SIMPLY RED- STARS

Per un gruppo che anni '80 non è mai stato, entrare nei '90 non è stato assolutamente difficile, i Simply Red con Stars infatti ottengono il loro maggiore successo, con piccoli ma fondamentali cambiamenti al loro stile e al loro sound. Pubblicato nel 1991 Stars è un album bello, ma non al livello del precedente A new flame o del seguente Life, che rimangono i due capolavori della band di Manchester. Tuttavia al grande pubblico non sembrerà affatto così, infatti il successo dei singoli (Something got me started, Stars, Thrill me, Your mirror e For your babies) porterà a due anni di tour trionfali in tutto il mondo, evento mai ripetuto e che molto difficilemnte si ripeterà in futuro. Brano d'apertura e primo singolo è Something got me started, ritmato pop-funk dominato dalle tastiere e dal sax di Ian Kirkham, in fase di grazia. Vocalmente Hucknall ci mette del suo, ma c'è di meglio. Decisamente pop è il secondo singolo Stars, ballata fatta apposta per il cantante, con il contrasto tra il tono basso (di tutte le strofe) e l'altezza raggiunta nel ritornello. Probabilmente è stato il singolo di maggior successo di tutta la loro carriera e non manca ancora oggi di essere riproposta ad ogni concerto. Thrill me e Your mirror (questa indicata come canzone anti-Thatcher ma personalmente non so) sono quasi due variazioni sul tema di Something got me started, con la giusta contrapposizione tra chitarra elettrica e tastiere, non manca comunque la sensazione che si poteva fare qualcosa di più originale. Saltiamo la mediocre She's got it bad per sentire For your babies, lento acustico tra le canzoni più dolci mai prodotte da Hucknall e soci, risultato niente male. Spruzzate di reggae (mal riuscite) come in ogni album le troviamo in Model, da evitare. Tutt'altra storia How could I fall, unico vero capolavoro del disco, lento di classe incontrastata con voce, sax e chitarra perfetti, in un equilibrio senza pari. Sonorità più dure ma anche meno coinvolgenti quelle di Freedom, unica parte dove la batteria si ritrova a un ruolo da protagonista. Buon riempitivo, ma nulla di più. Canzone politica mascherata da ballata romantica è Wonderland, del tutto evitabile. Alti e bassi quindi per un album che la storia l'ha fatta, almeno per il successo di pubblico. Canzoni come Stars e How could I fall saranno comunque a livelli quasi unici nella carriera dei Simply Red.