DANIELE SILVESTRI - Occhi da orientale (The best of)


Daniele Silvestri credo sia un cantante che dovrebbe essere prescritto a piccole dosi, è infatti questa la maniera che ho utilizzato io per poterlo apprezzare. Prima del tormentonissimo Salirò infatti è uscita una sua raccolta con i suoi maggiori successi e i consueti brani inediti. Il disco contiene 16 brani che spaziano dal primo album (Daniele Silvestri 1994) all'ormai terzultimo (Sig. Datapas 1999). Le prime tracce sono tra le migliori, la latina Il flamenco della doccia pdcia: ) e l'antiviolenza Voglia di gridare. Troviamo poi i pezzi del 1995 Le cose che abbiamo in comune, che non è poi granchè, la mitica L'Y 10 bordeaux sulla fine di una storia, la musica è elaborata e con tocchi elettronici e sonorità nascoste, Frasi da dimenticare piena di suoni acustici, la sindacalistica L'uomo col megafono. Da l'album Il dado del 1997 troviamo tre estratti, la cubana Cohiba, dedicata a un personaggio su cui si potrebbe discutere molto, il brano in falsetto asd: ) Hold me che però dice ben poco e la ritmata Banalità che richiama un po' le canzoni anni '50 ma è solo un'impressione. Il Sig. Datapas viene rappresentato con altri tre brani, la controversa e cupa Aria, la dance Amore mio e Giro in sì, uno dei brani migliori della carriera dell'artista. Dei due inediti vale la pena di citare solo Occhi da orientale, canzone romantica ma dove la voce di Silvestri non si adatta molto bene all'intera base, bellissimo l'inizio con i violini. Ricordare: due brani al giorno dopo i pasti, non di più.