I tasmaniani, un popolo dimenticato


Gli aborigeni tasmaniani erano la popolazione originaria dell'isola della Tasmania, che attualmente è uno stato della Federazione Australiana.



La Tasmania fu scoperta nel 1642 dall'esploratore olandese Abel Janszoon Tasman, che la battezzò Terra di van Diemen in onore del governatore olandese delle Indie Orientali. All'epoca l'isola era abitata da una popolazione affine a quella aborigena d'Australia, che vi era probabilmente giunta ca. 35.000 anni fa, quando Tasmania e Australia costituivano un'unica massa continentale. Le conoscenze nautiche dei Tasmaniani erano infatti molto scarse e non andavano oltre il piccolo cabotaggio, così è da escludere che fossero migrati solcando i mari. L'antichissima origine e l'isolamento dei Tasmaniani è testimoniato dalle loro abitudini molto primitive. Le loro attività principali erano la caccia (per gli uomini, praticata con lance e clave) e la raccolta (per le donne). Lavoravano il legno e la selce (scheggiandola) e intrecciavano canestri che, foderando di foglie di ficus, usavano anche come recipienti per l'acqua. Incredibile a credersi, non conoscevano il fuoco. Il loro abbigliamento era molto scarso; andavano praticamente nudi, usando al più braccialetti e collane fatti di foglie vegetali. I Tasmaniani si raggruppavano in nove tribù che contavano poche centinaia di persone ciascuna all'interno di queste si contavano dei clan dell'ordine delle decine di persone. Si calcola che prima dell'inizio della colonizzazione europea ci fossero tra i 7000 e i 5000 Tasmaniani. Le loro abitazioni erano molto poco confortevoli e consistevano di due tipologie: il paravento e la capanna ad alveare, costituite da uno scheletro di rami incurvati alle due estremità e ricoperte da terriccio, foglie e sterpaglia, che proteggevano assai male dalla pioggia e dall'umidità. Le donne si sposavano al di fuori della loro tribù e il loro numero non era elevato a causa dell'altissima mortalità per parto. Gli uomini non sposati vivevano in case separate dagli altri, istituzione che è presente anche in altre culture primitive. Gli individui erano divisi per classi di età: il passaggio dall'una all'altra comportava dei riti d'iniziazione segreti, in cui pare che si facessero delle scarificazioni. Le loro credenze religiose sono tuttora piuttosto controverse: pare comunque che credessero in alcune divinità o spiriti superiori.



Nel 1803 la Terra di van Diemen fu occupata dagli Inglesi, che v'impiantarono una colonia penale. Presto s'installarono dei coloni civili, attirati dalle ampie risorse naturali dell'isola e dalla scarsità della popolazione aborigena. Questa, nell'arco di 30 anni, si ridusse a circa 300 persone, sia per malattie, portate dagli Europei, per le quali non avevano difese immunitarie, sia per vizi che si diffusero (come l'alcolismo) ma anche perché furono oggetto di vere e proprie cacce all'uomo da parte dei coloni sui territori che essi avevano avuto in concessione. Il numero di aborigeni assassinati in questo modo non è ben sicuro (si parla da un minimo di 118 persone a un massimo di diverse migliaia). Nel 1833 il missionario George Augustus Robinson, che si era guadagnato la fiducia di molti aborigeni, li convinse a trasferirsi, con l'appoggio del governatore, sulla piccola isola di Flinders, dove avrebbero trovato una sistemazione più sicura in vista dell'istituzione di una riserva per loro in Tasmania. Ma a Flinders Island furono abbandonati a loro stessi, e nel 1847 ne erano rimasti solo 47. I sopravvissuti furono fatti tornare in Tasmania ed esibiti come un'attrazione turistica.



L'ultima donna di sangue puro, Truganini, morì nel 1876. I cadaveri dei Tasmaniani furono in quel periodo trattati in modo irrispettoso delle credenze aborigene, secondo le quali l'anima del defunto poteva trovare pace nell'aldilà solo se il corpo avesse riposato nel suolo natio.



Attualmente nella Federazione Australiana, di cui la Tasmania fa parte come Stato, le leggi tutelano la popolazione aborigena riservandole una certa quota della proprietà terriera. I discendenti superstiti degli antichi Tasmaniani cercano di far valere i propri diritti, ma sono ostacolati dal fatto di essere tutti di sangue misto, frutto dell'unione di colonizzatori con alcune donne locali.