CESARE PICCO - BACH TO ME

Chi mi conosce sa chi è Cesare Picco. Ma per chi invece non ne sa nulla via al riepilogo: Cesare Picco è un pianista, nativo di Vercelli. Il suo genere è il jazz ma non disdegna divagazioni in ritmi più latini oppure nella musica classica. Come molta gente di talento, in Italia ha trovato ben poco spazio, facendo al massimo da apertura a qualche concerto (come ai Simply Red nel loro tour italiano del dicembre 2005) e collaborando con alcuni artisti, soprattutto negli spettacoli teatrali di Gioele Dix (Edipo.com, La Bibbia ha, quasi, sempre ragione in cui partecipa direttamente, e Tutta colpa di Garibaldi). Bach to me è uscito nel 2007 e contiene la rilettura del 5° Concerto Brandeburghese di Johann Sebastian Bach, eseguito al festival Le Dieci Giornate di Brescia, con Zvi Carmeli. Se su questo il commento è superfluo, vista la storicità e la bellezza dell'opera (anche se mi fermo a sottolineare soprattutto il 3° movimento, che prende pieghe di virtuosismo e di ritmica da pelle d'oca), sulle altre riletture, con molte più libertà, c'è molto di più. Per esempio la vivacità di Joyful, ma il meglio viene con Next land (dalla corale “Durch Adams Fall ist ganz verderbt” BWV 637), interamente eseguita al pianoforte in cui in un sottofondo basso prendono forma tutte le note, in una sequenza di grandissima arte. Spazio anche a brani di atmosfera, decisamente più lenti ed emozionanti come Invocation e Simple Prayer, anche se non rappresentano il massimo della produzione. Bach to me è quindi un modo originale per ripassare il compositore, ma anche per sentire uno dei pianisti più talentuosi sulla scena, senza l'istrionismo di Bollani nè la melodia facilona di Allevi, semplicemente con il talento e la passione.