DIARI DELLA MOTOCICLETTA

Apprestandosi a leggere un libro scritto da un personaggio politico fondamentale nella storia recente come può esserlo Ernesto Che Guevara, si parte sempre con il pregiudizio, spesso sbagliato, di trovarsi di fronte a qualcosa di tediosamente fazioso e terribilmente noioso. Questo pregiudizio ci viene da ovvie considerazioni quale prima fra tutte spicca il fatto che se un'opera letteraria è stata scritta da un grande uomo politico, deve per forza contenere il suo messaggio ideologico. Con “Diari di Motocicletta” di Guevara questo non accade. O meglio accade sì di avere dei pregiudizi, ma di vederli scomparire dopo le prime pagine lette. Già dall'introduzione al libro (che chiameremo Diari, per brevità), scritta dal padre Ernesto Guevara Lynch, si capisce questo concetto. Le vicende politiche di Ernesto sono tralasciate dal padre, che preferisce focalizzarsi sull'hobby del rivoluzionario: la motocicletta. Infatti il libro è un vero e proprio diario del Che, che insieme ad Alberto Granado, dottore di biologia e suo carissimo amico, viaggia attraverso Argentina, Cile, Perù, Colombia, Venezuela: questo viaggio dura dal dicembre 1951 al 26 luglio 1952, tempo passato in sella alla Poderosa, la moto di Alberto. Ed Ernesto questo viaggio ce lo racconta attraverso questi Diari, scritti in verità con l'intenzione di vederli pubblicati. Le pagine scorrono veloci mentre leggiamo delle scorribande dei due amici, da quando rubarono il vino da una sagra in Cile per ubriacarsi fino alla mattina, a quando rischiarono la pelle in un lebbrosario per aiutare i malati ed attenuarne le pene. Nulla dell'ideologia di Ernesto traspare dal libro, poiché al tempo della stesura Ernesto, giovane ed inesperto com'era, un'ideologia sua non l'aveva, ma andava a formarsela. Ecco quindi che il viaggio in motocicletta diventa un romanzo di formazione, un processo che mediante il viaggio cresce i due protagonisti, traghettandoli dalla tarda adolescenza alla maturità e piena coscienza di se stessi. E noi lettori cresciamo con lui ed Alberto, poiché il suo viaggio è un po' il viaggio di ognuno: la maturazione da persona qualunque ad individuo intelligentemente inserito nel proprio contesto. Da leggere assolutamente, per conoscere meglio un mito dei nostri tempi, ma anche per apprezzarne pregi e difetti, debolezze nascoste che finora non erano state rivelate.