SIMPLE MINDS - Our secrets are the same




Ogni artista ha inediti sparsi, album fantasma, registrazioni perse, i Simple Minds di queste cose ne hanno a bizzeffe e nei singoli spesso troviamo brani rarissimi, nei cofanetti di rarità demo... Ma Our secrets are the same fa parte della 2° categoria, quella degli album fantasma, rimandati più volte nella pubblicazione e poi misteriosamente ripescati, l'album (datato 1999 ma pubblicato nel cofanetto di 5 cd Silver Box nel 2004) è compoto di 10 brani, di cui uno (Jeweller to the stars) ripescato in Black & White 050505 totalmente inediti e che sono equidistanti dal soft elettronico di Neapolis e il mix acustico-elettronico di Cry, creando un album sì raro, ma anche godibile. Si parte con Swimming towards the sun, che appare un po' grezza, passiamo poi a Jeweller to the stars, più rock e niente male. Il terzo brano è Space, il pezzo assolutamente migliore dell'album e che riesce a superare anche quelli di Neapolis, una voce addolcita di Jim Kerr, sonorità recuperate dal post punk degli esordi e il pop della maturità del gruppo. Buono il titolo per Death by chocolate, anche l'inizio, ma le speranze di un brano come questo si spengono nel ritornello, rimanendo nella sfera del mediocre. Buona Waiting for the end of the world, rockeggiante e con un Jim in gran forma. Poliedriche ma non granchè She knows, Hello e Neon cowboys, tralasciamo. Sul finale troviamo un altro dei brani migliori: Happy is the man, che fa molto Cry e dopo Space è sicuramente il meglio dell'album. Chiude Sleeping, lenta, carina, nulla di più. Quindi non un album imperdibile, neanche una schifezza ma quasi esclusivamente per i fan degli scozzesi.

Duck luca