ENRICO RUGGERI - LA RUOTA

"La ruota" è l'album di Enrico Ruggeri uscito dopo la sua partecipazione al Festival di San Remo del 2010 con "La notte delle fate", secondo brano della raccolta. Trent'anni di carriera solista si sentono tutti, nel bene come nel male: in effetti si può trovare per ogni canzone il suo contraltare in un album precedente, dal punto di vista sia musicale che dei contenuti. Il primo brano ha lo stesso titolo del disco e serve da introduzione a "La notte delle fate". Questa parla di tre donne in difficoltà, ma senza approfondire; ci si lascia alle suggestioni di suoni e parole. "Vivi" verte sull'evoluzione dell'amore; ritorna il tema della ruota. "L'attore" mette in evidenza le possibilità di cambiare sempre carattere e personaggio insite in questa professione, ma anche il rischio di perdere la propria individualità. Ne "Il mio onore" si citano le giovani vite ingoiate dalle guerre ma si cerca anche di capire che cosa spingeva e spinge ancora tanti a partire volontari per il fronte. "La ragazza del treno" evoca il Ruggeri più romantico degli anni '80. "Io conosco il rock'n'roll", con un arrangiamento conseguente, parla dei comportamenti oggettivamente "sbagliati" di molti musicisti e delle loro conseguenze. "Padri e figli" è l'unico brano dell'album a non essere opera di Ruggeri da solo o con Luigi Schiavone ma si avvale della collaborazione del bassista Fabrizio Palermo, e si sente. "La mia religione" enuncia la visione spirituale e morale dell'autore. "L'ordine naturale", per certi versi incline alla rassegnazione, in certi passaggi richiama "La notte delle fate". "Old girlfriends" è accompagnato inizialmente solo dal pianoforte e dagli archi, come la successiva "Vorrei", che parla della morte come di un fatto naturale, nel quale il cantautore si augura soltanto di non essere solo.