NAPALM DEATH


I Napalm Death nascono a Birmingham, nei primi anni 80, come punk band alla Crass. Ma non tarda a farsi sentire una evoluzione più propriamente metal nelle chitarre e nelle ritmiche più pesanti e complesse. Dopo un demo, esce per la Earache, SCUM (1986) e la critica parla di un nuovo genere, più diretto, brutale e politicizzato: il grindcore. I tempi sono molto veloci e le canzoni spesso urlate non superano in medi i 2 minuti. Il secondo album FROM ENSLAVEMENT TO OBLITERATION (1988) conferma i Napalm Death come uno dei gruppi più violenti sulla scena, e ne consolida la fama presso gli appassionati di metal estremo. Ad essere prese di mira sono sempre le major del music business, ma anche la guerra e la violenza. Il successivo HARMONY CORRUPTION (1990) vede un leggero cambiamento, nei suoni un po più moderni e accessibili, ma è solo una parentesi perché con UTOPIA BANISHED (1992) c’è la ripresa dello stile più brutale della band, con strutture e ritmiche stavolta davvero più complesse che solo in FEAR, EMPTINESS, DESPAIR (1994), trovano migliore sistemazione con qualche spiraglio di industrial. Dopo l’album la band partecipa alla colonna sonora di MORTAL KOMBAT che li porta a raggiungere una popolarità notevole negli Stati Uniti. Con il successivo DIATRIBES (1996) la band rallenta i tempi e mostra una maggiore ricercatezza, sempre mantenendo però uno stile estremamente violento. Seguiranno INSIDE THE TORN APART (1997), WORDS FROM THE EXIT WOUND (1999) e ENEMY OF THE MUSIC BUSINESS (2000) più evoluti tecnicamente anche se di minor successo per la band, interrotti solo da LEADERS NOT FOLLOWERS, album tutto di cover punk-metal.