THE ASSOCIATES - SULK

Gli Associates è uno degli innumerevoli gruppi new wave, nato infatti nel 1980, sulla scia delle combinazioni punk e elettroniche, ha prodotto musica di buona fattura, dominata da chitarre e tastiere. Sulk è un album del 1982, che mostra pregi e difetti di questa eclettica formazione. Con una spinta più decisa di quelli di colleghi come Simple Minds e Ultravox, gli Associates hanno mantenuto un po' di quello stile maggiormente punk, senza cadere nelle lusinghe del nascente synth pop. Sotto questo aspetto, Sulk è l'album del compromesso, infatti presenta diversi brani maggiormente semplici, come Nothinginsomethinginparticular, chiusura strumentale affidata a un movimento abbastanza banale, danzereccio o It's better than way i Country club. Dall'altro lato rispondono parti più spontanea, come l'apertura di Arrogance give him up, uno dei brani decisamente di punta o Skipping, insieme a Nude spoons, che tuttavia ha alcune pecche decise nell'interpretazione (uno dei difetti principali degli Associates, che con Billy MacKezie hanno trovato un interprete particulare ma con una voce quase fastidiosa). Regine del compromesso sono No, vero e proprio momento dark, con atmosfere decisamente cupe scandite dalle tastiere (ci si potrebbe collegare a Real to real cacophony, dei Simple Minds), in un brano lungo, ma di spessore, come esperimento sì azzardato ma riuscito. L'altra è il vero capolavoro del disco: Party fears two, che su un memorabile movimento tastieristico sforna un singolo che se da un lato presenta la semplicità del pop di inizio anni '80, dall'altro una vocalità, un sottofondo, una tematica che fa un deciso contrasto, in un brano alfiere della new wave più particolare. I Divine Comedy ne faranno anche una cover, tirata a lucido, con gli archi e una voce suadente come quella di Neil Hannon, rendendone l'importanza degli Associates nella scena indie. Sulk è un album discreto, con grandi episodi e alcune, gravi lacune, un ricordo dal 1982 meno celebre e meno lucido.