GENESIS - NURSERY CRYME

"Nursery Cryme" è un album dei Genesis uscito nel 1971. È il primo nel quale il complesso ha la sua formazione "storica" (e, a mio avviso, migliore) con Peter Gabriel come voce, Mike Phillips e Steve Hackett alle chitarre, Mike Rutherford al basso, Tony Banks alle tastiere e Phil Collins alla batteria. Il titolo è un gioco di parole tra "Nursery Rhyme" (ossia "filastrocca per bambini") e "Nursery Crime" (letteralmente "crimine della stanza dei bambini -o dell'asilo-"). Questo viene spiegato nell'introduzione (scritta nel libretto dei testi) al primo brano, "The Musical Box": una bambina decapita un suo compagno di giochi con una mazza da croquet. La piccola omicida trova poi un carillon (la "musical box") appartenuto al bamino, lo apre e lo spirito del morto le appare. Come questo brano era lungo e complesso, il successivo "For Absent Friends" è breve e (apparentemente) semplice: ha come soggetto due vedove che vanno in chiesa a pregare per i propri cari defunti. "The Return of the Giant Hogweed" (che si potrebbe tradurre come "il ritorno dell'erbaccia gigante") è la narrazione con toni epici ed incalzanti della lotta ad un'erba infestante (l'Heracleum mantegazziani) diffusasi in Inghilterra a partire dall'Ottocento. "Seven Stones" parla di indovini truffaldini e, coi suoi cori e le sue atmosfere e le sue atmosfere soffuse, ricorda brani tipici di complessi pop degli anni '60. "Harold the Barrel" (ossia "Harold la botte") è strutturata in modo corale, con un narratore e diversi personaggi che intervengono. Il protagonista è un ristoratore che si taglia gli alluci e li serve ai suoi clienti col tè; la loro reazione (giustamente) disgustata lo spinge a tentare il suicidio. "Harlequin" è cantata interamente in coro; l'Arlecchino del titolo è una figura che appare in una visione. "The Fountain of Salmacis" tratta del mito di Ermafrodito, il bellissimo giovane figlio di Ermes e di Afrodite che rifiutò la ninfa Salmace innamorata di lui; la ninfa pregò allora gli dei di fondere il proprio corpo con quello dell'amato, che si risvegliò dal sonno avendo insieme attributi maschili e femminili. Tra i vari brani dell'album, è quello in cui la parte della batteria ha il maggior peso. Per me questo è l'album migliore di tutta la discografia dei Genesis, superiore anche al (giustamente) celebrato "Selling England by the Pound". Anche se le varie "canzoni" (mai come in questo caso termine può essere più riduttivo) hanno una grande complessità, fra tutte si può individuare un'unità stilistica, tanto che il flusso della musica da una traccia all'altra è quasi ininterrotto. Riconosco però che questo giudizio può essere stato influenzato anche dalla mia esperienza personale: ascoltai per la prima volta "Nursery Cryme" oltre dieci anni fa, quando ancora per diretta esperienza non conoscevo nulla dei Genesis nel periodo con Peter Gabriel.
E già la prima volta potei dire di non aver mai sentito nulla di simile prima di allora.