il marchese, naturalmente, sono nati allorchè si è cominciato a decidere l'organizzazione da portare alle elezioni. Cavenago ha cominciato a pretendere, con l'arroganza per cui è ben noto, di stravolgere il sistema organizzativo che la coalizione stava costruendo cercando di conciliare tutte le parti. Siccome ero stanco del comportamento del marchese, il quale addirittura, dopo aver infangato definitivamente la sua coerenza con il ritorno in impero, si permetteva di dettare legge con i ricatti all'interno dell'UDI, ho deciso che forse era meglio per tutta la coalizione la sua uscita.
9) E così fu. La scelta ricadde sul PSR-MBP per motivi classici del Marchese. Un'opinione?
Adesso faccia quel che gli pare. Gli auguro di gestire bene il suo nuovo partito, ma dubito fortemente che il suo destino e quello dell'UDI siano ancora legati.
10) Ultima domanda: ci fai una previsione sul futuro del controverso personaggio?
L'impredibilità che da sempre lo identifica mi impedisce di fare un pronostico, comunque non escludo che un giorno si stanchi di "giocare" ad impero, e non si faccia più vedere...
18/05/2006

Intervista a Lord Carto- Processo Zon@ Venerdì
La nostra 2° intervista sul caso zon@ venerdì è stata fatta al ministro della giustizia Lord Carto. Il caso spazia anche in temi di politica e di attualità imperiale. Ma lo leggerete da voi...

1) Il tuo incarico di Ministro di Giustizia è per te inedito, come ti sei trovato in questa nuova veste?
E' stat un'esperienza nuova ma che mi ha dato modo di approfondire appieno il codice legislativo imperiale. Infatti quando si diventa ministro della giustizia, si diventa pure magistrato, e per assolvere bene a questo compito bisogna conoscere bene il corpus legislativo imperiale. Così mi sono dovuto andare a rileggere un sacco di tavole che mi ero anche dimenticato, è stato istruttivo, e perchè no, divertente
2) Hai rilevato anche tu qualche collegamento tra il Caso Repubblicano con Hio e questa vicenda di Zon@ Venerdì?
Non particolarmente. Credo tuttavia che il psr-mbp, per la sua natura repubblicana, abbia attratto diversi elementi poco coerenti e raccomandabili, anche ultimamente.
) Passiamo al caso...un giudizio sull'accusa?
3L'accusa era giusta e sicuramente ben motivata. Riferendoci in particolare al primo processo (quello intentato da Antioco contro Zon@ Venerdì) è notevole anche il numero di testimonianze e prove che sono state messe agli atti e presentate alla corte... Antioco si è dimostrato un buon avvocato d'accusa, anche se non nego che subito un sospettino anche di vendetta personale ci fosse... Tuttavia conoscendo poi (come era ovvio che fosse) il caso e studiandolo a fondo ho capito che Antioco aveva tutte le motivazioni per muovere le sue accuse.
4) E per rispetto...un giudizio sulla difesa, seppur inesistente?
Zon@ Venerdì ha dimostrato di non interessarsi assolutamente al suo caso. Nonostante due avvisi di garanzia, non si è mai presentato davanti alla Corte che comunque avrebbe avuto piacere ad ascoltare anche la sua versione dei fatti. Questa mancanza di presenza naturalmente è da leggersi anche come una ammissione di colpa...
5) La vicenda è tornata di attualità con la nuova dirigenza del PSR di Cavenago e con le sue richieste. Un fatto singolare ma interessante, cosa ne pensi?
Cavenago è una personalità controversa. Benchè voglia mantenere riserbo sulle situazioni che hanno portato la sua uscita dall'UDI, credo che non troverà molti spazi nella politica imperiale. Si ritroverà presto isolato, credo. La scena politica credo infatti sia stanca delle sue scelte e delle sue mosse. Spero comunque che nel nuovo partito si trovi appagato come non lo è stato nella cdrl... anche se credo che più che l'ideologia, egli cerchi il potere.
6) Ora che il progetto SI è fallito l'UDI sembra tornare piuttosto sulle scene, è così?
Credo che l'UDI non sia mai uscita dalle scene. Si è trovata a dover affrontare una crisi, piuttosto, che tuttavia l'ha trovata forte e l'ha fatta riconquistare una forte coesione. Nutro infatti forti speranze sulle prossime elezioni, credo che saranno combattute e per nulla scontate. La sinistra imperiale è più viva che mai, infatti La SI era un bel progetto, tuttavia è stato rovinato da elementi che poco si accordavano con la politica di stampo democratico e meritocratico che abbiamo in impero. Meglio per tutti che sia finita nel dimenticatoio. Forse alla fine l'unico che ci ha perso per davvero è chi l'ha dissolta, cioè Zon@ Venerdì. Infatti Antioco ha portato il suo partito con l'ATI (e ci ha guadagnato rispetto a stare con il PSR), mentre la stessa ATI e noi dell'UDI abbiamo un nemico forte in meno. La scomparsa della SI in fndo è stato un gran bene per tutti.
09 APRILE 2006

