L'IMPERO DEI DRAGHI

L'impero dei draghi parte dal 260 d.C., dall'assedio della città di Edessa in Anatolia ad opera delle truppe persiane del re Shapur (o Sapore), che, grazie ad un'imboscata, riesce a catturare l'imperatore romano Valeriano con parte della sua scorta. Il prigioniero, nonostante il suo altissimo rango, viene mandato a lavorare in un'infernale miniera assieme agli altri soldati romani, tra cui si distingue il legato Marco Metello Aquila. Sarà quest'ultimo, dopo la morte dell'imperatore, a guidare i suoi compagni di prigionia nella fuga che li porterà sempre più a est, fino all'allora sconosciuta Cina. La prima parte del libro (la fuga) mi ha dato l'impressione di essere una minestra riscaldata de L'ultima legione, la seconda (il contatto con una nuova civiltà e le lotte intestine in cui i nostri si ritrovano coinvolti) sembra la sceneggiatura di un film storico d'arti marziali come La Tigre e il Dragone o Hero. Preso singolarmente non è un cattivo romanzo, ma Manfredi ha probabilmente raggiunto l'apice con L'ultima legione e d'ora in avanti può solo peggiorare.
Valerio Massimo Manfredi, L'impero dei draghi, I Miti Mondadori, 5 €
IL MIO VOTO: 6 e 1/2