REM- MURMUR

I REM, dopo aver girato le università di tutti gli Stati Uniti, dopo la gavetta dal vivo e un EP pubblicato (Chronic town), sono pronti per un album che rivelerà la loro bravura in tutti gli USA (il mondo verrà anni dopo, con Out of time). Murmur, album del 1983, è quindi il primo album dei REM, autoprodotto e pubblicato in sordina. Ma non è per questo è meno interessante dei capolavori degli anni '90 come Automatic for the people o New adventures in hi-fi. Le sonorità acustiche e caserecce dominano in tutto il disco, con grandissimi brani come Radio Free Europe, Laughing, Talk about the passion. Altrettanto geniali sono intuizioni del gruppo che portano a pezzi molto più alti: Pilgrimage, dal sapore country e modellato anche sulla voce di Stipe, usata perfettamente (memore anche l'esperienza dal vivo). Rockeggiante Moral kiosk, che si fa notare per il ritmo coinvolgente e alcune arditezze come il ritornello, quasi completamente di vocalizzi. C'è spazio anche per qualcosa di più lento (ma se avete in mente Everybody hurts scordatevela), con Perfect circle. Il resto dell'album si fa notare per Catapult e Sitting sill, sull'ormai collaudato modello rock'n'roll, ma soprattutto per We walk, dominata da un banjo scherzoso e da un'interpretazione altrettanto giocosa. Nell'edizione moderna sono anche presenti alcuni brani dal vivo, dove la band conferma la sua classe. Album necessario, considerato da molti come il capolavoro vero e proprio dei REM. A mio parere meglio Automatic for the people, sicuramente più maturo.