FABRIZIO DE ANDRE' - Creuza de ma


Creuza de ma è sicuramente uno degli album più belli del cantautore genovese Fabrizio De Andrè. Il disco è un "viaggio" nelle aree costiere mediterranee, interamente cantato in quella che si potrebbe definire una "lingua" genovese, e completamente accompagnato con strumenti etnici, come il bouzouki greco e l'oud arabo, fino allo shannaj turco. Nel viaggio si incontrano molti personaggi, come i marinai alla quale la notte ha puntato il coltello alla gola, come in Creuza de Ma (la canzone che apre e dà il titolo al disco); La prostitua araba Jamin-a, che tutti i marinai vorrebbero trovare al loro arrivo nei porti, Jamin-a è uno dei personaggi più coinvolgenti di Cruza de ma, in quanto è implorata ("Fatt'ammià, Jamin-a...") diciamo "venerata" come una dea dell'amore; si incontra anche il povero padre a cui è stato strappato il figlio, nella canzone "Sidùn", accompagnata dal suono metallico e straziante del bouzouki; si incontra il marinaio Cicala, vissuto nel XV secolo, che salvando la vita al sultano arabo fu nominato gran vizir (è una storia vera!); La pittima, che veniva mandato a riscuotere i debiti dei signori della vecchia Genova; Le prostitute di A-dumenega, nel giorno in cui (la domanica, appunto) gli veniva dato il permesso di andare in giro per Genova; Nell'ultimo brano di trova Fabrizio De Andrè in una autobiografica "D'a me riva", che si trova in Sardegna, proprio davanti alla sua riva, Genova, di cui ha una grande nostalgia. Pur essendo cantato da Fabrizio De Andrè, Creuza de Ma è nato per mano di Mauro Pagani, altro grande musicista italiano, che illumina il disco con i suoi arrangiamenti etnici.