REM - Automatic for the people


Il capolavoro del gruppo di Athens arriva nel 1992 dopo il successo mondiale di Out of time l'anno prima. Ben 12 tracce compongono il grandissimo Automatic for the people, temi variegati, rock, lenti, aspetti più pop e acustici. Se consideriamo poi la monotematicità tipica di un album dei REM questa è invece l'eccezione perchè riesce proprio a cambiarsi e rinnovarsi in tutte le canzoni. Cominciamo con l'analisi dei singoli brani, superbo l'inizio con Drive e Try not to breathe, dove il rock si mescola a trame pop creando aspetti nuovi e musicalmente perfetti. Più spensierata l'aria (ripresa da The lion sleeps tonight) di The sidewinder sleeps tonite (che ricorda ancora il brano nel titolo) ma arricchita dalle tipiche sonorità di Stipe & Co. I brani lenti hanno dalla loro parte il capolavoro Everybdoy hurts piena di quella voce che ha reso celebre il gruppo e che si destreggia perfettamente tra le note malinconiche. Musicalmente si trovano sullo stesso piano e sulla stessa caratterizzazione New Orleans Instrumental No.1, Sweetness follows e Monty got a raw deal. Veramente rock si colloca Ignoreland, stracolma di chitarre elettriche soprattutto negli assoli. Altro capolavoro è Man on the moon, uno dei brani musicalmente più riusciti e più intensi nella più che ventennale produzione dei REM, si inneggia al country e alla musica tradizionale americana, si riprende il tutto con il rock, si piazza dentro un coro e una voce intensa e si elabora il tutto con splendidi musicisti: questa è Man on the moon. Ultimo pezzo fortissimo è Nightswimming, arricchita dal pianoforte, la melodia accennata e romantica fanno del brano una chicca imperdibile. Si chiude con il rock-pop di Find the river splendidamente quindi non un solo calo qualitativo per Automatic for the people che si candida nell'Olimpo della musica.