STEVE REICH - MUSIC FOR 18 MUSICIANS

Eseguito dall'Ensemble Modern E' relativamente semplice, ci vogliono 18 musicisti: uno al violoncello, uno al violino, tre cantanti (donne), due pianofortisti, uno tra piano e maracas, uno tra marimba e maracas, tre tra marimba e xilofono, uno tra metallofono e pianoforte, uno tra piano e marimba, uno tra tutti e tre (piano, marimba e xilofono), due clarinettisti (sia normale che basso) e una cantante che sappia suonare anche un po' di pianoforte. Nessun direttore per questa specie di orchestra, ognuno deve seguire gli altri, come si fa nel jazz ma anche nella musica etnica africana. Ma i 18 musicisti che suonano quest'opera (che entrano direttamente nel titolo, come una dichiarazione di intenti) non sono la cosa più importante. C'è da mettere in conto il minimalismo, la musica contemporanea, il pane del compositore Steve Reich, forse il migliore tra quelli che sono ancora in vita. Steve Reich ha legato il suo nome al minimalismo, a quella forma d'arte musicale (e non solo) che si basa sulla specificità di un suono, di un accordo, nella ripetizione e nella modifica graduale, creando un effetto di lenta metamorfosi, di coinvolgimento e di straniamento, spesso scordandosi da dove si era partiti. Provare ad ascoltare Six Pianos per capire di cosa si sta parlando. Non c'è solo il minimalismo, Reich mette in gioco anche la passione per il jazz e per il colletivo, lasciando spazio alle interazioni tra i musicisti (eliminando anche la figura del direttore d'orchestra), il grande studio fatto sulla musica africana, i ritmi tribali, i tamburi di diverse dimensioni che si inseguono per la creazione di una musica. Ecco quindi Music for 18 Musicians, divisa in 11 parti, una per accordo. Ogni singola parte è uno sviluppo di questo accordo, con tutti i musicisti non in sequenza (come han fatto altri), ma in una visione d'insieme, in un incasellamento sonoro di grande suggestione e di complessità non indiferrente. Le 11 parti (con la 3° che si divide ulteriormente in 2, in uno dei momenti che io trovo di maggiore spessore), sono racchiuse tra due visioni globali, in cui gli 11 accordi vengono eseguiti simultaneamente, nei due brani Pulses. Caratteristica importante di Music for 18 Musicians è il continuo alternarsi di figura e sfondo, di protagonista e comprimario, in cui non si riesce (e non si può) a distinguere uno strumento principale, un solista che la fa da padrone, i suoni e gli strumenti sono da catturare a discrezione di chi ascolta, soffermandosi in un ascolto su una parte, in un altro su un'altra, continuando a scoprire nuove frontiere. Come nei quadri di Escher, le dimensioni si confondono, le prospettive ingannano. Music for 18 Musicians di Steve Reich è uno dei manifesti della musica contemporanea (proveniente da quella classica e romantica, perdendo però quell'intento descrittivo), un capolavoro, un'opera storica.