La Voce dei Riformisti, attenta alle vicende imperiali, non si lascia sfuggire l'occasione di aggiudicarsi un'intervista ad Antioco III il Grande, che ha accusato di recente il cittadino zon@ venerdì per diffamazione contro l'Imperatore. La propone quindi come primo vero articolo del giornale. Buona lettura.

1) Cosa ti ha spinto a denunciare tu stesso zon@ venerdì?

bella domanda, l'ho denunciato perchè è intollerabile che Zon@ abbia accusato Psico di cose che non ha fatto e che lo abbia infamato solo perchè non ha voluto bloccare la fondazione del PSI, in più ha provocatoriamente fatto la parte della vittima, inventandosi persecuzioni inesistenti ed accusando Psico di essere di parte, il suo intento è quello di portare scompiglio in Impero, penso che alla fine abbia montato il tutto per fare la vittima e sperare che qualcuno lo seguisse nel suo intento segreto...

2) Quale intento segreto?

Non ho prove perchè non ho tenuto le conversazioni con lui, però velatamente i suoi intenti sono sovversivi, voleva provocare una ribellione in Impero, ma non l'ha mai detto fuori dai denti, quando ha cominciato la sua polemica aprendo addirittura un topic contro l'Imperatore, ho discusso con lui la sera, visto che tra l'altro mi ha evitato tutto il giorno, non mi voleva ascoltare accampava scuse dandomi del traditore poi mi ha fatto capire che voleva provocare una specie di "tumulto", una rivolta.

3) Rivolte...possiamo considerare Zon@ Venerdì un rivoluzionario? Perchè dovrebbe provocare una rivolta?

Non penso che ne abbia la forza... e nemmeno che ci sia qualcuno tanto imbecille da seguirlo... a parte mi manchi 73 e quell'altro come si chiama... wallace89... però sai se non c'era qualcuno che lo attaccasse subito, poteva starsene nell'ombra e cercare di convincere altri cittadini o portare nuovi rivoltosi, ma lo abbiamo attaccato subito, penso che se il processo andrà come deve andare non creerà più problemi.

4) Durante la tua permanenza nella SI cosa sapevi degli atteggiamenti dell'accusato?

Mah all'inizio era normale, anche se già dall'inizio un pò indisponente e diciamo un pò lunatico... aveva un umore variabile... si alterava subito per esempio se non seguivo i suoi discorsi deliranti, che tra l'altro scriveva come un dislessico... io dicevo "non ti seguo" e lui si incazzava e diceva che voleva che installassi Skype per parlarmi a voce... non poteva farlo con MSN?... cmq io non volevo parlare con quell'idiota... già dal giorno dopo essere entrato in alleanza con lui me ne sono pentito, infatti in confidenza lo dissi pure a Psico... i fatti mi hanno dato ragione, era ed è un idiota. Dopo con la fondazione del PSI Zon@ ha tirato fuori la sua vera natura, ha cominciato a parlare di complotti ai suoi danni, io ritengo che il suo piano sin dall'inizio fosse attuare un terremoto in impero... ma come ti ho detto, non ne ho le prove.

5) Il ministro di Giustizia ha varato l'inizio del processo, per diffamazione e per aver infranto gli articoli 3 e 4 della costituzione. Commenti?

Il Ministro Carto ha fatto quello che doveva fare, e lo ringrazio, in effetti non poteva essere accusato di altro, perchè non ha in effetti dato luogo ad una rivolta vera e propria, l'entrata in scena di mi manchi 73 e wallace89 però è significativa di quello che vorrebbe fare se avesse più cittadini al seguito.

6) Quale sarebbe per te la pena più adatta per il cittadino?

Mah... sai io non sono uno che si diverte a vedere bannata la gente, però è innegabile che Zon@ non si sia integrato in Impero, e che in realtà non gliene frega più molto della micronazione, forse non glien'è mai fregato niente, forse ha scambiato Impero come un luogo di svago per provare a fare una rivoluzione, o dare sfogo alle sue frustrazioni, penso che cmq ad oggi non sia più una presenza utile alla nostra causa, anzi è deleterio, io propongo di bannarlo a vita, ma seza magari segnalarlo ad altre micronazioni.

