CHER- IT'S A MAN'S WORLD

Paragonato ai due album che lo circondano It's a man's world è stato un flop. Se infatti il precedente Love hurts si fece conoscere in tutto il mondo (tranne forse nel 3° mondo della musica, in Italia) grazie a hit colossali come Save up all your tears e The shoop shoop song, che ancora rieccheggia nelle pubblicità; e il seguente Believe, con il singolo più famoso di Cher, icona, cantante e attrice americana, questo disco (datatao 1995) non ottenne certo grandi riscontri commerciali. Tra cover d'autore (il singolo Walking in memphis e la title track, di James Brown) e novità Cher quindi si muove in sonorità rilassate, tra il soul, il pop e il rock, con maestria. Migliora il canto e la voce, che nel precedente era ancora "vibrante" e nel successivo lascerà spazio anche a piacevoli variazioni elettroniche. La situazione di questo album è subito percepibile con One by one, singolo di lancio, un'iniezione di soul, semplice e ammiccante. Non avrà praticamente successo, a parte con due remix, uno più rock e un altro dance, quasi sacrilego. Sicuramente più pop Not enough love in the world, una musica piacevole, leggera e frizzante. Così, ma ancora meglio, Angels running, dove la chitarra acustica accompagna una base scarna, con solo qualche guizzo di piano ogni tanto. Magistrale l'interpretazione. Più ritmata, ma meno riuscita, Paradise is here, che non convince pienamente. Ma è d'obbligo ricordare Walking in Memphis, uno dei brani migliori, che si muove in un pop autorevole, con qualche accenno di chitarra elettrica. Grandissimo brano anche il seguente The sun ain't go shine anymore, ma anche The Gunman, ballata triste e dai toni epici. L'interpretazione di Cher rimane la più convincente, più acustica e lontana dalle derive strumentali che ne faranno i Prefab Sprout, presentandola in una versione di ben 8 minuti e mezzo, contro i 5 di questa. Chiude la nerissima title track, originalmente di James Brown, lentamente e con classe. L'assolo è un buon finale, ma rimango convinto che rovini l'atmosfera di un album dominato da suoni più soft. Uno degli album più belli, ma meno celebrati, di Cher, da ascoltare.