ANITA BAKER- GIVING YOU THE BEST THAT I GOT

Synth pop? Dimentichiamolo, ora entriamo in un genere più corposo, più artigianale, con una delle voci più belle di tutta la musica. Anita Baker è infatti un'ottima cantante soul (e quindi nera, mica tutti si chiamano Mick Hucknall), dalla voce potente e dai vocalizzi irresistibili, ha pubblicato 6 album e questo, Giving you the best that I got, del 1987, è considerato come uno dei migliori. E possono confermarlo con brani freschi e scintillanti come Priceless, che non ha nulla da invidiare alla più famosa Aretha Franklin. Il soul si respira dappertutto, ma con abbondanti tocchi di rythm and blues. Lo si sente anche nell'intro di solo piano e voce di Lead me into love, per poi arrivare in una melodia corale trascinante. E come dimenticare la title track? Un'ottima ballata, triste e magistralmente interpretata, con anche un ottimo e delicato finale strumentale. Segue Good love, soul ad altra concentrazione, retto quasi solamente su tastiera, batteria, la voce (e gli acuti, soprattutto) della cantante e le coriste. Aggiungiamo il sax e qualche sonorità jazz e otteniamo Good enough, più divertente e ritmata. Capolavoro per Just because, in cui abbiamo anche dosi di pop (sarà anche un singolo di buon successo negli USA). Non andiamo a pensare a questo come classica musica anni '80 eh. Ritorno al soul per l'ultimo brano You belong to me, in cui troviamo anche le uniche chitarre elettriche di tutto l'album, una chiusura molto rappresentativa dell'intero disco. Giving you the best that I got è quindi anche il meglio che Anita Baker ha saputo darci, in un album davvero bello e coinvolgente. La voce poi, merita davvero tantissimo.