7) Cosa ne pensi dell'attuale codice penale?

Penso innanzitutto che ce n'era un'estremo bisogno, e faccio i complimenti a tutti i deputati del Gran Consiglio per aver raggiunto un'intesa sul tema, penso che ad oggi sia il codice più adatto a cui la nostra micronazione possa aspirare, in futuro potrà essere ampliato, ma per ora credo non si potesse fare di meglio.

8) Fai un appello alla magistratura.

Semplicemente auspico che Zon@ venga ritenuto colpevole e credo, ma su questo sono meno ottimista, sia necessario che il PSR sparisca da Impero.
27 FEBBRAIO 2006

APRE IL CONGRESSO DEL PARTITO!

Oggi finalmente il PRI svolgerà il Congresso dove verrà analizzata la scena politica dell'Impero e si guarderà ad un rinnovamento (o continuaento nella tradizione) dei principi del partito.

Verrà articolato in due fasi:

-1° fase oggi dalle ore 15.00 alle ore 16.30 a porte chiuse.

-2° fase domani dalle ore 15.00 alle ore 16.30 aperta a tutti i cittadini imperiali.

I risultati verranno pubblicati al termine nella sezione e in questo giornale.
19 FEBBRAIO 2006

Il PRI entra nel 3° governo imperiale

La parabola del Partito Riformista Imperiale si conosce in tutto l'Impero, da passivo e dimenticato a capace di sfornare nuove idee e proposte di legge. I successi sono stati quasi immediati, il seggio ad ottobre, la sostituzione del ministro della Propaganda Manolo ed infine la vittoria (sempre nella grande coalizione ATI) a gennaio.

La posizione del capopartita Duck Luca nel nuovo governo è stata decisa in più riprese: volevamo naturalmente ottenere un posto di rilievo nella cultura ed ottenere quel Ministero ma le scelte di coalizione hanno riservato per noi un altra dignità piazzando il nostro alleato del Foedus italicum Vota DC alla cultura e me agli Esteri. L'incarico agli esteri è per me un grande onore e (come dissi agli inizi della mia carriera imperiale) non vi deluderò.

Oltretutto il nostro onorevole membro (già cittadino onorario) $cipione è il nuovo Ministro della Propaganda, ha un grande passato come propagandista e come docente e noi siamo fieri di avere tra le fila del partito un membro così.
17 DICEMBRE 2005

Il PRI oggi riapre i battenti dopo settimane di assenza del suo capipartito, giusti in tempo per affrontare la nuova sfida delle elezioni del 18 gennaio, sperando in una vittoria.

Ecco le principali priorità del periodo prima delle elezioni:

-Conclusione del corso di Storia Politica Imperiale con l'aggiunta di una lezione sul Governo UDI

-Ripresa delle attività musicali

-Preparazione del programma con l'aggiunta di nuovi punti
02 DICEMBRE 2005

Abbiamo capito che il Governo Misto fu un fallimento ma le elezioni del 16 ottobre lasciavano intravedere un po' di speranza. Non è stato così.

Oggi 2 dicembre, dopo lunghe discussioni sulla Repubblica di Impero, l'UDI si spezza con un messaggio chiaro e conciso di Hio, che fa abbandonare il PRS-MBP dalla coalizione unendosi con l'altrettanto repubblicano MAI.

Secondo quindi la legge sulla elezione e la caduta del governo bisogna procedere alla sottrazione dei voti del Partito Socialista da quelli ottenuti dall'UDI nella sua totalità. Accade quindi che:

-UDI 20 voti - 3 PRS-MBP= 17 voti

-ATI 18 voti

Bisogna quindi procedere a nuove elezioni.

La delusione comunque è forte.
10 NOVEMBRE 2005

Novità sul Corso di Storia Politica Imperiale

L'aggiornamento sul corso da me tenuto presso l'Università Imperiale avrà una pausa di una settimana circa prima di riprendere la sua normale pubblicazione.

Questo prevalentemente per diversi motivi:

-la mole dell'archivio riguardante la Lezione XII su Winston Smith

-la preparazione di due lezioni importantissime come quelle dell'ex premier Manolo e quella del nuovo premier Hoffa

-l'organizzazione delle prossime interviste.

Spero di sbrigarmela in fretta in modo di poter garantire un ritmo di pubblicazione delle lezioni come quello attuale, che è circa di 2-3 lezioni a settimana.