PREFAB SPROUT- ANDROMEDA HEIGHTS

Dopo 7 anni dal capolavoro della band "Jordan the comeback", i Prefab Sprout tornarono nel 1997 senza la cantante, ma con la genialità di Paddy McAloon, forte di molti brani scritti per altri cantanti. La prova del ritorno vero e proprio del pregiato gruppo inglese è quindi l'album Andromeda Heights, lontano dalla storia del rock'n'roll del precedente e verso sonorità molto classiche, dominate dalla chitarra acustica, dal pianoforte e dal sax. Primo poco fortunato singolo è Electric guitars che, per tenere fede al titolo, ha qualche abbozzo di chitarra elettrica, in un ritmo dove però è la batteria a farla da padrone, in un brano decisamente pop. Decisamente meglio è A prisoner of the past, dove le percussioni sono accompagnate da un'ottima tastiera, dai fiati, dagli archi e dal cantante in ottima forma, in un mix di musica popolare e rock. Completamente acustica è The mistery of love, lento con ottimi passaggi di flauto. Simile, ma incentrato invece su pianoforte e sax è Life's a miracle, di grande intensità. Molto classica rimane Steal your thunder, con richiami al country e ad alcuni schemi anni '70. Il sax e gli archi pervade l'atmosfera delle delicate Avenue of Stars e Swans, che, soprattutto quest'ultima, sono ottime prove di stile. Decisamente più ritmata e completa di chitarra elettrica è The Fifth Horseman, pezzo che si richiama ancora (in un'ispirazione continua per tutta la carriera della band) agli Stati Uniti e alla musica popolare del paese. Chiude la splendida title track, che si apre con il pianoforte e il flauto, per proseguire della splendida voce e delle chitarre acustiche, in un brano praticamente perfetto e forse il migliore di tutto il disco (insieme ad A prisoner of the past e Swans). Disco buono quindi, come praticamente tutti quelli nati dalla mente geniale di Paddy McAloon.