ULTRAVOX - MONUMENT THE SOUNDTRACK

Gli Ultravox erano un gruppo inglese dei primi anni '80, a metà tra il suono new wave e le influenze dei Kraftwerk e al rock di quegli anni. Capitanati prima da John Foxx, autore di una versione del gruppo molto floydiana, e poi da Midge Ure (con il quale la band ha espresso sicuramente il suo meglio) sono passati alla storia per singoli di grande impatto come Vienna, Hymn o The Voice. Monument, datato 1983, è l'unico live della loro carriera ed è, secondo me, non il disco migliore degli Ultravox ma sicuramente quello che li rappresenta maggiormente. Dopo la breve strumentale Monument, apertura abbastanza sottotono, sono infatti quasi tutti pezzi da 90. Il primo di questi, Reap the wild wind è un pop elettronico ottimamente costruito e capace di coniugare sintetizzatori scintellanti a suoni sicuramente più artigianali e rock. Lenta e kraftwerkiana (si deve molto a The hall of mirrors) invece Visions in blue, ballata piuttosto oscura retta sulle tastiere e sull'ottima interpretazione del cantante Midge Ure, al suo meglio. Tutt'altro taglio quello di The Voice, dal ritmo coinvolgente, batteria frenetica e voce impeccabile, sia principale che quella dei coristi. L'introduzione di Ure lascia però spazio anche al grandissimo assolo di synth di Billy Currie, uno dei momenti migliori di tutto il disco e alla sola batteria del minuto finale, esperimento tardo ardito quanto riuscito. Non c'è spazio per riposarsi, la seguente infatti è Vienna, altro capolavoro. Ballata sintetica, sorretta dagli acuti di Ure e con un altro momento strumentale, con il contrappunto tra tastiera e batteria e l'innestarsi del pianoforte. Si torna alla miscela synth rock con Passing strangers, cbe a differenza di The Voice si basa sul duetto synth-chitarra elettrica con risultati davvero apprezzabili, soprattutto dal vivo e sul finale, ancora una volta senza una parola e sorretto dall'assolo spettacolare. Medesima formula, un po' sottotono stavolta, con Mine for life e si passa alla chiusura, con la storica Hymn. Questa, uno dei singoli di maggior successo degli Ultravox, beneficia della grande voce, del ritmo coinvolgente e sincopato, forse meno sperimentale di Vienna o The Voice ma comunque di ottimo effetto come chiusura. Disco consigliatissimo per una panoramica generale sugli Ultravox, per i lazzaroni che non hanno voglia di prendersi i dischi completi, come Vienna.