MORRISSEY - YOU ARE THE QUARRY

Morrissey non si può dire sia simpatico, nonostante l'aria da gentlemen inglese. Johnny Marr s'è liberato dal suo ego formando gli Electronic, gli Smith si son sciolti quasi subito, le case discografiche esitano per i problemi che comporta. Si parla di lui per il suo ego smisurato, per le sue dichiarazioni mai scontate ma piuttosto controverse, per le sue prese di posizione, per le frecciate ai colleghi. Ma di artisti simpatici ce ne sono sempre stati pochi. Morrissey è uno dei grandi maestri del pop rock britannico, capace di restare in attività, senza grosse cadute di stile, dal 1982 ad oggi, in gruppo come da solo, di canzone in canzone, nonostante anche un lungo silenzio tra il 1997 e il 2004, dovuto a problemi con le case discografiche. Proprio You are the quarry interromperà il digiuno di questo personaggio, e lo fa nel migliore dei modi: piazzandosi nel podio delle classifiche britanniche con il singolo English bood, irish heart, una dura quanto breve accusa contro il Regno Unito, con chitarre vibranti e un ritornello storico. Non si ha nemmeno il tempo di assaporare il momento strumentale finale che già si va avanti con un altro titolo significativo: I have forgiven Jesus. L'album si muove tra tastiere e chitarre, sempre con piglio rock ma ispirazione indie, senza sfociare in brani eccessivamente semplici ma neanche andandosi a creare barocchismi o arroccarsi in soluzione stilistiche incomprensibili. E' un album destinato ad accontentare un pubblico ampio, proprio per la giusta via di mezzo. Morrissey delizia i fan con prove da crooner dotatissimo (come in America is not the world, anche questo un bel titolo e un bel testo, e Come back to Camden). Interessanti le parentesi acustiche di I'm not sorry, che lasciano presto spazio a una serie di brani vigorosi (How could anybody possibily know how I feel, I like you You know I couldn't last su tutti). L'altro singolo estratto è la bellissima First of the gang to die, che cela dietro l'atmosfera quasi allegra, atmosfere tutt'altro che liete. You are the quarry è un album solido, ben suonato e ben assortito, impreziosito da una delle voci più espressive e riconoscibili della musica britannica, questa volta volteggiante tra chitarre elettriche.