PET SHOP BOYS - VERY

Se Behaviour (1990) è un po' l'epitaffio degli anni '80 dei Pet Shop Boys, con la sintesi tra la canzone e le digressioni dance di Introspective (1988, pochi brani con tanti momenti strumentali e ballabilissimi), Very rappresenta qualcosa di radicalmente diverso. Prima c'era Being boring, una ballata sul dramma di una morte di AIDS dai suoni delicatissimi, ora c'è Go west, cover dei Village People. Non è questione di impegno o di tematiche (sono l'ultimo a cui potrebbe interessare una cosa del genere): è questione di musica pura e semplice. I 3 anni di distanza tra Behaviour e Very si sentono tutti: laddove il primo era continuo e compatto, il secondo si dimostra frammentario, andando a ripescare le prime fasi della carriera del gruppo, con 12 canzoni perfettamente pop. I sintetizzatori dominano la scena, andando a plasmare il suono tipico del duo inglese per tutti gli anni '90: uno stile sempre elettronico ma decisamente più caldo rispetto a prima. Quindi spazio anche a qualche suggestione acustica, con la voce di Tennant che si sforza anche di essere un po' più personale, con alterni risultati. Al di là di questo, l'album è decisamente buono, se lo si prende per il verso giusto. Partendo ancora una volta dal singolo estratto, Go west è una performance molto particolare, che riesce a trovare nuova luce in una canzone stantia di un gruppo che (purtroppo) non passa mai di moda perchè non è mai stato nuovo. L'atmosfera richiama gli equipaggi delle navi, i berretti bianchi per quello che era, e probabilmente rimane, un inno alla liberazione della propria omosessualità. I cori maschili così in bella vista sono quasi un episodio isolato, ma la musica decisamente no, come dimostra One and one make five. Ci sono episodi più convenzionali come per esempio Can you forgive her?, classico brano alla Pet Shop Boys alla Oppurtinities. Sotto il punto di vista della particolarità tanto vale premiare la babele di effetti sonori di A different point of view e Young offender. Il calore accennato prima è ben rintracciabile in brani come Dreaming of the queen o To speak is the sin (una ballata leggera, con tanto di sax). Le cose si fanno più frenetiche in Yesterday, when I was mad e soprattutto in One in a million, per completare un album eterogeneo nei ritmi e omogeneo nello stile, trovando qui il suo punto di forza. Very non è il capolavoro dei Pet Shop Boys e sta dietro anche a Introspective, ma è sicuramente il miglior prodotto dei loro anni '90, in cui sono entrati di diritto con la loro Go west.