REM- MONSTER

Terna di recensioni di artisti estremamente classici per la mia produzione di recensioni, tuttavia questo album dei REM è tutto fuorchè classico, si tratta infatti di uno degli esperimenti della band di Athens. Monster infatti è l'unico album espressamente rock, un'eccezione della (almeno dal 1988 in poi) "più grande fabbrica di ritornelli d'America". Il risultato, rispetto ad album come Out of time e Automatic for the people è sicuramente meno brillante, ma anche questo Monster sarà una tappa importante per l'equilibrio del canto del cigno dei REM a quattro: New adventures in Hi-Fi. Quindi album denso di esperimenti, ma con un'atmosfera rock palpabile in quasi tutte la canzoni, come nel rappresentativo singolo di lancio What's the frequency, Kenneth?, brano di successo ma sicuramente non regge il confronto ai capolavori. Meglio Crush with eyeliner, con una vena maggiormente sperimentale e distorta (anche vocalmente) o la voce gutturale dell'interessantissima King of Comedy, probabilmente uno dei migliori brani di tutto il disco. Stipe dà il meglio di sè con un'interpretazione dal tono bassissimo e completamente fuori dagli schemi REM. Rientrano quasi completamente invece I don't sleep, I dream e Strange curriences, di cui soprattutto il 2° è un brano standard, ma comunque godibile. Altro discorso merita il ritmo più veloce di Star 69, puramente rock e, forse anche per questo, molto riuscita. Ma il brano più interessante rimane Tongue, ballata sintetica (la pecora nera di tutto l'album) dominata dal falsetto (!) di Stipe che regala un'interpretazione tanto unica quanto memorabile. Da sentire solo per la voce terribilmente deformata. Il resto rimane simile e rimane da segnalare solo You, rock lento e trascinato per 5 minuti di musica almeno con tocchi di originalità. Album quindi controverso, sicuramente tra i peggiori dei REM (ma ancora meglio di Up e Around the sun) ma con spunti interessanti.