CCCP - AFFINITA' - DIVERGENZE TRA IL COMPAGNO TOGLIATTI E NOI/DEL CONSEGUIMENTO DELLA MAGGIORE ETA'

Album fondamentale per la musica italiana di tutti i tempi che, al pari di pochi altri (Disaparecido dei Litfiba, Blue's di Zucchero e La voce del padrone di Battiato solo per citarne alcuni) ha contributo a creare il meglio della produzione attuale. Nel 1986 i CCCP, un gruppo punk-rock-new wave capitanato dalla figura carismatica di Giovanni Lindo Ferretti (che alcuni di voi ricorderanno per un video postato da Talref contro il temibile Giuliano Ferrara), pubblicano il miglior album di tutta la loro carriera. Disco duro, sarcastico, senza ritmi lenti e scandito da chitarre elettriche e dalla voce di Ferretti, che ha ammesso di non saper cantare ma di saper urlare. Ma il genio č onnipresente, lo dimostra la frenetica CCCP (in cui il nome, ovvero quello della superpotenza sovietica č pronunciato in modo italiano, provincialissimo), le parole ripetute, paranoicamente, di Curami e le comprensibilissime quanto ironiche acrobazie sul sesso di Mi ami, che dopo un ritmo divertente torna verso il punk caratterizzante. Altrettanto dura č Valium tavor serenase, 1 minuto tra sonniferi, eccitanti e canti emiliani. Il meglio del disco rimane Io sto bene, ritratto tra indecisioni e noia interpretato da Ferretti con voce asciutta, essenziale e cosė perfettamente adeguata. Richiami anche alla scena elettronica tedesca in Allarme, soprattutto nella parte, decisamente pių lenta, centrale, prima che la melodia scoppi in un ouverture di durezza. Chiude la splendida Emilia paranoica, otto minuti di genialissimo punk rock distorto (il paragone pių congeniale sembra quello con Pleasantly disturbed dei Simple Minds) scandito dagli sgradevoli quanto affascinanti urli di Ferretti. Altro album consigliatissimo (ma completamente diverso da Lekman), un must.