ENRICO RUGGERI-POLVERE

Polvere, del 1983, è il secondo album di Enrico Ruggeri come solista e, tra questi, il primo che ha il titolo in comune con una canzone in esso contenuta. Rispetto a Champagne Molotov si distingue per un uso più misurato dell'elettronica; in compenso fa spesso capolino il sassofono di Hugo Heredia. Tutte le canzoni sono interamente opera di Enrico Ruggeri, tranne Polvere, la cui musica è composta da Luigi Schiavone, chitarrista e stretto collaboratore. Le canzoniVa tutto bene, Polaroide e Non c'è Penelope parlano, con varie modalità, di amori finiti. Fuoco sui giocattoli , dalle schiette forme rock, è incentrata sull'incomunicabilità; è anche l'occasione per satireggiare un certo tipo di consumismo. Il Rock 'n' Roll è invece un duro atto d'accusa verso le case discografiche. Salviamo Milano, titolo eloquente, fa riflettere sul fatto che i mali che affliggono la metropoli, dopo tanti anni, sono sempre gli stessi. Gerarchie per molti versi riecheggia il Bowie di Heroes, uno dei "numi tutelari" del giovane Ruggeri. Polvere è uno dei due capolavori assoluti di Ruggeri (l'altro è Il mare d'inverno): un testo che si presta a diversi livelli di lettura e un motivo musicale inquietante e affascinante allo stesso tempo. Un altro testo verte ancora sull'incomunicabilità, stavolta avvalendosi di atmosfere jazz rivedute e corrette. Generazione combustibile parla della superficialità di certi giovani, mentre Qualcosa (per prenderti il cuore) ha ritmi da discoteca, ma l'autore-interprete riesce comunque a renderla un pezzo notevole. Infine, Quindici righe: una sorta di struggente congedo dall'ascoltatore.