BLUVERTIGO - ZERO

E siamo arrivati all’ultimo capitolo, ultima lettera dell’alfabeto: “Zero”, la dimensione dell’inconoscibile, una dimensione spesso associata al nulla (“Lo zero non esiste, niente è nulla”), l’età della vecchiaia. È qui che impazza l’elettronica e che il gruppo dimostra veramente di essere l’avanguardia di certa musica in Italia (e in Europa). Si inizia andando “Versozero”: una voce registrata molto simile a quella di un certo politico dice “Voglio chiacchierare con voi, due chiacchiere senza pretese. Voglio parlare in un modo che tutti ci possano capire. Noi siamo il problema dell’America.” “Potrete rischiare un comportamento che vi faccia apparire intelligenti, e non stupidi”. E si arriva a “Zero”, dove non mancano citazioni come “Io è un altro”. Seguono “Sono = Sono” e la splendida “La Crisi”, canzone nella quale tutti si possono riconoscere ma pochi hanno l’umanità di farlo. Di temi simili parla “Lo Psicopatico”, personaggio nel quale Morgan si riconosce. La ballata “La comprensione” spiega che “la comprensione è un’utopia come l’anarchia… ed è per questo che va ricercata”. Parole sante. Le fantastiche atmosfere portano a scenari evocativi come “Forse” cantata da Andy con Morgan all’accompagnamento. “Always Crashing In The Same Car” è una cover di David Bowie con qualche cambio di accordi. Vi sono due interludi, consecutivi, “Sax Interlude” e “Porno Musik”. Altro brano-punta dell’album è “Sovrappensiero”, che inquadra a 360° lo stato mentale. Tra le collaborazioni, la sorella di Morgan, Valentina Castoldi, al violoncello e ai cori e il Maestro Franco Battiato che appare in “Punto di non arrivo”. L’album è quello che porta i Bluvertigo al grande pubblico e che anticipa la partecipazione a Sanremo con “L’assenzio” e il conseguente best of “Pop Tools”.