ENRICO RUGGERI - LA PAROLA AI TESTIMONI

La parola ai testimoni uscì nel 1988. Non fu un successo di vendite, ma a mio modo di vedere è comunque un album interessante. La prima traccia, Inutile canzone parla di disadattati. La signora del tempo che vola è la dimostrazione di come l'autore riesca a rendere poestico anche il momento della "sveltina". Marta che parla con Dio è lenta e struggente, curiosamente, il verso che coincide col titolo della canzone si trova solo al terz'ultimo posto. Le luci della sera verte sui sogni delle ragazze, sulle loro illusioni, mentre il Tango delle donne facili è una sorta di riconoscimento/risarcimento per amanti immaginarie (?) di brevi periodi. Piccola illusione narra di una romantica passeggiata; le sue strofe hanno ritmi da ballo liscio e i ritornelli da calypso. Giorni randagi è una canzone sulla solitudine; è notevole la parte musicale, composta dal solito Luigi Schiavone. In Lettera del fronte (Ta-pum) immagina di essere un soldato della Prima Guerra Mondiale che scrive alla moglie a casa. Il tempo che immobile va parte molto malinconica ma acquista grinta durante l'esecuzione. I ragazzi che volano via è una canzone che parla di disagio giovanile am anche delle speranze che si vivono nell'adolescenza. Vi sono particolarmente legato perché è stata la prima canzone interamente di Ruggeri che ho ascoltato da ragazzino. Altro giro, altra corsa ha un ritmo frenetico: in effetti il suo argomento è proprio la frenesia. Con La musica dell'inconscio l'autore si congeda. Il suo ritornello è una nenia canticchiata e fischiettata, e l'accompagnamento musicale si avvale in momenti successivi di un'ampia gamma di strumenti musicali.