ENRICO RUGGERI - FANGO E STELLE

Fango e stelle uscì nel marzo del 1996 e arrivò al 9° posto della top ten, ultimo album dell'artista a conseguire tale risultato. Si tratta di un concept album, in cui tutte le canzoni (o quasi) sono legate da un unico filo conduttore, quello suggerito dal titolo, che rende l'idea del dualismo tra "momenti (e stati d'animo) bassi" e "momenti alti", e tra "materialità" e "spirito". La maggior parte dei brani di questo album soffre di una certa "invadenza" degli arrangiamenti, che sono sovraccarichi e non sempre permettono di apprezzare la parte melodica al meglio. Ci sono, in fine di molti brani, delle variazioni chitarristiche che sembrano improvvisate. Fango e stelle, che apre il disco e gli dà il nome, è rappresentativa di tutto questo. È una piccola rassegna di tutti i mali della nostra società, ma che indica come rimedio la ricerca di un'interiorità autentica. L'amore è un attimo fu presentata al Festival di San Remo di quell'anno, non andando oltre il 15° piazzamento su 20 (Ruggeri fu invitato dalla casa discografica CGD a prendere il posto di Ornella Vanoni, squalificata perché il suo brano non era inedito). Nonostante il cattivo piazzamento, è probabilmente una delle canzoni migliori di Ruggeri e Schiavone, poiché cresce con l'ascolto, come fanno solo i pezzi veramente riusciti. Cosa insolita nei dischi di Ruggeri, la versione contenuta nell'album non s'interompe alla fine della traccia ma sfuma. Il momento della verità è un invito a risollevarsi a tenere duro tra le difficoltà. L'altra madre, ruvida e dolce insieme, ha un testo di difficile interpretazione (tossicodipendenza? schiavitù sessuale?). Ombra e luce, in cui predomina l'elettronica ma compare anche un coro di bambini, è un altro invito a trovare dentro di sé le energie per continuare a vivere dopo le delusioni e a ricordare che il tempo passa inesorabile (altro tema caro a Ruggeri). Napoli no, scritta con Riccardo Cocciante, è un ricordo malinconico della città partenopea. Il mostro parla di un uomo che non riesce a vivere la propria affettività con equilibrio e per questo rischia di perdere l'amata, spaventata ma anche morbosamente attratta dalla sua condizione. Ulisse è ispirata all'eroe greco, come incarnazione di chi non riesce a fermarsi definitivamente in un posto perché vuole seguire "virtute e canoscenza", come disse Dante, oppure nuove esperienze amorose. Parte piano poi diviene sempre più frenetica; nei cori compare anche Felice Centofanti, all'epoca difensore dell'Inter, di cui Ruggeri è tifosissimo. Sole d'Europa fu presentata all'Eurofestival, a cui l'artista partecipò in rappresentanza dell'Italia, ottenenendo la 12° posizione. Si tratta di una canzone piena di speranza, col senno di poi forse fin troppo ingenua. Comprende anche una strofa in tedesco e una in francese. Anche qui il coro di voci bianche canta il ritornello alla fine. Cercami cercami è la canzone che più delle altre è uccisa dall'arrangiamento. Verso le stelle chiude l'album riprendendo in parte la melodia e il ritornello di Fango e stelle.