THE DUCKWORTH LEWIS METHOD - THE DUCKWORTH LEWIS METHOD

Il concept album è elemento importante del rock progressivo, del metal, del rock in sè. I temi sono importanti, la numerologia, la vita, la morte, l'universo, tutto quanto, verso la ricerca di impegno sociale, filosofico, anche per mascherare lacune musicali a volte. The Duckworth Lewis Method, primo (e forse unico) album del gruppo omonimo, sfugge a queste regole, innanzitutto perchè è un album tipicamente pop (neanche tanto indie), il secondo perchè il concept album ha alla base un elemento tanto unico quanto bizzarro: il cricket. I fan dello sport tipicamente britannico (e di tutto l'impero vittoriano) lo posson capire sin dal nome del gruppo, il Duckworth-Lewis Method è infatti un metodo per stabilire il vincitore della partita, realizzato da questi due statistici inglesi. Al posto di Frank Duckworth e Tony Lewis però questa volta abbiamo Neil Hannon, leader dei Divine Comedy, un interessantissimo gruppo pop irlandese, sempre rimasto un po' ai lati del business musicale, e Thomas Walsh dei Pugwash, altro gruppo irlandese di cui non ho proprio notizie. L'intento è sia di omaggiare uno degli sport più borghesi che si siano mai visti, sia di prendere la cosa ironicamente, con simpatia, pur senza perdere di vista la buona musica. Infatti, per ora, The Duckworth Lewis Method è l'album pop del 2009, realizzato con maestria in tutte le sue componenti, andando a prendere sia dall'immaginario dei Divine Comedy sia dal substrato comune a molte band indie, gli anni '60. Ci sono decisamente tocchi inediti per la produzione di Hannon (basti pensare a The Age Of Revolution, primo singolo), altri invece, soprattutto le ballate, rispondono un po' a canoni classici. Questo tuttavia non pregiudica la bellezza di Mason on the boundary, Gentlemen and players o Meeting Mr. Miandad, gemme della forma canzone, con un occhio deciso verso il passato (ma non è revival, è memoria). Non ci sono canzoni brutte, neanche la bizzarra Jiggery Pokery, il tutto rimane su grandi livelli qualitativi, fino alla fine (che vede anche la grandiosa Test Match Special) ed è proprio questo rimanere costanti che dà all'album una delle qualità più importanti. In attesa dei Prefab Spout o di qualche sorpresa, The Duckworth Lewis Method è l'album pop più bello del 2009. Da non perdere assolutamente anche per chi, come me, di cricket non c'ha mai capito nulla.