KRAFTWERK - Ralf und Florian




Anche se non fa parte del vero e proprio periodo di cui mi sto occupando (cioè dal 1978 al 1985) è necessario recensire questo album. Perchè necessario? E' innanzitutto uno dei massimi capolavori dell'elettronica tedesca e non, e del 1973. Ha anticipato così molte sonorità, molti stili che ritroveremo nei Kraftwerk da Autobahn in poi e in altri importantissimi gruppi, di cui molti proprio nel periodo new wave. L'ambiente in cui si sviluppa questo album, è quello della sperimentazione sonora dei Kraftwerk, che dopo due album (Kraftwerk I e Kraftwerk II, cacofonici) trovano la strada giusta per le loro composizioni successive. E' quindi significativo che l'opera non si chiami Kraftwerk III ma che abbia un titolo diverso: Ralf und Florian (dai due leader prima della storica formazione a 4, Ralf Hutter e Florian Schneider) . Ma passiamo alla musica, sono solo 6 brani di diversa durata, dai 2.51 di Tongebirge ai 13.53 di Ananas Symphonie. La prima parte di quest'opera è Elektrishes Roulette, ritmatissimo e scintillante pezzo, ritmatissimo per la grande presenza di percussioni velocissime, scintillante per gli effetti elettronici del sintetizzatore. Tongebirge, già citato per la breve durata, è solo invece la breve parte acustica, dominata dal flauto. Possiamo vedere come ritornerà in alcuni parti della stupenda Autobahn. Gioco jazzistico-elettronico è invece Kristallo. Cristallina infatti, in tutte le sue sfumature tastieristiche e per la presenza in sottofondo di effetti sonori bassi, una sensazione quasi di profondità. Si divide in due parti, la prima (5 minuti circa) dominata dagli aspetti già riferiti, la 2° (il restante minuto e 18 secondi) più artificiale, ludica e meno precisa. Sinfonica (flauto e tastiera) e meno elettronica è Heimatklange, di grande impatto nella sua lentezza e nell'atmosfera malinconica che si respira. Capolavoro Tanzmusik, la sperimentazione che si sposa con la musica classica, il sintetizzatore che si unisce a umanissimi battiti di mani. Sono 6 minuti e mezzo, splendidi in tutte le loro divagazioni sul tema centrale, delicatissimi, ritmati. Un brano che nel futuro avrà pochi riscontri, se non l'altrettanto splendida Europe Endless o Neon lights, nelle loro parti più sperimentali. Conclude Ananas Symphonie, carrellata di effetti sonori disorganizzati e disomogenei. La possiamo dividere in 3 parti, la presentazione, dimenticabile, la seconda, fino alla metà circa, troppo sperimentale e fuori luogo ed infine l'ultima, che occupa gran parte del brano, melodica e con un po' di esotico. Brano altalenante e senza troppe pretese, nonostante l'elevata durata. Il disco è molto bello e ha un altissimo valore storico per i suoi effetti e l'innovazione del tempo. Quasi un capolavoro (vetta raggiunta dai tedeschi solo con Autobahn e Trans Europe Express).

Duck Luca