JASON MORAN - MODERNISTIC

Non più così giovane (classe 1975), il pianista Jason Moran è uno degli strumentisti più interessanti del panorama americano. Dotato di un suono meno swing di altri, come Michel Petrucciani o Cesare Picco, ha invece tutta la forza interpretativa del jazz più tradizionale, con suoni non del tutto limpidi e aggraziati, ma sicuramente più dotati del fascino del grezzo. Modernistic, uscito nel 2002 per la storica Blue Note, è forse il suo album migliore e più ascoltabile, come dimostra il suo discreto successo anche nel tour seguente la pubblicazione. Praticamente piano solo la title track, in cui Moran si destreggia tra sonorità anni '20, virtuosismo e delicatezza, per una canzone energica e divertente. Più lenta ed elaborata Body and soul, in cui domina il contrasto tra le note basse, in sottofondo, e quelle più alte, innestate sopra. Si fa notare la presenza della batteria nel recupero dello storico successo degli Afrika Bambaataa, Planet Rock che a sua volta conteneva lo storico motivo di Trans Europe Express, dei Kraftwerk. La versione di Moran è ovviamente completamente diversa, ma il fascino di quelle note rimane inalterato, reso splendidamente dal jazz del pianista. Segue Planet Rock postcript, una sorta di breve variazione sul tema. Brani brevi, 3 massimo 4 minuti, si alternano fino alla fine, quasi dei giochi di stile che vanno a coinvolgere sequenze ardite, melodie più orecchiabili e grandissime prove di abilità, forse un po' narcisiste. Assolutamente da citare è Moran Tonk 1936, in cui si ritorna davvero nel passato anni '30, in un ricordo rifatto nel suono vintage della registrazione e nello stile del piano. Brano più lento e intimista Passion e la chiusura, davvero superba con Gentle shifts shouts. Due brani anche sul mondo dei gangster, con Gangsterism in Irons, quasi un poetico omaggio ai brani di Gershwin mentre più semplice Gangsterism on a Lunchtable. Album quindi da ascoltare, per gli amanti del genere sicuramente un must, il resto lo troverà (per superficialità) forse monotono.