DAVIDE VAN DE SFROOS - YANEZ

"Yanez" è l'album di Davide Van de Sfroos uscito nel 2011, dopo la partecipazione dell'autore al Festival di Sanremo. È caratterizzato dall'alternanza di brani più allegri e concitati a brani più lenti e malinconici. La prima traccia, "El carnevaal de Schignan" (Schignano è un paesino della Provincia di Como), tratta di un emigrante torna la paese natio dopo tanti anni; ha toni folcloristici anche extra-italiani. È seguita, come primo esempio dell'alternanza a cui abbiamo accennato, da "Dona Lüseerta". Il terzo brano, "Il camionista Ghost Rider", narra di un camionista che attraversa tutto il Nord Italia ascoltando nella sua cabina brani di quattro formidabili chitarristi (e cantanti) del passato: Johnny Cash, Woody Guthrie, Robert Johnson e Jimi Hendrix. Ad ogni sosta immagina di caricare il fantasma di uno di questi che fa l'autostop. I toni malinconici tornano in "Long John Xanax", ma sono presenti anche nella successiva "La machina del ziu Toni", simbolo dei ricordi d'infanzia di un giovane discotecaro. S'intuisce che la protagonista di "Maria", altro brano lento, è invece una prostituta venuta da lontano. "Yanez" è stato il brano in gara a Sanremo grazie a una modifica del regolamento, che permetteva la presentazione anche di brani dialettali (l'anno prima a giovarsene era stato Nino D'Angelo). In questa canzone s'immagina di riconoscere i personaggi salgariani (di cui, tra l'altro, nel 2011 ricorre il centenario della morte) negli habitués della Riviera Romagnola, con accostamenti grotteschi (vale per tutti "La Tigre di Malesia / Finiss all'usteria cul riis in bianch e la magnesia"). Dal punto di vista musicale si tratta di una classica ballata, allegra ma anche qui con un tocco di melanconia. "El pass del gatt" ricorda come un evento indimenticabile possa dare senso a un'esistenza anonima e monotona. "Setembra" dipinge una festa paesana con i vecchi, caratteristici personaggi del luogo. "Dove non basta il mare" ha le parti cantate da Van de Sfroos in italiano, inframmezzate da strofe cantate in altre lingue da altri artisti (in friulano da Luigi Maieron, in siciliano da Patrizia Laquidara, in calabrese da Peppe Voltarelli e in greco da Roberta Carrieri). Ne "Il reduce" conosciamo i ricordi e le riflessioni di un alpino che ha partecipato alla Campagna di Russia della Seconda Guerra Mondiale; la sua parte strumentale ricorda una marcia militare. "La figlia del tenente" verte su un amore contrastato, "Blues di Santa Rosa" su un'altra figura femminile di facili costumi. Notevole in questa la parte musicale, che sembra trasportarci sulle rive del Mississippi. "Ciamel amuur" è il punto di vista di una donna "collaborazionista" in tempo di guerra, "Rosa del vento" è una sorta di congedo. In sintesi, si tratta per me del miglior album di van de Sfroos dai tempi del doppio CD "Laiv" del 2002.