SIMPLE MINDS - NEON LIGHTS

Unico, almeno per ora, disco di cover dei Simple Minds, Neon Lights del 2001 è uno dei dischi peggiori del gruppo scozzese. Davanti a lui solo l'obrobrio rock Good news from the next world. Si sa, delle cover si rimpiange sempre la versione originale, ma il problema non è tutto qui. Sia infatti per alcuni brani scelti decisamente atipici e che quindi possono ben mitigare l'effetto "ma l'altra era più bella", ma anche per l'effettiva riuscita, che in molti casi è stati disastrosa. Brani come The needle & the damage done di Neil Young vengono riesumati a uso e distruzione, Neon lights dei Kraftwerk viene deturpata di tutta la sua poesia sintetica e trasfermata in una ballata dal sapore ambient, Dancing barefoot di Patti Smith riciclata come si fa con la plastica (e il sapore è proprio quello), Hello I love you dei Doors sfigurata in una sorta di new wave senza senso e tempo. A risollevare tutte queste cappelle, non può bastare una versione di Gloria (di Van Morrison) da discoteca, quasi ricorda I Travel, ed è un complimento, neanche una rilettura piacevole di The man who sold the world di David Bowie senza la decadenza della versione originale o l'inventiva di Bring on the dancing horses dei mitici quanto dimenticati Echo & The Bunnymen. Da segnalare anche la cover di Homosapien di Pete Shelley, più per la rarità di tale brano che non per le vere qualità. In definitiva un album che ha una sola intuizione (Bring on the dancing horses), qualche brano ascoltabile e molto da cestinare. Fortunatamente i Simple Minds si tirarono fuori da questo pantano.