MOLTHENI - IO NON SONO COME TE TOUR - 10/01/2008

Cosenza. 10 gennaio, ore 20:40 circa. Arrivo al Teatro dell’Acquario, dove ad accogliere me e gli altri due miei amici nonchè compagni di serata si trovano già una cinquantina di persone in attesa dell'inizio del concerto, previsto per le 21:30 che poi diventano le 22. Si riscaldano i posti (prima fila, a 5metri dagli artisti) per i primi 30 minuti fissando il palco spoglio e immaginando che da lì a poco a renderlo magico sarebbe stato Moltheni in compagnia di Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi e Pietro Canali. Due Gibson elettrificate per Moltheni, un'altra interamente elettrica per Pipitone e il piano Rhodes di Canali. Ad un tratto si spengono le luci in sala mentre si illuminano invece quelle del palco. Il primo a salire è Canali seguito quasi subito da Pipitone ed insieme iniziano ad intonare l'intro del concerto fino all'arrivo del nostro Umberto che saluta il pubblico con un gesto della mano e un sorriso, occupa la postazione, sceglie la chitarra e inizia a cantare. La prima parte del concerto è struggente, intrisa di solennità, introspezione e, perchè no, melanconia. Dopo le prime sei canzoni (prese prevalentemente da "Splendore terrore" e l'ultimo "Toilette memoria") Moltheni spezza il ghiaccio con un pubblico silenzioso perchè troppo emozionato: "Salve". Una risata di circostanza e un applauso danno il via libera a una sdrammatizzazione: "Questo è un concerto fatto appositamente per far andare il pubblico in paranoia" scherza su. Dopo un ulteriore applauso si ricomincia con brani più spensierati ma che non perdono mai la propria serietà come l'inedita "Felce", "Splendore terrore", "Amore di alloro" e "Nella mia bocca". La piega comica che prende il concerto avviene quando durante una canzone Pipitone si alza per andare dietro le quinte e tornare con una bottiglia di birra che userà addirittura per glissare sulle corde della chitarra; l'invettiva piace alquanto e tra il pubblico parte un applauso basso. Piccola pausa per poi attaccare col bis, iniziato solo da Moltheni, poi seguito da Canali e Pipitone: "Il bowling o il sesso", "Eternamente nell'illusione di te" e "Suprema". In questo concerto Moltheni dà prova di grandi abilità canore grazie a una voce che definire profonda è dire veramente poco (senza alcun giudizio di parte) oltre che di grande disinvoltura con le chitarre e di avere un tatto particolare col pubblico. Il pubblico lo applaude, anzi LI applaude, e dopo la fine del concerto tutti ad essere riconoscenti. Grazie Umberto, alla prossima!
Jay Lsd