MARC MOULIN - I AM YOU

Marc Moulin è morto il 26 settembre 2008, lasciando un vuoto sensibile nel jazz belga e di tutta l'Europa. Le sue esperienze come tastierista dei Telex, in un divertente progetto techno-pop, sono solo parte della sua produzione, decisamente più orientata verso il jazz, anche negli ultimi anni della carriera. Sono gli anni del sodalizio con la celebre Blue Note, casa discografica risorta negli anni '90 con una serie di aperture verso forme meno ortodosse di jazz (esemplare il caso degli US3, con fusioni verso l'hip hop, ma bisogna citare anche Norah Jones) e anche i lavori di Moulin degli anni 2000 non sono ortodossi, portando atmosfere decisamente sintetiche in uno dei generi più artigianali. Il musicista belga, con Top Secret del 2001, introduce ritmi e battiti di tastiera che poco si allineano alla visione tradizionale, quella di Miles Davis, di Horace Silver. Certo c'è la fusion, c'è il funk, c'è la produzione di Herbie Hancock, ma Moulin è andato oltre, chiaramente non da solo (vedasi anche i francesci Troublemakers), verso un connubio con le forme più accessibili di elettronica. Dove Top Secret era ritmato e ballabile, I Am You (datato 2006) però risulta più rilassato, andando verso musiche più lounge e rilassanti. In controtendenza ci sono solo Music is my husband e Le bruit de l'ombre, la prima su atmosfere decisamente funk, con tastiere in primo piano, la seconda presenta invece in prima linea la tromba, in una serie di contorsioni in puro stile jazz. In I Am You qualcosa brilla, come l'apertura di Welcome to the club, Every day is D-Day, che si lasciano ascoltare bene, nonostante il ritmo basso. Diverso discorso per tentativi come Hazard o Lord, you make me so weak o FTP, che forse eccedono in lunghezza o più probabilmente non destano l'interesse dell'ascoltatore. Bel brano la title track, all'insegna di un minimalismo jazz di percussioni e fiati, a volte puntellato dalla tastiera, il divertente lavoro di percussioni e chitarra di Me and my ego (cantato dallo stesso Moulin, che non si avvale di una vocalist come in diverse altre, compresa I am you), bene anche The upper room, quasi uno sguardo a Top Secret nei suoi momento più riflessivi. I Am You non è un disco riassuntivo, un testamento di Marc Moulin, è semplicemente l'ultima opera, verso frontiere lounge, di un jazz pacato, di un sessantaseienne belga che ha sempre guardato avanti.