ENRICO RUGGERI - OGGETTI SMARRITI

Oggetti smarriti uscì nell'ottobre del 1994 e arrivò all'8° posto nella top ten delle vendite. Si tratta probabilmente di uno dei migliori album di Ruggeri, nonostante non abbia una canzona che spicca particolarmente sulle altre, e forse proprio per questo (come segno di un buon amalgama). È anche l'album più spiccatamente progressive dell'artista, caratterizzato da testi spesso malinconici, testimonianza del periodo non facile che stava vivendo (la separazione dalla moglie Laura Ferrato). Piccole persone, che apre l'album parlando di solitudine, è caratterizzata da una parte strumentale che tende a sovrastare quella vocale. Sulla solitudine, ma come conseguenza di un rapporto finito, è anche Non piango più, che ha un accompagnamento più tradizionale e fu promossa anche con un videoclip. Lunghe strade dipinte (secondo alcuni le iniziali sono un tributo a Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles) ha un testo ermetico e comprende, come suoni, anche un coro di ragazzini e versi di animali. Speranza è una nota d'ottimismo, ma sempre con qualche riserva. L'orizzonte (di una donna sola) è invece sull'"altra metà della solitudine", un tema che sarà ripreso da Ruggeri anche in seguito. Non è una canzone d'amore è proprio quello che il titolo nega, e come ulteriore contrasto la musica suggerisce sensazioni opposte a quelle del testo. Senza terra tocca il tema, all'epoca di attualità, del conflitto nei Balcani visto attraverso gli occhi di uno zingaro che ci vive. La sua parte musicale è di grande suggestione e potenza. La vita davanti, forse il pezzo meno riuscito, è una sorta di lezione di vita per il figlio. Cuori solitari alterna a musichette che ricordano quelle del circo a segmenti rock. Paranormale, scritta con Luigi Schiavone, cerca di assumere un atteggiamento diverso verso questi fenomeni non naturali; anche questa canzone fa uso di rumori prodotti allo scopo. Chiude Oggetti smarriti, che dà il nome all'album, per dire che anche l'autore sente di essere stato trattato proprio come un "oggetto smarrito".