CUT COPY - IN GHOST COLOURS

Dall'Austrialia con spinta elettronica, arrivano i Cut Copy. Gruppo attivo dal 2001, è uscito recentemente con questo nuovo disco, in cui ancora una volta si dimostra che oltre al patetico revival anni '80 che spopola nello scenario del pop commerciale e non, c'è davvero qualcosa da vedere. Come accade da molto tempo, sonorità prevenienti dall'ambiente dorato e scintillante della new wave e della disco-music sono quasi prevalenti, ma siamo ben lontani da un riesumare ciò che è, forse prematuramente, morto. Disco ballabilissimo e molto divertente all'ascolto, mostra comunque livelli di una certa classe e ricercatezza. Spunti che possono venire dagli Air, dai Kraftwerk meno sperimentali (Computerwelt su tutti) e dai dischi berlinesi di Bowie, sono rintracciabili nella cornice decisamente meno datata. Lo si può vedere nelle chitarre, quasi in fase di disturbo, di Lights and music, pronte a svanire nel trionfo sintetico del ritornello. Oppure anche in Unforgettable season, che ricorda molto un altro disco recente, quello dei Guillemots, con momenti quasi da U2. Quasi ai livelli delle strumentali di Moon safari (il capolavoro degli Air, che rimise il sintetizzatore negli strumenti accettati da una comunità musicale in pieno medioevo), troviamo Midnight runner e Hearts on fire, quest'ultima in particolare conta di una ripetitività quasi techno (quella più semplice, vedasi alla voce Underworld). E se sul finale troviamo momenti che ricordano la mitica The model dei Kraftwerk, con Strangers in the wild e altri che fanno ricordare la creatività di 25 anni fa, con l'ottimo synth pop (ma anche rock, a volte) di So haunted, l'ultimo sguardo va all'inizio con Feel the love. Canzone dance senza nessuna pretesa, è l'apertura ideale, in fondo è il senso di tutto il disco. Un album che non pretende di impartire lezioni, nè di fare la storia, ma in fondo pensa a ciò che preme di più: divertire l'ascoltatore.